Chi non riesce a capire che non è proprio il tempo di giocare con la vita, è una persona che vuole del male a sé stesso, perché si rifiuta di vedere l’attuale realtà in cui sta vivendo e, di conseguenza, vive già fuori dal mondo, prima ancora che il mondo continui a vivere senza la sua presenza. Il pericolo è nascosto e non si riesce sempre ad individuare dove ci aspetta per colpirci e il virus è sempre in agguato e non abbandona mai il suo campo di battaglia, perché ha capito che l’esercito delle persone che ha difronte, non è compatto nel prendere le misure per contrastarlo ed è diviso sulla strategia da mettere in campo, per contenerlo, per cui il virus si sente forte e sicuro della sua azione distruttrice e mortale. Quello che fa rabbia è che c’è ancora in giro una massa sciagurata di persone, con alcuni governatori a tirare la fila, che si rifiuta di prendere coscienza che questa è una battaglia per la nostra sopravvivenza, ( prima psicologica e poi fisica), che non ammette falle nella nostra difesa, perché la vita di ognuno di noi è collegata alla vita delle altre persone, quasi in connubio di interessi inscindibili, tra la nostra individualità e la collettività in cui viviamo. Sentire parlare ancora di interessi di botteghe politiche è una sgrammaticatura sociale, che si deve respingere con forza verso chi ancora una volta, antepone gli interessi di parte, agli interessi generali di un’intera comunità. Giocare con la propria vita e con quella degli altri è segno di immaturità personale e sociale, che non può essere perdonata, per nessun motivo e per nessuna ragione. L’ Ordine dei Medici, conscio della gravità della situazione sanitaria che già si vive negli ospedali, ieri ha chiesto, con urgenza, un Lockdown totale per tutta l’Italia, per cercare di rallentare il diffondersi dell’epidemia. Se non si vuole capire tutto questo, allora non ci resta che piangere sulle nostre incapacità cognitive, perché è così evidente la non conoscenza, da parte delle persone, della parola responsabilità.
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