di Gina Chiacchiaro
È un’esperienza tutta da raccontare quella di Expo Milano! È il secondo giorno di apertura. Partenza di buon ora al mattino, arrivo a Rho fiere e … Eccoci in coda ai tornelli per il controllo. La coda c’è ma tutto sommato scorre, guidati dai giovani che, al loro secondo giorno di lavoro, si danno un gran da fare per renderci la visita agevole. Finalmente oltrepassiamo il cancello d’ingresso ed entriamo! Il mondo è a portata di mano e, con solo l’imbarazzo della scelta, da dove si comincia? È superfluo dire che un giorno non basta per avvicinarsi a tutti i paesi né, tanto meno, per conoscerli. La prima cosa che si fa è una passeggiata lungo la strada principale, il Decumano, ove si affacciano tutti i paesi del mondo. La varietà di costruzioni, l’architettura a confronto, la diversità in mostra e la semplicità e ricchezza degli orti sono il primo impatto con l’Expo perché, non ci sono deplians, volantini, brochure e quant’altro in carta, quindi i prodotti multimediali la fanno da padroni!
Intanto, si fa una prima selezione in base a quello che più colpisce.
Il padiglione della Kip School è l’assaggio. Viale coltivato e conferenza stampa di presentazione insieme ai partner cinesi con assaggio di mozzarella di bufala della piana del Sele (Nobile Loc Cioffi – Eboli) molto apprezzata. Si riprende la strada del Decumano diretti al padiglione Italia. Si arriva in Piazza Italia, si incrocia il Castro con sullo sfondo l’Albero della Vita: vivace nei suoi giochi di acqua e di colori che danno allegria al solo avvicinarsi. Lo si fotografa da più angolazioni, ci si gira intorno e poi … si entra nel padiglione Italia: austero, brillante, elegante, invitante… È d’obbligo cominciare da qui la visita. C’è da far la coda! E intanto si osserva e ci si chiede se il tempo impiegato nell’attesa sarà ricompensato. Sono comunque gli stessi pensieri che anche gli altri, che sono in fila con te, hanno … in questo villaggio mondiale. Ed ecco che adesso ci sei e la magia ti avvolge, ti trasporta. Ti immergi nei luoghi che conosci, che apprezzi, che ami. Essi fanno dell’Italia un paese unico qual è e vorresti che anche gli altri lo facessero.
Seconda tappa , il padiglione Germania super programmato e tecnologicamente avanzato con un percorso sensoriale: “Risveglio Mattutino” con suoni e rumori della natura e un musical partecipato prima di uscire.
Il padiglione Cina, con il suo design moderno, che si snoda su due piani con diverse installazioni interattive, divise in cinque aree espositive: introduzione, cielo, terra, uomo e armonia. Al suo interno sono raccontate le tradizioni culturali e i progressi raggiunti nell’ambito dell’agricoltura e nell’uso razionale delle risorse per garantire a tutti cibo a sufficienza. Ci aspetta un percorso sensoriale con danza popolare.
La Malesia, con il suo spazio a forma di semi e un percorso tra foreste incontaminate e animali allo stato libero.
Il Brasile, con la rete su cui arrampicarsi o camminare, che mette alla prova invitando ad effettuare questo percorso ginnico – esperienziale tra corde intrecciate sospese sull’orto che più variegato non si può.
Nella piazza della biodiversità ci aspetta una passeggiata tra il verde, tra terre e paesaggi italiani con la possibilità di sentire, vivere e conoscere gli odori, i sapori e la cultura del bio. Il padiglione della Ferrero ci invita ad assaggiare i “Baci” di sempre, Si entra percorrendo un senti erodi ghiaia colorata dal forte impatto emozionale. Peccato che i prezzi non sono competitivi! È d’obbligo fermarsi al padiglione del Nepal a forma di pagoda. È stato costruito con grande abilità artigianale: colonne, statue, travi, capitelli e fregi sono stati tutti intarsiati a mano. Infine stanchi ma soddisfatti ci si dà appuntamento ad un prossimo futuro per continuare il “Giro del Mondo in …”