Venerdì, 28 febbraio 2025
La mia prima volta a Fiumicino città è stata in occasione della partecipazione all’evento Lazio Esperienze organizzato da Giuseppina Coppola e Angelo Perfetti de “Il Faro”, un giornale on line che è un vero “faro” per quanti vivono e operano sulla costa che fronteggia il mare “Nostrum”.

A Fiumicino “impera” la cartellonistica relativa all’aeroporto Leonardo Da Vinci che accompagna quanti arrivano e partono da e per ogni angolo della terra: sono oltre quaranta milioni all’anno!
La sorpresa è però lo scoprire che c’è una città pulsante e, allo stesso tempo, ricca di vita vissuta… oltre quello che succede nel cielo sopra di essa.

Come mi capita spesso quando arrivo in un posto che non conosco, non appena sistemati i bagagli, parto alla scoperta della città … lo faccio in pantaloncini e maglietta con ai piedi un paio di scarpe da running.
Parto, risalendo verso Est l’argine destro del porto canale che “raddoppia” la foce del fiume Tevere…

In acqua, attraccate ai moli, decine di pescherecci ancorati e, sulle banchine, le reti “dormienti” aggrovigliate o stese al sole, si “preparano” al riuso. A fare da cornice decine di ristoranti che, manco a dirlo, espongono menù a base di pescato …
L’aria è fresca, la brezza che risale dal mare aperto stimola l’andare, il passo è reso incerto dalla capacità di attrazione e “distrazione, dei luoghi che attraverso…
Seguo le indicazioni che portano ad Ostia… dove fra due giorni si correrà l’Half Marathon Roma – Ostia alla quale ho partecipato più di una volta. Il pensiero va agli amici e atleti della Sporting Calore, che sono già arrivati a Roma per partecipare per l’ennesima volta … ad una gara che è diventata un’icona per gli appassionati.
Cerco e trovo un varco per arrivare sul lungomare e mi ritrovo su un sentiero che corre sulla sabbia e che mi porta in un’altra dimensione dove il mare riesce ancora ad essere sé stesso.
Mi fermo ad ammirare il Vecchio faro … poi prendo la strada del ritorno che mi riporterà al Tiber Hotel.
Incrocio il lungomare e mi immetto sulla pista ciclabile e pedonale che separa la strada dalla spiaggia.
Le palazzine si susseguono con regolarità sia in senso orizzontale che verticale rispetto alla costa.
Risalgo verso il porto e poi piego a sinistra costeggiando la “Darsena”.
Arrivo proprio di fronte alla mia destinazione … peccato che sono sulla sponda sud del porto canale.
Torno al ponte “2 giugno”, ritorno sulla strada occupata dagli stand di “Choco Italia” e rientro in hotel.
Intanto, nel pomeriggio, la hall si popola di altri ospiti … si saluta chi si conosce, ci si presenta a chi è “estraneo”, si esce in strada a prendere confidenza con la città.
Tra i partecipanti a Lazio Experience 2025, ci si conosce e riconosce ed è piacevole attardarci sui comodi divani disseminati nell’ampia hall dell’hotel.
L’arrivo di Angelo e Giusy, ferma il vivace chiacchiericcio che intanto ha preso sempre più “quota” tra gli invitati all’evento.
Al contrario, il sole va alla ricerca di altri lidi e altre sponde dandoci appuntamento al giorno che verrà.
La cena a base di carne ed altre specialità laziali, servita in modo cortese e professionale dal personale del ristorante dell’hotel, offre l’occasione ad Angelo e Giusy di aggiornaci su ogni aspetto del programma che ci attende l’indomani.
Sabato, 1 marzo 2025
Il secondo giorno inizia con la constatazione che il tempo volge al brutto … ma l’aspetto meteorologico non scoraggia la “compagnia di giro” che ha risposto all’invito di Giusy e Angelo.
Programma alla mano, il gruppo degli ospiti si presenta, di buon’ora, nella bella aula consiliare del comune di Fiumicino. Ad accoglierci c’è il presidente del consiglio comunale, il sindaco, gli assessori e i responsabili delle associazioni che operano nel campo dell’accoglienza turistica.
Ad introdurre i lavori della mattinata è Angelo Perfetti, fondatore e direttore de “Il Faro”, un giornale on line che “presidia” i territori dove sono situati i comuni costieri del litorale che fa riferimento all’area metropolitana di Roma.
Intanto, Giusy Coppola, presidente di Alfa comunicazione e responsabile dell’organizzazione di Lazio Experience e Fornelli d’Italia, ripassa i suoi appunti per dissimulare la tensione che l’emozione le provoca.
È Giusy ad aprire ufficialmente i lavori della giornata con una relazione essenziale ma che contiene tutti gli “ingredienti” necessari per consentire ai relatori che la seguiranno di evitare di andare “fuori traccia”.

