Sig. Quaglia, presenti la sua azienda ai nostri lettori.
La società, fondata nel 1989, ha rilevato un vecchio frantoio a pressa e, dopo vari studi, lo ha sostituito con impianti sempre più moderni e tecnologicamente più avanzati. Anche la società si è trasformata, da una SAS ad una SNC fino ad arrivare, nel febbraio del ’98, all’attuale SpA con un capitale sociale di L.793.450.000. Il 14% di questo capitale è detenuto da società di capitali, il 16 % a partecipazione estera, il 2 % da società che operano nel settore oleareo.
Qual è la quantità di olive lavorate dall’impianto?
La nostra società, innanzitutto, non si propone come molitoria ma come azienda di confezionamento. Il frantoio infatti produce solo il 18 % del nostro fabbisogno, questa quantità viene venduta prima ancora di essere prodotta. Il 92% del prodotto a noi necessario per soddisfare la domanda lo dobbiamo reperire da altri produttori.
Come fate a garantire la qualità dell’olio?
L’elevata qualità delle procedure eseguite da Agrioil trova conferma nella certificazione UNI EN ISO 9002 ottenuta nel mese di luglio del ’99 con certificato N° 2393 rilasciato dall’Ente certificatore CERTYQUALITY. L’ISO 9002 è un sistema di procedura che è riconosciuto in più di 90 paesi nel mondo e assicurano: il livello qualitativo dei fornitori e dell’approvvigionamento; che tutti i controlli siano adeguati, pianificati e condotti in modo rigoroso; che ogni eventuale problema sia analizzato e risolto. Inoltre siamo un’azienda certificata per la trasformazione ed il confezionamento di prodotti provenienti da agricoltura biologica con il C.C.B. (Consorzio Controllo Biologico).
Fate lavorazione anche per conto terzi?
Sì. Oltre a confezionare e a commercializzare il nostro marchio che è Stilla, sono oltre 50 i marchi che si servono dei nostri impianti e della nostra rete commerciale.
Dove viene commercializzato il prodotto?
In tutto il mondo. Giappone, Canada, Stati Uniti, Corea, Inghilterra, Germania, Svizzera, Venezuela. Il 20% in Italia e l’80% all’estero.
Quante bottiglie vengono confezionate?
Circa 500.000 bottiglie per complessivi 3500 ettolitri d’olio.
Quante unità a tempo pieno sono impiegate in azienda?
Cinque a tempo pieno e tre stagionali, più altri occasionali.
Avete attivato forme di collaborazione altre aziende del settore?
Abbiamo costituito il consorzio ELAIOS con lo scopo di promuovere e valorizzare l’olio extravergine d’oliva locale. Il Consorzio ha sede a Castel San Lorenzo presso la Valcalore. Io ricopro le carica di Vice Presidente. L’Agrioil collabora con le più grandi aziende della regione Campania che operano nel settore oleario offrendo loro servizi.
Qual è la vostra specialità?
La lavorazione di condimenti a base d’olio d’oliva.
Concluda lei questa intervista con un messaggio ai giovani che vogliono intraprendere la carriera di imprenditori.
Innanzitutto voglio dire che noi dell’Agrioil, e non solo noi (Vedi Durso di Aquara) abbiamo dimostrato che si può fare impresa nelle nostre zone anche senza infrastrutture. Il messaggio invece che voglio trasmettere è che bisogna avere molta determinazione e spirito d’intraprendenza. L’idea iniziale deve essere sottoposta a verifiche tecniche e a studi di fattibilità per conoscere con certezza qual è dell’azienda che si vuole creare il punto di pareggio. Questo significa certezze iniziali (consiglio di non rivolgersi ai commercialisti per questo tipo di consulenze ma ad esperti aziendali). Evitare opere faraoniche, perché ciò che interessa al mercato è la competitività!
A CURA DI BARTOLO SCANDIZZO