E’ allarme Covid in Campania
“..Oggi l’incidenza dei positivi ogni 100.000 abitanti in Italia è di 29, in Campania siamo a 36, siamo già più avanti della media nazionale e oltre i 50 positivi si determina l’impossibilità di fare il contact tracing”. La Campania ieri ha contato quattro morti e 393 nuovi contagi da Coronavirus.
Ieri la Campania ha registrato quattro morti e 393 nuovi contagi da coronavirus. I dati di oggi arriveranno in serata. Ogni giorno la sua pena. In verità i decessi riportati sono avvenuti nelle ultime 48 ore e uno è stato registrato in precedenza, ma registrato ieri. Sono stati effettuati 11.338 test. In terapia intensiva sono state ricoverate 17 persone, mentre i pazienti ricoverati in reparti di degenza sono 275. E’ allarme Covid in Campania. La nostra regione risulta ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Trattasi di un riscontro basato sul monitoraggio della Cabina di regia sull’andamento del Covid in Italia. Attualmente tutte le regioni italiane, ad eccezione della Puglia e della Campania, sono state classificate a rischio moderato. Puglia e Campania sono, invece, come accennato, ad alta probabilità di rischio. A Cervinara si sono registrati ben 75 casi di positività al Covid. L’impennata dei contagi del comune di Cervinara è la cartina tornasole dei rischi della pandemia. Un drammatico dato concreto che sollecita all’assunzione di comportamenti responsabili. “La situazione, grazie all’intervento immediato del sindaco, in piena collaborazione con la Direzione dell’Asl di Avellino e l’Unità di Crisi della Regione, ha dichiarato Vincenzo De Luca, Presidente della regione Campania, è attualmente completamente sotto controllo. Non si registrano casi gravi, tutti sono stati posti in quarantena, e i locali dove si è nato il focolaio sono stati chiusi. I 75 casi registrati hanno comportato la messa in isolamento di oltre 200 persone. “Cervinara è stata sull’orlo di una chiusura completa, di un’altra zona rossa. Quanto è accaduto, conseguentemente a una festa privata, con le tempestive misure adottate da un bravo sindaco, d’intesa con l’Asl e la Regione, ha evitato conseguenze più gravi ma è l’esempio di quanto potrebbe accadere se se non prevale il senso di responsabilità di tutti. Occorre, ora più di prima, rispettare in maniera rigorosa tutte le misure di contrasto alla diffusione del virus, a cominciare dalle vaccinazioni, uso delle mascherine, distanziamento”.L’incubo zona rossa, comunque, è tornato anche per la Calabria nei giorni scorsi. E’ stata, infatti, formulata la proposta della cromatura rossa per Isola Capo Rizzuto. Al momento intanto in Italia sono tredici le zone a rischio giallo. E’ stata sforata la soglia dei cinquanta positivi ogni centomila abitanti. Le tredici zone che hanno sforato il parametro sono: Calabria (52,5%), Campania (56,9), Emilia Romagna (56,1), Friuli Venezia Giulia (139,6), Lazio (63), Liguria (52,1), Marche (50,2), provincia autonoma di Bolzano (189,1), provincia autonoma di Trento (63), Sicilia (51,7), Toscana (57,7), Umbria (51,4) e Veneto (75,3). In caso di peggioramento le tredici zone che hanno sforato i 50 contagi ogni 100mila abitanti potrebbero passare in zona gialla. In Campania il virus torna a girare. A Napoli, al Cotugno, la rianimazione è già piena, diversi sono i giovani non vaccinati. Nell’ultima decade dello scorso mese, Vincenzo De Luca, ha dichiarato: “Abbiamo avuto una scuola comprensiva di Qualiano con 24 alunni positivi e 6 nel personale scolastico. L’abbiamo chiusa, abbiamo fatto il tracciamento dei contatti. Il 60% dei contagiati ha contatti con persone non vaccinate, questo dato deve cominciare a preoccuparci”. Già sollecitava alla cautela il Governatore della regione Campania in una sua consueta diretta: “Invito i cittadini della Campania a essere più rigorosi che in altre Regioni, perché il rischio qui è più alto, soprattutto nell’area metropolitana di Napoli, la più densamente abitata d’Europa. Noi proseguiamo incrementando le terze dosi, perché il dato preoccupante è che la carica anticorpale della doppia dose comincia a essere troppo bassa e diventa necessario fare la terza. Dovremo farla tutti, a cominciare da me che la faccio oggi invece di andare a fare i pic-nic a Trieste”. Avanti a questo quadro della situazione poco incoraggiante, De Luca invita la popolazione a sottoporsi al vaccino antinfluenzale e alla terza dose contro il Covid19. “Invito anche tutti a farsi il vaccino contro l’influenza: si potrebbe fare contemporaneamente al vaccino covi, ma si può fare anche dopo una decina di giorni. Chi ha fatto la seconda dose da sei-sette mesi deve fare la terza se vogliamo andare avanti e non chiudere tutto di nuovo. Oggi l’incidenza dei positivi ogni 100.000 abitanti in Italia è di 29, in Campania siamo a 36, siamo già più avanti della media nazionale e oltre i 50 positivi si determina l’impossibilità di fare il contact tracing”.
Emilio La Greca Romano