“Stavamo dicendo!” esclama all’inizio del suo intervento che pronostica non durerà più di 5’. E poi continua con un’altra frase fatta: “scusate per il ritardo”. L’intendo è riprendere da dove aveva lasciato quando fu silurato da parte della sua stessa maggioranza.
Un primo assaggio di campagna elettorale ce lo ha concesso Enzo Sica, già sindaco di Capaccio Paestum, 14 anno or sono …
L’appuntamento è in via Magna Graecia dove Sica ha aperto la sede del suo comitato elettorale. Quando inizia a parlare, con insolita puntualità per questo tipo di eventi, la saletta è già piena di simpatizzanti e curiosi che non hanno trovato di meglio da fare in una fresca mattinata di domenica 13 gennaio 2019.
La folla di candidati pronti ai nastri di partenza, veri o presunti, ha convito Sica a mettere le mani avanti ed a chiamare a raccolta la “vecchia” guardia che, per la verità, è sempre stata pronta a sostenerlo: Sergio Butrico, i Fratelli Santomauro, Roberto Voza, Maurizio Paolillo, Pasquale Cetta …
Sica da il via alla sua discesa in campo dando il benvenuto ai presenti stando in piedi dietro la scrivania e con pochi fogli A4 scritti a mano.
“Stavamo dicendo!” esclama all’inizio del suo intervento che pronostica non durerà più di 5’. E poi continua con un’altra frase fatta: “scusate per il ritardo”. L’intendo è riprendere da dove aveva lasciato quando fu silurato da parte della sua stessa maggioranza.
La prima parte dell’intervento è incentrato nel rivendicare quanto fatto nella sua breve esperienza da sindaci 14 anni addietro. Ricorda le strade liberate dalla spazzatura e la soluzione del contenzioso relativo alla realizzazione depuratore.
Sica ricorda la scelta di chiudere il passaggio a livello di Paestum, che tante critiche gli ha procurato e ricorda che sono ancora a bilancio i 4,5 milioni di Euro che FS mise sul piatto per la realizzazione del sottopasso.
Chiede anche conto di come furono spesi il milione di Euro ottenuti grazie a Gaetano Fasolino, allora senatore di Forza Italia, per progettare la revisione dell’area vincolata con la legge 220. Tocca anche altri argomenti come l’avvio della raccolta differenziata, della rimozione dell’eternit dal mercato ortofrutticolo e del progetto di recupero del centro storico del capoluogo.
“Oggi il comune ha 38 milioni di crediti da recuperare – afferma il neo candidato – e l’ente ha la febbre a 38°. Pertanto è necessario ritornare in campo per immaginare il futuro possibile!”
Per Sica sarà necessario ricostruire il tessuto sociale sfilacciato dopo la crisi dei partiti e per questo vorrà dare vita a dieci consulte permanenti dove far incontrare e confrontare gli appartenenti ai vari settori sociali e produttivi della realtà di Capaccio Paestum.
Sulle liste imporrà un filtro per evitare di far arrivare in consiglio indagati e condannati e, soprattutto, non accogliere chi usa la politica per “guadagnarsi” da vivere.
In giunta saranno chiamati esperti dei vari settori e gli assessori saranno sottoposti a verifiche semestrali sul loro operato.
Tutti dovranno sottoscrivere, e “non solo leggere”, il programma che sarà articolato in 10 punti chiari e comprensibili: sarà quasi un “contratto”.
Intanto, nella sede non c’è più posto! I ritardatari restano fuori a fare capannelli dove ci si confronta sul vecchio mondo e su quello che riserva il futuro alla città dove vivono.
Vent’anni di alternanza politica vissuta sulle “montagne russe” con amministrazioni portate al potere con voti plebiscitari e fatte decadere per la “recessione” del contratto sottoscritto davanti ai cittadini dalle stesse maggioranze formatesi liberamente non sarà facile da digerire.
Ma per il solo fatto che esiste chi ancora ha voglia di provarci vuol dire che c’è da avere speranza che la democrazia e la società ha in sé le energie per riprovarci ancora una volta …
Il confronto che si svilupperà da qui a maggio prossimo ci dirà chi ha avrà avuto migliori argomenti per essere scelto per riprovarci.
velina