È partita la campagna elettorale per le amministrative. Lo schema di “gioco” è ampiamente sperimentato sul nostro territorio: si trova un candidato sindaco che può “spendere” la sua faccia, si “arruolano” un numero di potenziali consiglieri che rappresentino le varie borgate del territorio, si prendono in prestito “motti” altisonanti e adatti ai tempi, si aprono “sezioni” elettorali che rimarranno aperte fino al lunedì giorno di chiusura delle urne, si monteranno altoparlanti su automobili o furgoni, si acquistano spazi elettorali su internet e sui tabelloni pubblicitari …
Poi si parte per l’avventura elettorale che porterà al potere un gruppo talmente eterogeneo che comincerà a sfilacciarsi subito dopo i festeggiamenti, per chi vince; immediatamente dopo il responso, per chi perde.
Dove tra i candidati sindaci ci sono gli “uscenti” che potranno ricandidarsi, il gioco è abbastanza semplice in quanto nelle liste si darà spazio a chi ha sostenuto lealmente (non è concesso disturbare il manovratore), e si arruolano nuovi adepti pescando tra le professioni che fanno “numeri”: medici, avvocati, infermieri, esponenti di associazioni di categoria.
Sul fronte opposto, ecco che si possono trovare i delusi rispetto al candidato sindaco per la 2^ o 3^ volta (le categorie che drenano consenso oltre quello familiare sono le stesse) e si selezionano nuove risorse che si dovranno contendere i posti previsti nei consigli comunali in base al numero degli abitanti.
Relativamente ai “motti” la possibilità di “copiare” da altre esperienze e infinita, ma anche nei comuni più piccoli si comincia ad investire chiamando a collaborare dietro compenso agenzie di comunicazione che metteranno in bella “calligrafia” le idee del candidato e, soprattutto, sceglieranno le pose per le foto di sindaci e consiglieri candidati.
Manifesti, di carta e virtuali saranno affissi in ogni angolo del paese, facce semi sconosciute ti sorridono da balconi di parenti dei candidati, bigliettini ti arrivano nelle tasche da parenti e amici degli aspiranti, giornali cartacei e online pubblicano a pagamento la pubblicità elettorale corredata “redazionali” su ordinazione. Relativamente alle sezioni elettorali saranno affollate, sia in caso di vittoria sia di sconfitta, fino al martedì successivo alla pubblicazione dei risultati. Da quel momento in avanti gli incontri saranno ristretti agli eletti e, in pochi casi, ai consiglieri esclusi.
Davanti ai bar si aggirano “galoppini” e “agitatori” che elevano al quadrato le competenze dei loro beniamini e denigrano fino al vilipendio i componenti della lista avversaria …
Il sindaco eletto fa le sue scelte in termini di assegnazione degli incarichi di “governo” e, soprattutto di “sottogoverno” e lascerà andare alla deriva i suoi sostenitori che non sono stati in grado di portare abbastanza voti per entrare in consiglio. Nei piccoli comuni non c’è nemmeno l’escamotage di nominare assessori i più votati e far scorrere la “graduatoria” verso il basso!
Gli anni che verranno (5) saranno una lunga cavalcata solitaria nel deserto della partecipazione politica: il sindaco avrà molte leve per mantenere agganciati al suo carro i consiglieri di maggioranza, i perdenti siederanno in consiglio a controbattere alle proposte della maggioranza facendo atto di presenza e votando contro o astenendosi sulle proposte alle quali sarà impossibile dire “no”.
Sul territorio non ci sarà più un luogo dove discutere, un posto dove proporre, un rappresentante che si prenda la responsabilità di organizzare la società civile che ha tutti i diritti di esprimersi nei confronti del potere anche nell’interregno tra un’elezione ed un’altra.
Buon voto!