Il 2020 si è chiuso con un -6,5% per il settore delle costruzioni e per il 2021 si prevede un rimbalzo del +3,6%. Il settore che sembra fare da traino è il recupero residenziale, maggiormente incentivato dalle detrazioni fiscali. Puoi confermarci questo trend?
Nel 2020 la pandemia dovuta al COVID-19 ha condizionato in maniera cruciale gli sviluppi dell’economia e della società, in Italia come nel mondo intero. L’emergenza sanitaria e la conseguente sospensione delle attività di interi settori produttivi hanno rappresentato uno shock improvviso e senza precedenti. Per il settore delle costruzioni, la pandemia ha interrotto bruscamente i primi segnali di inversione di tendenza osservati nel 2019 e nei primi mesi del 2020 dopo una lunga e pesante crisi che ha ridotto gli investimenti in costruzioni di oltre un terzo. Le stime delle associazioni di categoria sono di una significativa contrazione del 10,1% degli investimenti in costruzione nel 2020 sia nel settore pubblico che in quello privato. Per l’anno in corso è previsto un rimbalzo del 8,6%, trainato principalmente dal recupero abitativo dovuto anche agli incentivi fiscali messi in campo dal governo e da una graduale ripresa delle attività sia nel comparto non residenziale privato sia in quello pubblico.
Il Covid quanto ha complicato la vita agli imprenditori edili?
In realtà oltre all’aspetto economico il COVID-19 non ha complicato in maniera significativa l’organizzazione e la gestione delle commesse e dei cantieri; con dei piccoli accorgimenti si sono adeguati i cantieri per rispettare le procedure attuative del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro del settore edile, ma soprattutto per salvaguardare l’incolumità e la salute dei lavoratori.
Le agevolazioni come superbonus potranno rilanciare il settore?
Le agevolazioni fiscali come il superbonus 110% e bonus facciate 90% rappresentano una grande opportunità in termini di crescita di fatturato delle aziende del comparto e ripresa del mercato, infatti ogni miliardo investito in edilizia genera 17.000 posti di lavoro e attiva un giro di affari di circa tre miliardi e mezzo. Rimangono, però, ostacoli da eliminare, perché causa di rallentamenti, soprattutto in riferimento alle richieste di conformità urbanistica dei fabbricati e della cessione del credito.
A livello di investimenti pubblici, invece, cosa vi aspettate?
Il primo trimestre del 2021 risulta caratterizzato da una tendenza negativa pari al 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2020 soprattutto di gare pubbliche: occorrerà ovviamente, attendere i prossimi mesi per comprendere il reale trend dell’anno in corso. In ogni modo ci aspettiamo una ripartenza anche per il settore dei lavori pubblici viste le ingenti risorse messe a disposizione sia per la sistemazione idrogeologica e sia per l’efficienza energetica.
In conclusione vorrei fare una considerazione in merito ad una problematica che dall’inizio dell’anno stiamo vivendo nel settore delle costruzioni e cioè l’aumento dei prezzi dei materiali.
La ripresa del comparto delle costruzioni che potrebbe avvenire con l’apertura dei cantieri del superbonus 110% e delle opere pubbliche, rischia di avere un blocco totale a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime e di conseguenza del costo dei materiali. Negli ultimi mesi si sono verificati incrementi dei prezzi a doppia cifra che superano le normali oscillazioni di mercato, pregiudicando l’avanzamento dei lavori in corso o di quelli contrattualizzati. Ad esempio abbiamo avuto un aumento pari al 130% del prezzo dell’acciaio tra novembre 2020 e febbraio 2021, del 40% per le materie plastiche e così via. Se il trend non cambia ci potrebbe essere un blocco totale dei cantieri sia pubblici che privati, con una ricaduta sull’economia nazionale. In un momento dove si iniziavano a vedere sei segnali di ripresa del settore edile, falcidiato dalla grave crisi economica dello scorso decennio prima e dalla pandemia dopo, ci troviamo a combattere contro questa nuova problematica. Il mio auspicio è quello di un intervento urgente da parte dello Stato che possa frenare questi fenomeni speculativi che si sono innescati e che possa incidere anche con qualche norma ad hoc che autorizzi la revisione dei costi contrattuali dovuti a questa incontrollata impennata dei prezzi, fuori da ogni logica commerciale ed etico sociale.
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