di Alberto Di Muria
La parodontite è una malattia dentale dovuta a batteri che generano una grave flogosi infiammatoria. Nota anche come piorrea, è una patologia piuttosto subdola che, se non curata, porta alla distruzione dei tessuti che assicurano sostegno e stabilità ai denti. Spesso, pertanto, il primo sintomo che allarma il paziente consiste nell’aumento della mobilità dentale, che in assenza di trattamenti adeguati progredisce lentamente fino alla caduta degli stessi.
In un primo stadio, il processo infiammatorio che accompagna la parodontite interessa tipicamente le gengive. Il sintomo caratteristico di questa flogosi è rappresentato dal sanguinamento delle stesse, che si manifesta anche in seguito a traumi di modesta entità, come lo spazzolamento o la masticazione di cibi duri. Inoltre, una gengiva infiammata perde la naturale consistenza duro-elastica e le sfumature rosate che la caratterizzano, lasciando spazio a rossori e gonfiori anomali. I sintomi precoci sono l’alito cattivo, gonfiore e leggero sanguinamento delle gengive e, anche se generalmente non c’è dolore, non vanno sottovalutati. Se non si interviene, infatti, compaiono i sintomi tardivi con sanguinamento severo, recessioni gengivali, eccessiva mobilità dentale e dolenzia diffusa dei denti.
La parodontite, è primariamente dovuta alla placca dentale, quella sorta di patina appiccicosa che si distribuisce sulla superficie dei denti al termine dei pasti.
Il miglior mezzo di prevenzione della parodontite consiste nella pulizia regolare e accurata dei denti e degli interstizi; non solo spazzolino, dunque, ma anche filo interdentale. Anche l’astensione dal fumo è d’aiuto. L’assicurazione sulla salute dei propri denti è completata da regolari controlli odontoiatrici, che permettono di riconoscere i segni precoci della parodontite e ad intraprendere interventi mirati.