In platea, oltre alla delegazione di editori e giornalisti aderenti ad ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online), sono presenti anche testate giornalistiche di radio e TV operanti nelle città della costa del Lazio. Nutrita anche una delegazione di rappresentanti di operatori turistici e culturali di Fiumicino.
L’occasione è buona per annunciare la volontà del comune, per bocca dell’assessore al turismo, di creare un’agenzia Turistica Comunale che diventerà il punto di riferimento per tutti i portatori di interesse in campo turistico. L’idea portante è di strutturare un progetto con l’obiettivo di intercettare una parte dei flussi turistici che arrivano e, molto spesso, sostano per ore nell’aeroporto Leonardo da Vinci situato proprio nel comune di Fiumicino.
Per esempio, a pochi passi dell’omonimo aeroporto, è situato il Museo delle Navi … che può offrire un bell’intermezzo, a chi cerca un’occasione per non annoiarsi.
Anche la nostra allegra brigata di giornalisti che, da programma, doveva visitare la Necropoli di Porto, a causa della pioggia, è dirottata nell’interessante Museo della Navigazione.
La struttura nella quale è allestita l’esposizione di “barche” a chiglia piatta adatte a risalire le foci dei fiumi, è a meno di un Km dallo scalo. Dopo aver visionato un video che inquadra la realtà storica in cui questo tipo di imbarcazioni erano utilizzate, si passa a toccare “con mano” i resti di imbarcazioni, parte dell’attrezzatura e del carico recuperati e restaurati con scrupolosa attenzione ai particolari.

Chi ha voglia e tempo di farlo, in questo museo si può scrutare da vicino i segreti delle imbarcazioni di un’epoca che ha fatto la storia dell’impero romano: imbarcazioni in legno a chiglia piatta, che consentivano la navigazione anche fluviale, sono state ricostruite per dare modo ai visitatori di immaginarsi in un’altra dimensione.
A pranzo ci aspetta Rossella Angius ideatrice del progetto “Officina Alimentare”. È in questo spazio che va in scena un tipo di cucina che sa guardare in “faccia” i prodotti.
La protagonista dello show cooking che apre l’incontro, è Anna Maria Palma che si esibisce mettendo in scena il pescato nel mare prospiciente il litorale laziale.
A seguire entrano in scena gli studenti dell’Istituto alberghiero Baffi di Fiumicino, sotto la supervisione del professore Salvatore Perrella, sono loro che servono in tavola i piatti che soddisfano appieno i palati degli invitati.


Produttori e giornalisti si appassionano nell’interpretare ogni sfumatura che i piatti suggeriscono. Mentre tocca ai singoli produttori salire in “cattedra”, prima, durante e dopo il pranzo; per rappresentare le peculiarità delle loro aziende e delle produzioni che immettono sul mercato.
Interessante è il confronto che si può fare nel merito … passando alle “vie di fatto” in un “vortice” di portate.
Le prelibatezze arrivano in tavola ad un ritmo incalzante! Gli ospiti sono investiti da un turbine di pietanze che rende difficile dare il giusto “peso” alle tante sfumature di “gusto” che pure vengono sottolineate dai produttori.
La delegazione, rientra in hotel per una pausa di “riflessione” e di riposo … io scendo nella hall per gustarmi la bella partita di calcio “Inter – Napoli” che si conclude in parità.
La giornata, “flagellata” dall’acqua, si concluderà nel migliore dei modi … intorno alla tavola che è allestita al piano “nobile” del Tiber Hotel. Èuna “sciccheria” che l’allegra brigata gradisce molto: nemmeno la pioggia riesce a rovinare il colpo d’occhio che si può “gustare” dal terrazzo panoramico con piscina che arricchisce la scena.
Il “Re” della tavola questa carne è il “pesce”!
I commensali non si fanno pregare per fare onore alle “portare” che si susseguono rispettando i tempi che le conversazioni che si intrecciano e dilatano per “colpa” del “gusto” dello stare insieme.
La presenza del dott. Giuseppe Galli, funzionario del comune di Fiumicino, aiuta gli ospiti a capire “l’anima” di questa città emersa dalle paludi e che, per molta parte, è stata strappata al mare in epoche lontane.
Nonostante la pioggia, nessuno rinuncia ad uscire, ancora una volta, sul terrazzo ad ammirare la vista notturna del “porto canale” uno spettacolo di luci riflesse nelle acque del mare lasciando spazio anche al ticchettio della pioggia che sta esaurendo la sua forza!
Domenica, 2 marzo 2025
Alle 7 del mattino sono già in tenuta ginnica per andare a correre, senza badare e ancora una volta, per le vie ancora inzaccherate d’acqua per la pioggia caduta fino al mattino.

