Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa da FenImprese Salerno con il quale il nuovo responsabile di categoria del settore turismo Giancarlo Di Filippo, nominato dal presidente dell’associazione, Carmen Mottola, espone quelle che sono le problematicità che deve affrontare il comparto turistico provinciale e la via che invece bisognerebbe percorrere per magnificare ciò che la natura e la morfologia del territorio propone.
“Il turismo come lo intendiamo oggi si è sviluppato come abitudine di massa nel secolo scorso diventando ben presto una delle attività più produttive in Italia.
Purtroppo una quota troppo alta del movimento turistico evita le mete del Mezzogiorno sia per una cronica carenza di infrastrutture del trasporto che di una cattiva gestione delle immense risorse naturali e architettoniche di cui il Sud dispone.
Dunque appare evidente che “qualcosa non va” nella nostra gestione turistica che non riesce a offrire nel modo corretto le sue potenzialità convertendole in una variegata offerta di viaggi e soggiorni. Le coste e il turismo marino sembrano andare avanti un po’ a caso, affidandosi alla sola iniziativa dei privati imprenditori interessati e delle amministrazioni comunali del posto senza un valido progetto d’insieme. Inoltre “la crisi pandemica” ha aggravato la situazione determinando una prevedibile involuzione del settore, di conseguenza il turismo scarseggia e predilige mete che offrono bassi costi. Per uscire da questo imbuto occorrerebbe ripartire da un Piano di Sviluppo Turistico Territoriale (PSTT) che abbia una Visione d’insieme, degli Obbiettivi comuni da raggiungere e chiari Processi operativi per conseguirli.
Invece continuiamo a fare ben poco per valorizzare il nostro patrimonio artistico, culturale e turistico. Ed è molto strano perché per una parte del paese che ha poche altre fonti di reddito, il turismo dovrebbe essere una manna dal cielo che porta lavoro per chi gestisce gli alberghi, i ristoranti, i negozi di souvenir, ecc.. In questa prospettiva una visione di rilancio della leadership a livello territoriale finirebbe per accrescere il contributo del turismo al benessere economico.
Dal punto di vista paesaggistico possediamo posti magnifici che digradando ora dolcemente ora a picco fino al mare fasciato da lunghe spiagge sabbiose, bordate da rigogliose pinete, e superbe coste rocciose disseminate di anfratti e cale solitarie e incontaminate.
Ma i nostri luoghi a volte sembrano irraggiungibili. Ecco quale dovrebbe essere la Visione di un PSTT: rendere fruibile questo patrimonio ma al tempo stesso preservarne l’integrità e la bellezza.
Si dovrebbe cominciare con lo sfruttare le risorse naturali cercando di valorizzarle e creando itinerari turistici supportati da servizi appropriati. E se i tempi lunghi della politica rende difficoltoso concepire una visione d’insieme, strategica e coordinata, la coscienza critica delle popolazioni dovrebbe alzare la testa e chiedere con forza alle proprie amministrazioni locali la possibilità di adeguare gli impianti ricettivi alle mutate esigenze dei nuovi trend turistici, infrastrutture e trasporti adeguati e soprattutto un attento ordine civico e ambientale.
In un’ottica di sinergia con le parti interessate allo sviluppo del territorio, dal punto di vista politico, amministrativo, imprenditoriale, dell’offerta sul mercato e degli standard lavorativi, si può davvero puntare alla pianificazione di interventi mirati allo sviluppo del settore.
Non si può comunque prescindere dal ruolo che la cultura può giocare in questo processo e, quindi, della formazione degli operatori turistici a tutti i livelli e puntare alle eccellenze che identificano il territorio con un’attenzione alla qualità del food e al successo della Dieta Mediterranea così famosa nel mondo e che è nata proprio nel nostro territorio a opera del grande dietologo americano Ancel Keys, al seguito delle truppe americane sbarcate a Paestum nel 1943.
Pertanto, solo migliorando l’immagine del territorio, valorizzandone le peculiarità, accrescendone la competitività e coinvolgendo il maggior numero possibile di stakeholders si potrà ampliare l’offerta turistica oggi in sofferenza ed elevarla qualitativamente, ma tutto questo, da solo, ancora non basterebbe ad attrarre un numero maggiore di fruitori perché le informazioni, per essere produttive, devono essere veicolate da un marketing territoriale coordinato che solo un livello istituzionale può mettere in campo. E proprio qui è necessaria l’azione di stimolo che ci proponiamo di fare”