Se per qualche esperto siamo ormai nella quarta ondata della pandemia Covid19 anche il Vallo di Diano si prepara a fronteggiare nuovi contagi che, intanto, stanno aumentando soprattutto in qualche comune del comprensorio. Sembra siano circa settanta e sono diffusi in diverse aree del Vallo. Il sovrintendente all’Emergenza Covid 19, il professor Mario Polverino, lo scorso 15 novembre ha mandato una lettera al Direttore Generale dell’Asl Salerno Mario Iervolino che ha come oggetto l’adeguamento dei posti letto di degenza Covid in relazione all’aumento del fabbisogno. Si tratta di un piano di intervento in provincia di Salerno qualora si dovesse rispondere ad un’ondata di richieste di ulteriori ricoveri. “In relazione all’oggetto, vista la attuale situazione epidemiologica che vede un lento ma costante e progressivo aumento della occupazione di posti letto dedicati all’assistenza Covid – ha scritto – si ritiene indispensabile adeguare l’offerta assistenziale, trasformando la degenza del reparto non Covid multidisciplinare del presidio ospedaliero di Scafati in reparto Covid. Pertanto si propone per il PO di Scafati: Terapia Intensiva Covid: 4 posti letto, Terapia Subintensiva Covid: 16 posti letto, degenza ordinaria Covid a bassa/media intensità di cure: 16 posti letto. Per il PO di Agropoli: Terapia Subintensiva Covid: 7 posti letto, degenza ordinaria Covid a bassa/media intensità di cure: 20 posti letto”. Poi il sovrintendente all’Emergenza Covid Polverino aggiunge: “In tal modo la dotazione complessiva di posti letto Covid dell’Asl Salerno (nei due poli di Agropoli e Scafati) sale immediatamente a 63 posti letto: Terapia Intensiva Covid: 4 posti letto, Terapia Subintensiva Covid: 23 posti letto, degenza ordinaria Covid a bassa/media intensità di cure: 36 posti letto. Si confermano le sette postazioni ambulatoriali di terapia infusionale con anticorpi monoclonali, due ad Agropoli e cinque a Scafati. In tempo reale (e comunque in tempi brevissimi), in relazione all’andamento epidemiologico, potrebbero essere ulteriormente attivati anche sei posti letto di Terapia Intensiva Covid al PO di Agropoli”. Poi conclude: “Altri 42 posti letto (12 ad Agropoli e 30 a Scafati) sono già strutturalmente pronti per accogliere altri pazienti Covid nel caso dovesse esserci un ulteriore incremento di richieste di ricoveri: per queste due strutture occorre, però, un adeguamento del personale per garantire le risorse umane necessarie all’assistenza. Per il momento si confermano le attività ambulatoriali non Covid al PO di Scafati, ovviamente con tutte le misure di sicurezza per la netta separazione strutturale fra i due percorsi. Allo stesso modo, qualora la situazione epidemiologica dovesse essere favorevole, si è pronti ad aprire attività assistenziali non Covid presso il PO di Agropoli”. Un piano che sarà attuato qualora, appunto, ce ne fosse la necessità di applicarlo anche in provincia di Salerno. I nuovi contagiati, secondo questo piano, sarebbero dunque trasportati nei due ospedali di Agropoli e di Scafati e non resterebbero nell’ospedale di Polla dove sia nella prima che nella seconda ondata era stata allestita un’area apposita sia per la terapia intensiva che subintensiva. Scomparse anche le arre di osservazione, Polverino afferma: “Con i tamponi rapidi in quattro ore abbiamo la riposta, una volta invece, avevamo bisogno dell’area filtro e un paio di giorni per avere il risultato. Adesso invece quattro ore e ci sono perciò aree di isolamento dove si aspetta l’esito dei tamponi quindi non c’è più bisogno di quest’area filtro per aspettare la risposta. La risposta ora si ottiene in poche ore e non abbiamo più la necessità di queste aree. C’è bisogno adesso di capire se aumentare o meno i posti. Per il momento stiamo riuscendo ad assorbire tutte le domande e il piano è quindi pronto per incrementare i posti letto al momento solo nelle strutture di Agropoli e di Scafati”. Il presidio ospedaliero di Polla non è compreso in questo piano, come accennato dal sovrintendente Polverino, ma sta adottando le ormai rinomate e risapute regole di sicurezza per allontanare il pericolo di un’ondata di contagiati Covid 19 nella stagione invernale mentre prosegue a ritmo serrato la campagna vaccinale di somministrazione della terza dose.
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