di Gina Chiacchiaro Lo chiamano turismo religioso, questo appuntamento consolidato, sulla cima del monte Cervati, nella prima settimana del mese di agosto, tra il sagrato della cappella e la grotta della Madonna della Neve, tra i comuni di Piaggine e Sanza… Lo chiamano pellegrinaggio, questo appuntamento, tramandato da generazioni, ad una altitudine di quasi 2000 metri, nel cuore del PNCDA… Lo chiamano Cervati il luogo dove si danno appuntamento pellegrini di varie provenienze: valle del Cilento, del Calore, del Diano… tutti per rendere omaggio alla Madonna della Neve. Il 90% sono gli abitanti di Sanza e Piaggine i più “fedeli”. In vetta, ci sono generazioni che si incontrano e si scambiano sensazioni ed emozioni. Ci sono gli emigranti che dopo un anno di lavoro al Nord o all’estero tornano, per consumare parte delle tanto attese ferie, nei loro paesi di origine per incontrare e condividere emozioni vecchie, antiche. Anche i giovanissimi fanno la loro parte in questo luogo di preghiera: ripercorrono le orme dei loro genitori, dei loro nonni e se la tirano proponendo ciò che si può fare: andiamo alla grotta? No, passiamo prima dalla cappella … Andiamo a salutare gli amici… Stasera facciamo festa … È una tradizione antica che si ripete dove, col passare degli anni, gli abitanti di Sanza, hanno preso sempre di più il sopravvento, imponendo anche agli altri le loro regole, le loro tradizioni. “Ci credono davvero “- Racconta qualcuno – “Lo fanno con una devozione profonda … È una tradizione profonda la nostra che ci tramandiamo”. La gente, che si affolla, è tanta e proviene da ogni dove ma, chi si ferma, è soprattutto quella che viene da Sanza e, si legge da qualche parte: “Madonna della Neve proteggi gli abitanti di Sanza “. “Ma loro ci credono davvero quindi è giusto comportarsi da padroni di casa”… È una processione di gente quella che si affastella sul sacrato, davanti alla cappella per assistere alla messa e poi alla processione… E ognuno a modo suo festeggia la Madonna della Neve che dall’alto del Cervati protegge e guida i suoi figli! La visita alla grotta, infine, dove la statua antica della Madonna resta a guardia eterna del monte e, a sua volta, è protetta da un ingresso consentito solo a chi riesce a contorcersi in una feritoia. La statua lignea, custodita nella grotta, dà più emozioni perché sembra non condividere le discordie e resta in attesa della vera devozione dei fedeli. Intanto, i tanti che sono in attesa dell’inizio della processione che partirà prima dell’alba e traslocherà la statua della Madonna nella chiesetta nella chiesa madre di Sanza, ingannano il tempo tra funzioni religiose e “banchetti” improvvisati durante i quali è facile cambiare tavolo e compagnia ma l’allegria è sempre garantita. Sono le 4.00 del mattino del 5 agosto e al rifugio Rosàlia c’è attesa per la Madonna della Neve che dalla cima del Cervati scenderà a Sanza… A dare la sveglia ai campeggiatori, che si sono accampati nella grande chiaria delle “Chianodde”, è lo spettacolo pirotecnico preparato per l’occasione dalla Pro loco Cervati di Piaggine. Intanto tutto intorno c’è fermento tra lucciole, scricchiolii di rami, voci diffuse, risate allegre, urla a richiamare i compagni … e gli alti faggi, sembrano proteggere questa enorme folla di gente che si riversa giù per la ripida discesa anticipando e seguendo l’arrivo della Madonna. Hanno fatto una notte di veglia sul monte in attesa di ottemperare alla cerimonia di rito con la Madonna in spalla. Un bella compagnia di giovani insieme al giovane sacerdote, don Maurizio, presso la prima posta, aspetta l’arrivo della Madonna ridendo, scherzando, chiacchierando e scattando foto a più non posso… Molti decidono di andare e, dopo una breve sosta anticipano la Madonna sulla strada verso Sanza, altri aspettano e all’arrivo dell’arca che custodisce la statua, un forte applauso abbraccia la Madonna e i fedeli. È una sensazione di benessere quella che pervade il momento culminante dell’incontro, della festa, della gioia che continuerà poi al paese. I ragazzi che portano la statua sono stanchi per lo sforzo sostenuto che li ha visti protagonisti di un’impresa dura giù per la ripida discesa ma anche soddisfatti ed il riposo è meritato. C’è comunque chi è già pronto a dare il cambio e a proseguire. La festa continuerà e l’appuntamento è al paese, a Sanza…
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