di Lucio Capo Paestum testo senza contesto. Arrivano 38 milioni di euro, per il Museo, la Cirio e il Parco Archeologico, ma la catapecchia nell’Anfiteatro Romano non si può toccare. Il Sindaco Italo Voza è d’accordo con l’esproprio di quella casa. Ed è dello stesso avviso anche l’on.Simone Valiante e il sottosegretario del MIBAC Antimo Cesaro. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sta valutando la fa fattibilità di fare espropri mirati, a cominciare dai terreni agricoli, per tutelare e valorizzare il Sito Archeologico di Paestum. Solo Paestumanità può salvare Paestum. Paestumanità…Comprare per Salvaguardare…Idea geniale, che ha coinvolto centinaia di persone volenterose, vogliose di comprare i 100 ettari di terreno archeologico dell’Antica Città di Paestum. Paestumanità…Comprare per Salvaguardare… fu concepita, dopo un parto fecondo, da due scevri intellettuali diretti discendenti dell’antico e del moderno, con l’obbligo di continuare la campagna di raccolta fondi e di preservare il capitale accumulato, allo scopo di acquistare pezzi della Città più Bella della Magna Grecia. Paestumanità…Comprare per Salvaguardare…rimane l’obbiettivo primario dei 600 soci, che hanno versato 50 euro per comprare pezzi della Città Antica di Paestum. “In un paese che svende i propri gioielli di famiglia, noi vogliamo comprarli. In questo contesto è stata concepita da militanti locali Paestumanità, che si propone di raccogliere, con una colletta internazionale, tra privati e istituzioni, cinque milioni di euro per comperare i 100 ettari del Parco Archeologico di Paestum, in mano ai privati. Col passare degli anni i trattori hanno raschiato il suolo fino allo strato archeologico, compromettendone la lettura storica e la struttura architettonica. (Michele Buonomo Presidente di Legambiente Campania intervistato da Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera del 27 marzo 2012, in occasione del lancio della campagna Paestumanità) ”. A distanza di quattro anni da quell’articolo Gian Antonio Stella è tornato a Paestum, nell’occasione ha incontrato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum, e, ha ritrovato la situazione, forse, ancora peggiore. “La Sezione Romana, allestita alla bella e meglio nell’ultimo piano del Museo Archeologico Nazionale, è chiusa perché è crollato il soffitto.La strada che taglia in due Paestum e l’Anfiteatro sta ancora lì, e, la catapecchia costruita nell’Anfiteatro non si può demolire. Tre milioni sprecati per i due parcheggi e visitor center in carton gesso, devastati. Centinaia di migliaia di euro buttati per un marciapiede in teak. Sprecati due milioni di euro per il sottopasso pedonale della stazione”. Mentre quello carrabile rimarrà nei sogni e nelle speranze delle future generazioni. Se dopo duecento anni la sciagurata strada costruita nel 1828 da Raffaele Petrilli non è stata ancora scavata, non basteranno quattrocento anni per scavare il sottopasso, per collegare Capaccio a Paestum. “La parte est dell’Area Archeologica è stata sommersa da case e casette, ville e villini, trattorie e gelaterie, pizzerie e botteghe di cianfrusaglie. Tempietti di plastica, terracotta, metallo, tempietti da attaccare con la calamita al frigo, tempietti nelle sfere di vetro che se le giri cade la neve…” Paestum è tutto questo e forse ancor di più. Paestum con i suoi 132.032 visitatori paganti nel 2014, contro 1 157.747 del 1996, risulta essere un’Area Archeologica poco visitata. E’ la conferma che i soldi pubblici sono stati buttati, hanno sprecato milioni di euro, ma i turisti sono diminuiti. Hanno impiegato il loro tempo a fare e a disfare. Tutto è rimasto identico, se non peggiorato. Tutto cambia per non cambiare. “Ma adesso arrivano 38 milioni di euro e il Direttore Gabriel Zuchtriegel assicura di fare un passo alla volta. Sistemare le tende, sostituire le lampadine, aggiustare il controsoffitto, tagliare l’erba, mettere in sicurezza i cavi elettrici, aprire il Tempio di Nettuno e il Tempio di Athena ai turisti. La sala del Tuffatore sarà restaurata da Tonino Palmieri, che Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera di mercoledì 1 Giugno 2016, definisce <
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