Tra allucinanti tragedie che hanno devastato il mondo e stupefacenti progressi della tecnica e della scienza, le donne sono diventate, a partire dal secondo Novecento, attivamente partecipi e protagoniste di un nuovo modo di vivere la società a livello internazionale. Il processo di emancipazione ha spinto sempre più indietro vecchie culture che, congiuntamente alle tre religioni monoteiste, separavano uomini e donne. Tempi ormai lontani. L’altra metà del cielo in molte nazioni si è sostituita all’uomo, spesso superandolo in rendimento, anche per la trasformazione dei processi produttivi affidati sempre meno alla forza muscolare e sempre più al valore dell’intelligenza e della professionalità, nonché alla capacità di proiettarsi nel futuro.
Un campo che tradizionalmente si riteneva di esclusivo appannaggio maschile, era quello della politica. Significativo il caso Italia: appena 21 le donne elette nel ’46 all’Assemblea Costituente dopo il Referendum istituzionale, oggi sono quasi alla pari con gli uomini avendo conquistato posizioni ministeriali, istituzionali e di vertice molto significative -da Tina Anselmi prima donna ministro nel 1976 alle tre presidenti della Camera dei Deputati Irene Pivetti, Nilde Iotti (anche candidata ufficialmente nel 1992 alla Presidenza della repubblica) a Laura Boldrini, all’attuale Governo formato per metà da donne ministro. Progressivo e costante l’avanzamento nelle professioni (in
Magistratura le donne sono il 55 per cento), nel mondo dell’economia, dell’Università, del Sindacato, della Diplomazia e della Pubblica Amministrazione.
Donne avanti tutta a livello internazionale. Appena 14 le donne premier nei primi del Novecento, sono oggi quasi 40. Il libro della metà di loro traccia un sintetico ma eloquente profilo (da Golda Meier leader israeliana grande tanto in guerra quanto in pace, a Evita Peron mito femminile per eccellenza; dalle due Gandhi a Theresa May seconda Thatcher nella diffide navigazione del dopo Brexit; dalla birmana Aung San Suu Kyi premio Nobel per la pace ad Angela Merkel la scienziata tedesca che venne dal freddo e che dal 2005 è la donna più potente del mondo). Ci sono, tuttavia, nuovi traguardi in vista e nuove posizioni da conquistare. Superare l’ostinato “soffitto di cristallo” è obiettivo possibile sempre che le donne si amino di più fra di loro, abbiano sempre maggiore fiducia nelle proprie possibilità rifiutando paternalismo, subalternità e quote rosa, ma mettendo in campo tutta l’intelligenza e le capacità professionali di cui sono
incontestabilmente titolari e portatrici.
Il libro propone all’attenzione due date: 2016 dopo 240 anni Hillary Clinton a un passo dalla Casa Bianca; 2022 in Italia una donna salirà al Quirinale?