Dopo aver intrapreso, nel precedente numero, una disamina sul turismo felittese, passiamo al microcosmo del Volo di Laurino. Com’è la risposta turistica al volo di Laurino? Quali sono i bilanci, se di bilanci si può parlare giunti quasi a metà agosto?
Ne abbiamo parlato con il primo cittadino di Laurino, Romano Gregorio: il mese di luglio non è certamente un periodo di luglio, dal momento che è acclarata la tendenza generale dei turisti, che li vuole intenti a dedicarsi alla frescura balneare a luglio e alle escursioni e alla riscoperta dei borghi paesistici ad agosto.
Nonostante il quasi generale spopolamento che nel mese di luglio colpisce, in linea di massimo, l’entroterra, il volo di Laurino ha comunque registrato in questo mese una risposta quantomeno apprezzabile. Il sindaco aggiunge anche un’informazione in più, rivelandoci che i maggiori fruitori vengono perlopiù da lontano, a discapito dei posti limitrofi. Non ha avuto tempo e modo di fare un’analisi e una riflessione inerente a questo “fenomeno”, ma questo è quanto.
Ma qual è il punto di forza del volo di Laurino? Per quale motivo un turista dovrebbe svegliarsi il mattino e incamminarsi verso Laurino? La risposta è semplice, secondo Gregorio: stiamo parlando di un’attrattiva che non trovi certamente ovunque, e che permette di coniugare, in una sorta di connubio, la vocazione all’avventura e l’emozione del volo con l’occasione di vivere le bellezze del centro storico e le particolarità architettoniche.
Il volo è certamente il primo appeal, ma poi c’è anche il trenino e molte altre cose da fare, in una sorta di pacchetto completo.
Bisognerà però aspettare la fine di agosto per tirare una somma completa, dal momento che dall’8 al 12 sarà la volta del grande jazz targato Laurino. E magari la frescura attirerà qualcuno desideroso di cimentarsi con le passeggiate fluviali e il trekking.