Mercoledì, 4 settembre 2024, Il secondo giorno inizia con il viaggio nella notte che ci porterà a Napoli Capodichino.
Una 166 deserta mette quasi un timore reverenziale a chi è in attesa, come noi, della navetta partita da Felitto alle 03:30!
Alle 4:15 carichiamo i bagagli sul bus Fiorito Carmine e via sulla SS 18.
Sul bus troviamo già Antonio Sabetta, Giuseppina e Rosanna.
La prossima fermata sarà a Battipaglia per prendere a bordo in Koch della delegazione, Alessandro Sabetta, Francesca, Fabrizio e Antonella.
Quello che resta della notte la spendiamo per arrivare a Napoli che ci accoglie con il sole che albeggia sulla cima del Vesuvio.
Il “bagaglio” del gruppo fa la sua “figura” quando, schierato sotto il tabellone della partenza, staziona in attesa dell’apertura del varco che regola l’imbarco dei bagagli.
L’occhio cade su un cartello con su scritto “aeroporti di Napoli e Salerno GESAC” che vale una promessa di futuro per il secondo scalo inaugurato in Campania.
Una sosta prolungata a uno dei buffet per la colazione mancata a casa, poi via ai varchi dove si controlla la sicurezza.
La procedura è lunga e scrupolosa, ma finalmente il bus ci porta ai piedi della scaletta del Boing … Della United, saliamo e prendiamo posto … Io e Gina siamo al 32 A e B e, sbrigate le formalità che prevedono il decollo, decolliamo alla volta di New York.
L’aereo punta verso nord… Francia, Gran Bretagna, poi vira a est sull’Oceano Atlantico, infine punta verso il Nord America, sorvola il Quebec, sfiora Montreal, piega sul Vermont e New Hampshire. Alla sinistra si vede Boston e punta deciso verso la nostra metà … New York.
L’atterraggio è da manuale! I soliti controlli alla dogana si trasformano in uno stillicidio infinito di passettini verso la fine del viaggio.
Old Forge è ancora lontano, ma siamo ben consapevoli di dover affrontare la “coda” di una giornata lunghissima.
Il tempo, in cambio, ci regala una temperatura primaverile e il tempo dell”attesa lo consumiamo nei tentativi di connetterci alla rete per comunicare con il mondo che si è, improvvisamente ristretto.
Alessandro si mette alla testa del gruppo e ci guida tra i mille rivoli dell’aeroporto, prima, e dei servizi dopo. Dopo aver caricato bagagli e compagni su un comodissimo minibus preso in affitto, partiamo per raggiungere Old Range.
Ci vorranno quasi tre ore di guida su strade e autostrade per arrivare, dopo circa 24 ore dalla partenza da Felitto, per mettere piede nella holl dell’hotel Hilton della cittadina, una volta, ricca di carbone… Qui siamo accolti da una banda musicale che suona orecchiabili marcette che mettono tutti di buonumore.
Un trancio di pizza e una birra allietano la serata passata nel ristorante dell’hotel prima di concederci un più che meritato riposo.