I primi dati sull’andamento e i risultati degli Esami di Stato 2021 del secondo ciclo di istruzione. Imparagonabili gli esiti dell’esame degli ultimi decenni con quello di Gentile. L’impatto dell’esame di Gentile fu particolarmente pesante: nell’anno scolastico 1924/25 i promossi furono il 59,5% alla maturità classica e 54,9% alla maturità scientifica. Nell’idea del filosofo gli studi superiori erano “aristocratici, nell’ottimo senso della parola: studi di pochi, dei migliori”. Oggi facile lievitazione di voti e notevoli strafalcioni.
Secondo Patrizio Bianchi, «la pandemia non ha fatto che accentuare problemi già esistenti» ma si deve ripartire già con la scuola d’estate potenziando le attività laboratoriali. Il rimedio Bianchi lo riesce a trovare con il Progetto Scuola Estate. L’esame di stato, malgrado reso facile ed accessibile, è stato un flop, nonostante i voti alti. Una petizione volta ad abolirlo è stata firmata da 65.000 persone. Gli esiti dei test Invalsi certificano il fallimento della scuola in dad. La dad viene additata come responsabile dei passi indietro alle superiori, ma è solo una mezza verità. Gli alunni, in gran parte, già non studiavano prima dell’emergenza, figuriamoci poi con le azioni a distanza. In tanti, anche quest’anno, hanno fatto rivoltare D’Annunzio e tanti autori della Letteratura italiana. Sono stati proprio loro i più maltrattati: “D’ Annunzio è stato definito estetista” anziché un esteta; il “Il Decamerone? L’avrebbe scritto Dante”; “Se questo è un uomo” avrebbe cambiato autore, secondo qualcuno sarebbe stato scritto da Italo Calvino e non da Primo Levi; a Giacomo Leopardi il ‘Giovane Favoloso’, è stata tolta la paternità dell’Infinito, attribuita, invece, a D’Annunzio. Di tutto e di più è accaduto quest’anno, ma anche nel corso degli esami di stato che hanno preceduto la pandemia. Evidentemente i diffusi e facili voti alti poggiano anche sugli strafalcioni e su riscontri meno grossolani. L’Esame di Stato che si è svolto al termine del secondo ciclo di istruzione dovrebbe essere una tappa importante del percorso scolastico dello studente. Considerando i dettati normativi ha la finalità di valutare le competenze acquisite al termine del ciclo scolastico. Per quest’anno, come per lo scorso, in considerazione dell’emergenza sanitaria, sia per il primo che per il secondo ciclo, l’Esame è stato svolto in considerazione di una prova orale. La stessa è partita dalla discussione di un elaborato. L’argomento è stato assegnato anzitempo dal Consiglio di classe. Sul sito del Ministero dell’Istruzione sono disponibili, da ieri, 22 luglio, i primi dati relativi agli Esami di Stato della scuola secondaria di secondo grado. Anche per il 2021, come accennato, a seguito dell’emergenza sanitaria, è stata mantenuta una sola prova, quella orale. La stessa è stata formulata con divergenti modalità rispetto a quella dello scorso anno: il colloquio partiva appunto da un elaborato, riguardante le discipline caratterizzanti, ma aperto a una prospettiva multidisciplinare. Sicuramente una novità voluta per permettere di valorizzare il proprio percorso attraverso un lavoro idoneo a mettere in relazione fra loro le diverse discipline, a partire da quelle caratterizzanti l’indirizzo di studi. Un esame “emergenziale”, diverso dalla tradizione e dalla sana idea di scuola di Giovanni Gentile, primo ministro dell’istruzione del fascismo, nel 1923; l’esame della sua riforma era un percorso molto complesso e selettivo (imparagonabile a quello di oggi) che prevedeva quattro prove scritte più un colloquio orale basato sul programma di tutto il triennio e una commissione composta da soli membri esterni. La sua era la scuola severa ed elitaria. L’impatto dell’esame di Gentile fu particolarmente gravoso: nell’anno scolastico 1924/25 i promossi furono il 59,5% alla maturità classica e 54,9% alla maturità scientifica (l’anno precedente, quello dell’esordio, la percentuale era stata ancora più bassa). Nell’idea del filosofo gli studi superiori erano “aristocratici, nell’ottimo senso della parola: studi di pochi, dei migliori”. Giovanni Gentile si attivò per una rifondazione in senso idealistico della pedagogia, negandone i nessi con la psicologia e con l’etica. Era convinto che l’educazione doveva essere intesa come un divenire dello spirito stesso, il quale realizzava così la propria autonomia. Questi i risultati dell’esame di quest’anno: quest’anno è stato ammesso all’Esame di Stato del secondo ciclo il 96,2% dei frequentanti. I diplomati risultano essere il 99,8% delle studentesse e degli studenti che hanno sostenuto l’esame (erano il 99,5% nell’anno scolastico 2019/20). I diplomati con lode sono il 3,1% rispetto al 2,6% di un anno fa. Più di un diplomato su due prende un voto superiore a 80: il 52,9% delle studentesse e degli studenti si colloca infatti nella fascia di valutazione 80-100, rispetto al 48,9% dell’anno scorso. Praticamente stabili le valutazioni comprese tra 91 e 99 (al 15,6%) e nella fascia di voto 81-90 (passati dal 21,1% al 20,7%). I voti 60 passano dal 5,5% del 2020 al 4,8% di quest’anno: sono dunque in calo. I voti nella fascia 71-80 passano dal 25% al 23,7%, i 61-70 dal 20,7% al 18,5%. Le percentuali delle studentesse e degli studenti con 100 salgono dal 9,6% dell’anno scorso al 13,5%. I docenti hanno assegnato la lode a 15.353 studentesse e studenti. Guardando al rapporto tra diplomati con lode e diplomati totali, la percentuale più alta si registra, così come lo scorso anno, in Puglia (5,9%). Seguono Umbria (4,8%), Marche (4,4%), Calabria (4,4%). La media dei voti più alta si conferma nei Licei, dove il 4,7% dei candidati ha conseguito la lode, il 17,3% ha raggiunto 100 (numero in aumento rispetto al 12,9% dell’anno scorso), il 18,1% tra 91 e 99, il 21,9% tra 81 e 90. Nello specifico, il Classico si conferma al primo posto per numero di diplomati con lode (8,5%), seguito dal liceo Europeo (7,5%) e dal liceo Scientifico (7%). Seguono gli indirizzi Tecnici, nei quali ha conseguito la lode l’1,7% dei ragazzi (in aumento rispetto all’1,4% di un anno fa), il 10,4% ha ottenuto 100, il 13,1% tra 91 e 99, il 19,3% tra 81 e 90. Nei Professionali, lode per lo 0,8% (rispetto allo 0,5% del 2020), 100 per l’8,4%, la fascia di voto 91-99 per il 13% e 81-90 per il 20,1%. (fonte Miur).
Emilio La Greca Romano