Quando sento parlare Flavio Briatore, provo una sensazione mista tra incredulità e stupore, in quanto il personaggio, non so perché, mi procura proprio questo effetto. Io non so quali capacità nascoste abbia questa persona, per essere riuscito nella vita a diventare quel personaggio che tutti conosciamo: sono sempre i misteri dell’irreale, che rimangono sconosciuti, alla vista della gente, perché francamente, come impatto, mi da’ proprio l’impressione di un mezzo sprovveduto, toccato solo dalla fortuna. Indubbiamente il personaggio avrà delle notevoli doti imprenditoriali, altrimenti non si giustificherebbe la solidissima posizione economica che è riuscito a creare e, da questo punto di vista, è degno di molta ammirazione. Ma fermiamoci qui, perché per il resto, sulla sua figura ci sono alcune osservazioni da fare. In tutte le interviste che rilascia, ripete sempre il solito “ritornello” sulla differenza tra il ricco (è lui) ed il povero (sono gli altri), che è squallido dal punto di vista sociale, riprovevole e ripugnante dal punto di vista umano. Il Flavio “nazionale” poi, non ha nessuna capacità dialettica, ha poca capacità comunicativa e non riesce ad esprimere un pensiero compiuto, senza attorcigliarsi, col suo approssimativo italiano, nel voler manifestare continuamente la sua ossessione per il “business,” in un modo così esasperato, da dare fastidio a chi lo ascolta. Come persona non è stato mai un “fico”, eppure è riuscito ad avere importanti storie d’amore, con donne famose e su questo hanno giocato un ruolo fondamentale i suoi soldi, che sicuramente profumano di richiami odorosi, molto attraenti. Ultimamente non perde occasione per dispensare “segreti” come diventare ricchi, ( è il suo chiodo fisso), peccato che sono solo ovvietà che non possono essere messe in pratica. Per finire, esilarante è l’imitazione che Crozza fa del personaggio Briatore, tanto che in alcuni momenti, non si sa, se è Crozza che imita Briatore, oppure se è Briatore che imita Crozza, perché i personaggi si sovrappongono in una maniera così perfetta, da non riuscire a distinguere l’originale dalla imitazione.
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