Paestum, Agropoli e Cilento, tutti si lamentano del caldo. Molti son contenti della stagione estiva! Sembra un paradosso, ma la realtà è proprio questa. Infatti, le alte temperature producono insofferenza per il clima, lasciano scie di disagio tra le persone di ogni età, provocano malessere allo spirito …
Allo stesso tempo, invogliano molti a ricercare luoghi freschi e ventilati, inducono comitive di amici a risalire le valli solcate dai corsi d’acqua, riportano genitori e figli in riva al mare per catturare il caldo del sole sulla pelle e ricrearsi facendosi avvolgere dalla brezza marina …
In tutto ciò anche chi è impegnato nel proprio lavoro, al di là della fatica, si sente soddisfatto perché la propria attività produce reddito e ripaga ampiamente il “sacrificio” di essere al servizio di chi, in questo periodo, spende una parte del suo reddito per rinfrancarsi del periodo lavorativo che ha alle spalle e che troverà al suo rientro a casa.
Una stagione così in Italia e in particolare nell’area Parco del Cilento, Diano e Alburni non si ricorda da molto tempo. Bisogna andare indietro di un ventennio per ritrovare tanti elementi positivi coincidenti in una sola stagione: caldo, sole, affluenza di turisti, attività economiche pronte ad accogliere tutti fino all’esaurimento dei posti …
Tutto ciò ha provocato un’impennata nell’entusiasmo degli operatori del settore come ricettività alberghiera ed extralberghiera, settore balneare e agriturismi, escursioni a piedi e cicloturismo …
Si tratta di un’onda lunga proveniente già dalla primavera che ha visto un incremento anche del turismo scolastico e di quello dedicato agli anziani e che, probabilmente, tempo permettendo, potrebbe continuare anche in autunno fino a fine ottobre quando a Paestum si terrà la XX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum.
Certo abbiamo avuto anche degli effetti “collaterali” dovuti al troppo caldo come l’incremento di incendi e la crisi idrica che hanno colpito a macchia di leopardo il territorio. Sia nel primo caso sia nel secondo danni e disagi sono stati contenuti non andando oltre una dinamica consolidata nel tempo.
Infatti, gli incendi ci sono sempre stati perché a provocarli sono sempre le stesse cause: dolose e colpose. Mentre la mancanza d’acqua nei rubinetti è dovuta più alla mancata manutenzione della rete idrica (le perdite per le condotte obsolete corrispondono a circa il 50% del prelievo dalle sorgenti) dei comuni che a una vera e propria penuria.
In questo periodo anche la “politica” chiacchierata è andata a “farsi un bagno” per fare posto all’amministrazione del fare per dare risposte concrete e percepibili agli utenti dei servizi, alle aziende che operano per produrre reddito ed hai cittadini che si aspettano risposte ai problemi di vita quotidiana.
Certamente, anche gli “indigeni” si sono riversati sulle spiagge, hanno risalito sentieri di montagna, affollano ristoranti e pizzerie, siedono nelle arene e nelle piazze ad ascoltare concerti, si avvicinano agli eventi culturali da spettatori e da protagonisti, si accomodano alle tavolate delle sagre storiche e di quelle inventate ad horas … si fa della “necessità” di seguire l’onda festaiola, “virtù” per godere di riflesso del clima balneare che mette allegria e scaccia le preoccupazioni.
Un pensiero particolare va a quanti sono partiti in tempo remoti e recenti per andare a cercare di collocare la propria esistenza in altre realtà, italiane o straniere. Sono loro che tornando nei paesi delle aree interne fanno la differenza in quelle realtà. Le case si riaprono, le strade tornano a vivere, il vicinato si ricompone di facce e ricordi, le piazze si rianimano di incontri e saluti, i tavolini dei bar si fanno largo fino a configgere con quello di fianco … perfino i santi patroni tornano sugli “scudi” trascinati in processioni e tradizioni come nel tempo che fu!
Godiamoci questa estate con i “fiocchi” di sole che l’hanno resa unica. Lamentiamoci pure per il caldo e i disagi che essa ha provocato. Fingiamo, una volta tanto, di essere sì infelici, ma contenti per le cose buone che ancora riusciamo a gustare … continuando a bere acqua minerale comprata al supermercato alla quale non rinunciamo neanche quando dai rubinetti scorre acqua potabilissima …