Ripasso sul ponte 2 giugno e punto deciso verso “l’Isola Sacra” che è il cuore pulsante della città. Si tratta di un’isola di circa 12 km² sorta presso la foce del Tevere. Andò formandosi artificialmente per l’allungamento della Fossa Traiana, un canale navigabile scavato al tempo dell’antica Roma, per collegare il fiume al porto.
Mi immetto sulla pista ciclopedonale e punto verso Sud in direzione Ostia … costeggio il mare, spazio con lo sguardo sulle strutture balneari che, quando sono “svuotate” dalle masse di bagnanti che occupano ogni spazio, appaiono qui come altrove, terre di nessuno perché la loro anima è stata estirpata per far posto al circo del turismo balneare.
Arrivo sul “confine” che separa ancora la spiaggia naturale da quella incastonata tra le barriere che dovrebbero impedire l’erosione costiera ma che cambiano la percezione stessa del mare.

Mi fermo a fotografare il vecchio faro che ancora troneggia alla fine della striscia di scogli a dominio di mare …
Smetto di “sognare” ritornando con la mente a quello che qui è stato per oltre due millenni; poi ritorno sui miei passi per rientrare in hotel dove troverò Ginetta già indaffarata a fare la valigia.

È sempre un po’ “triste” fare i bagagli quando si deve lasciare un luogo che hai conosciuto per la prima volta e delle persone. Se poi con esse hai condiviso esperienze professionali “condite” da profonda umanità, esse restano “storiche” esperienze con le quali ritrovarsi per farsi fare compagnia in altri luoghi e in altri spazi temporali.
Ormai è già ora di partire … Il gruppo sale sul bus che ci porterà in un “territorio” che è in un’altra dimensione … La compagine assemblata da Angelo e Giusy si rianima immergendosi senza remore nel futuro prossimo che ci attende a breve. Intanto, già vedere scorrere la recinzione dell’aeroporto di Fiumicino, Leonardo da Vinci, con aerei che “svolazzano” come rondini nel cielo finalmente terso della campagna romana, è uno spettacolo in sé.
Viaggiamo in direzione nord, verso Civitavecchia, e siamo diretti al Podere 676 ricavato nell’immenso territorio del “Maccarese” che “sfida”, in estensione, la grande area occupata dall’aeroporto.
Ad accoglierci c’è Valerio, un mezzo cilentano (la mamma è di Marina di Camerota) con la passione per la “birra” e per il baffo a manubrio che è “ben curato e se ne vanta”.
Il passo dalla produzione alla consumazione non è breve … ad ogni domanda Valerio risponde con dovizia di particolar. Si tratta di un atteggiamento che, solo chi “ama” quello che fa, può farlo per sempre…

Una volta a tavola, tutto diventa semplice … basta mangiare e “bagnare” con le varie tipologie di birre le “pinze” sfornate dal forno, insieme ai “salumi” e i “formaggi”.
Pur credendo di aver capito qualcosa dalle spiegazioni sulla produzione di “birre” di Valerio, resto dell’idea che, l’unico metro di giudizio è quello che “comanda” il palato di ognuno di noi!
Pertanto, visto che i bicchieri si svuotano e i piatti di portata vengono rimpiazzati da altri perché si esauriscono, vuol dire che anche il “menù” di terra ha colto nel segno!

Rientriamo alla base per recuperare bagagli e salutarci tra amici, vecchi e nuovi, davanti al Tiber Hotel … non prima, però, di aver scattato una foto di gruppo a ricordo di un’esperienza che rimarrà nelle “storie” di ognuno di noi.
Io e Ginetta, puntiamo dritto sulla “Città eterna” per andare ad “oltrepassare” la “Porta Santa”.

È sempre un’emozione entrare a San Pietro, come è bello sentire tanti idiomi che, pur non comprendendo molto di quello che si raccontano le genti pellegrine, è facile decifrare il senso di quello che rappresentano … la voglia di credere a qualcosa che sia capace di contenerci tutti affratellati in un destino comune.
Il Colonnato del Bernini è presidiato come un aeroporto … pazienti, i fedeli si mettono in fila per accedere alla piazza e poi alla Basilica di San Pietro.
Secoli di tempo hanno sedimentato storie e ricordi immortalati in migliaia di rappresentazioni. Ma, quando ognuno di noi vi si immerge a sua volta, riesce a trovare sé stesso, almeno in parte!

Varchiamo la Porta Santa con un po’ di timore reverenziale; è difficile far finta di niente perché ti avvolge il pensiero di “te” che ti proietta già dove non sai ripartirà il tempo del dopo … è solo un attimo … che può essere il tutto o il niente!
La strada che ci conduce fino a casa è sempre la stessa … ma ogni tanto, come in questo caso, appare evidente la sensazione di essere stati protagonisti di un’esperienza umana che ci ha resi, almeno un poco, migliori di ciò che eravamo o che immaginiamo di essere!