La bottega di comunità si è materializzata a Valle dell’Angelo sabato 16 novembre 2024.
Sugli “scaffali” della “bottega” i 200 abitanti del paese più piccolo della Campania troveranno … molte cose ma non quello che sarebbe necessario per attenuare la condizione di isolamento che vive l’alta Valle del Calore.
La “Bottega della Comunità” allestita dall’Asl di Salerno ha dato il via alla sperimentazione del modello aziendale di assistenza sociosanitaria per le aree interne in collaborazione con le Amministrazioni comunali del Cilento interno.
Il modello prevede la realizzazione di una “Bottega della Comunità”, cioè di uno spazio messo a disposizione da ognuno dei 29 comuni dell’area “Cilento Interno” che funzionerà da “spoke” multispecialistico della Casa della Comunità, dell’Ospedale di Comunità e dei Distretti n. 69 e n. 70.
Alla tecnologia è deputato il ruolo di elemento favorente per la condivisione delle informazioni tra professionisti della stratificazione della popolazione. Questo aiuterà a mettere in comune la storia clinica del paziente per favorire “il corretto orientamento all’interno del percorso di assistenza e cura. Inoltre, andrà anche a favore di una migliore aderenza alle terapie e un maggior coinvolgimento attivo della persona nel suo percorso di cura. Infine, questo atteggiamento avvicinerà il sistema sanitario ai cittadini”.
“Valle dell’Angelo è un comune in cui è difficile arrivare – ha sottolineato De Luca – Con questa iniziativa daremo serenità ai cittadini che vivono nelle aree più interne dell’area del Parco. L’utilizzo delle più moderne tecnologie dà la possibilità di avere un controllo cardiologico, diabetologico senza che ci si sposti da casa e dal proprio comune; allo stesso tempo, si evitano ricoveri impropri negli ospedali e si evitano i disagi dei trasferimenti. In questa struttura di Valle dell’Angelo avremo la presenza di un diabetologo, di un cardiologo, di un neurologo.”
Il passo fatto verso le “Aree interne” è significativo dal punto di vista della presa in carico di una delle cause dello spopolamento, ma del tutto insufficiente per provocare un’inversione di tendenza della desertificazione progressiva e inesorabile in atto nei 27 comuni che saranno interessati alla sperimentazione: 1.Aquara, 2.Bellosguardo, 3.Campora, 4.Cannalonga, 5.Castelcivita, 6.Castelnuovo Cilento, 7.Castel San Lorenzo, 8.Ceraso, 9.Controne, 10.Corleto Monforte, 11.Felitto, 12.Gioi, 13.Laurino, 14.Magliano Vetere, 15.Moio della Civitella, 16.Monteforte Cilento, 17.Novi Velia, 18.Orria, 19.Ottati, 20.Perito, 21.Piaggine, 22.Roscigno, 23.Sacco, 24.Salento, 25.Sant’Angelo a Fasanella, 26.Stio, 27.Valle dell’Angelo.
Ovviamente, sono esclusi Vallo della Lucania e Roccadaspide che, pur essendo alla guida del raggruppamento Cilento Interno, sono sedi dei presidi ospedalieri che hanno in mano l’emergenza sanitaria dell’area.
Dopotutto, se si va leggere il programma predisposto e finanziato, dall’aggregazione di comuni “Cilento interno” sotto la presidenza di Girolamo Auricchio, si può capire come dovranno essere spesi i fondi destinati ai piccoli comuni, ci si rende conto che le urgenze elencate sono almeno il 60% Delle tre indicate dal governatore.
In ogni caso, vale pena tentare di capire prima di giudicare …
Comincio col salire al terzo piano dell’ospedale di Roccadaspide da circa un anno è stato inaugurato il reparto che deve ospitare l’Ospedale di comunità”, il fratello” maggiore” della “Bottega della Comunità”.
I cartelli sono al loro posto ma le porte sono inesorabilmente serrate! Questo sarebbe l’hub al quale le “botteghe” dovrebbero connettersi per dare risposte immediate e dirette agli utenti.
Continuo col avvicinarmi alla “Bottega della comunità a Valle dell’Angelo” … il terminale del sistema immaginato dall’ASL di Salerno è presidiato due giovani che navigano a vista in attesa che qualcuno dica loro come, dove e quando potranno essere operativi per soddisfare le richieste degli utenti.
Mi accoglie una voce proveniente dall’ufficio situato in fondo al corridoio dove si affacciano le porte aperte degli ambulatori. Provo a chiedere informazioni sul funzionamento della struttura ma mi rimanda ad un responsabile che non è in ufficio al momento… “dovrebbe prendere un appuntamento…”
I locali, perfettamente arredati e predisposti per accogliere i “pazienti”, sono dotati di ogni sorta di strumento necessario agli specialisti che, una volta alla settimana, dovranno risalire la valle e porsi a disposizione dei pazienti che avranno prenotato visite e consulti sanitari.
Come accade sempre alle nostre latitudini … dal dire al fare c’è di mezzo un “mare” di necessità da soddisfare! Intanto, però, sia l’inaugurazione del 1° “Ospedale di comunità”, sia quella della 1^ “Bottega della comunità” sono state inaugurate in “pompa magna” con grande partecipazione di pubblico e di “complimenti” scambiatisi gli “uni con gli altri” in favore di taccuini e telecamere della carta stampata e dei siti di informazione e delle TV locali.
Dal taglio del nastro avvenuto a febbraio del 2024, l’ospedale ha aperto le porte l’8 novembre del c.a. con una dotazione di 9 operatori socio sanitari e 6 infermieri per garantire i turni. I medici di base, invece, saranno presenti su turnazione dalle 8:00 alle 14:00 e poi saranno comunque reperibili telefonicamente di pomeriggio. L’assistenza nelle ore notturne sarà garantita dal servizio di continuità assistenziale, mentre per l’emergenza si farà affidamento sul Pronto soccorso ospedaliero.
Per cui, anche per il funzionamento della “Bottega” inaugurata a Valle dell’Angelo è essenziale il coinvolgimento dei medici di base che dovranno indirizzare, in prima battuta, i loro assistiti alla “bottega” più vicina. Poi si dovrà organizzare il trasporto dei pazienti dalle loro residenze a Valle dell’Angelo e ritorno per le visite specialistiche. Infine, bisognerà convincere i destinatari del servizio che passare prima dalla “bottega” sia meglio che non andare direttamente in ospedale visto che comunque bisognerà muoversi da casa con tutte le problematiche del caso.
Comunque, vale la pena ricordare, che in assenza del perfetto funzionamento dei servizi sociali gestiti dai Piani di zona relativamente all’assistenza domiciliare e sociosanitaria, tutto ciò che prevedono “Ospedale e Bottega” di comunità che dovrebbero integrare i servizi, appare quanto meno velleitario …