Vorrei raccontare a chi qualche anno fa definiva i ragazzi italiani “choosy” (schizzinosi) quanto questa affermazione sia inesatta, perché c’è una generazione che nonostante le molteplici avversità si rimbocca le maniche e, a volte, fa scelte assurde, controcorrente, ma incredibilmente belle. Come quella di Tony Di Matteo ed Eleonora Zini che nel 2018 hanno lasciato Milano (il top dell’economia e della produttività) per investire al Sud. A Gioi Cilento.
Lui perito agrario e musicoterapista e lei farmacista, coppia nel lavoro e nella vita, hanno deciso di vivere in quello che è il paese natale di Tony puntando su ciò che offre: aria pura, campi da coltivare sconfinati e genuinità. Da questi punti fermi è nato Erbe Cilento, una piccola realtà in cui i due giovani coltivano e poi lavorano le erbe officinali per realizzare tisane, infusi, saponi…
«Gioi si trova su un’altura che, in base all’altezza e al terreno, ci consente di spaziare le tipologie di piante. Per coltivarle è importante l’esposizione al sole (o all’ombra) e soprattutto il terreno. Noi abbiamo tre campi piccolini: uno quasi a Gioi paese, uno più giù e uno ancora più giù. Si tratta di altezze diverse e quindi di tre differenti habitat per coltivare o per consentire alle erbe di crescere. Quel che maggiormente conta per noi è sapere che il terreno è di nostra proprietà, perché così siamo certi che è privo di contaminazioni capaci di alterare la crescita biologica e naturale delle piante, siano esse coltivate da noi o spontanee» spiega Tony che mi parla anche della differenza tra l’azienda e il laboratorio di Erbe Cilento. Con la prima si riferisce ai campi nei quali vengono coltivate le erbe mentre il secondo è il luogo in cui si osservano le erbe raccolte (che devono essere sane e prive di infestanti), si mettono a essiccare sulle cosiddette “gratecedde” e infine si imbustano e miscelano; un’operazione, quest’ultima, di cui si occupa Eleonora.
Un altro aspetto interessante di questa azienda è il legame che questi due ragazzi hanno stretto con i piccoli agricoltori/imprenditori del territorio.
«Se per realizzare una tisana o un infuso ho bisogno, ad esempio, dello zafferano e non ne ho, mi rivolgo al mio amico Francesco (Zafferano del Cilento, ndr) che coltiva questo fiore» dice Tony. «Lo stesso vale per eventuali altre erbe di cui ho bisogno e che magari non ho: devo sapere da dove provengono e devono essere possibilmente coltivate da produttori cilentani».
Per questa ragione sul sito erbecilento.it (che funge anche da e-shop) oltre a quanto realizzano Tony e la moglie, c’è anche il miele di un’azienda di Sarno. «La ragazza che si occupa di “Mieli dell’Agro” si sposta con le arnie e una buona percentuale del suo miele proviene dal Cilento».
Tra i progetti futuri (meravigliosi e innumerevoli) di Tony ed Eleonora c’è anche la collaborazione con un’altra valente azienda del territorio: Officina Eleatica di Ascea. L’idea è quella di utilizzare le piante officinali prodotte da Erbe Cilento in alcuni prodotti di questo piccolo laboratorio di cosmetici naturali.
Le erbe essiccate, le tisane, gli infusi, i saponi… si possono acquistare a Rareche, ai mercatini artigianali e in alcuni punti vendita sparsi nel territorio cilentano come Storie di Pane a Vallo della Lucania, Chez Amis a Capaccio, Naturalmente Marylin ad Agropoli o (prossimamente) CiBo ad Acciaroli.
Tanti sono ancora i sogni e le ambizioni di questi ragazzi tutt’altro che choosy: fornire sempre più erbe coltivate nei loro campi, realizzare oli essenziali (c’è già la strumentazione per la distillazione) e ampliare la sezione “Musica e Tisane” già presente sul sito che, però, al momento propone “canzoni famose”.
«Vorrei» dice Tony «abbinare ad ogni tisana un brano musicale composto da me e da alcuni miei amici che – naturalmente – si addica al tipo di bevanda. Molti pezzi sono già pronti, ma ci vorrebbe una giornata di 30 ore per poter far tutto!»
Questo è il Cilento. Questo è il Cilento bello che ci piace raccontare. Questo è il Cilento dei giovani che non hanno paura di “credere nella bellezza dei loro sogni”.
Ilaria Longo