Di Alberto Di Muria
Recentemente si è parlato di questa patologia perché l’Italia ha recepito una direttiva europea che obbliga i neopatentati e i cittadini chiamati al rinnovo della patente a sottoporsi al test medici per escludere di avere appunto l’OSAS (obstruction sleep apnea syndrome, sindrome delle apnee ostruttive del sonno). Chi ne soffre può vedersi ridotta la durata di validità della patente di guida, dato che si calcola che oltre il 20% degli incidenti stradali sia causato dalla sonnolenza e che il 7% sia attribuibile alle apnee ostruttive.
Non bisogna pensare che chi soffre di apnee notturne sia necessariamente obeso o sovrappeso. ci sono alcuni sintomi spia, come la necessità di urinare durante la notte o la cefalea al risveglio che sparisce dopo una-due ore. Anche la presenza di ipertensione arteriosa che non risponde a uno o più farmaci deve far sospettare. Una volta verificata la presenza dei sintomi spia, bisogna necessariamente eseguire un esame strumentale, la polisonnografia, che dà informazioni sia in termini di gravità della patologia sia sulla eventuale relazione tra apnee e posizione corporea.
I percorsi terapeutici più consigliati per le apnee notturne sono: il dimagrimento, che può essere anche di lieve entità, considerando che il 10% del calo ponderale riguarda l’area delle prime vie respiratorie, ovvero il collo; meccanismi per evitare la posizione supina, come cinture particolari o un collarino che emana vibrazioni quando ci si mette a pancia in su; la CPAP (continuous positive airway pressure, ovvero un ventilatore che tiene aperte le vie aeree), che può essere tarata in ospedale o a casa, ma va prescritta da persone esperte per evitare che la terapia venga subito abbandonata. La terapia viene decisa anche in base alle patologie associate alle apnee, o che possono costituire complicanze in più.