Lamostra “Figur – azione e Azioni in figura”, resterà aperta al pubblico da sabato 10 agosto al 17 settembre 2024 presso il palazzo De Philippis
È da tempo che ogni volta che incontro Donato Stabile e mi chiede di andare a vedere una sua mostra o a partecipare ad una sua performance mi sono ritrovato a “scegliere” per un altro impegno “inderogabile” … lasciando l’amaro in bocca a Donato ex compagno di classe, ma non di studio, al magistrale di Piaggine nella seconda metà degli anni ’60 del secolo scorso.
Eravamo seduti sugli stessi banchi, ma separati dai tempi di vita che non ci facevano incontrare fuori dalla scuola …
Ritrovato già “grande” e cresciuto intorno alla terra che ci ha generato, al contrario di me, che lasciai, senza remore, la terra dei padri per andare a “crescere” altrove …
Rimase e rimane un mistero il suo essere ciò che è diventato nelle varie sfaccettature … Artista formatosi per step faticosi, rischiosi, mai definitivi!
Eccomi a Bellosguardo, accolto da Giusi Di Stasi che si è spesa molto per raccogliere intorno a Donato una platea attenta e composita di spettatori.
Accompagnato da Giusi, faccio un giro nel “palazzo” arricchito dai quadri sistemati accuratamente sulle pareti, esterne e interne, a contaminare i muri e ad aprire altre “finestre” che riflettono pensieri.
Infatti, come confessa Donato stesso “è indefinito e complesso sempre alla ricerca di qualcosa che non trova e, forse, non desidera trovare perché vorrebbe dire essere arrivato al “fine arte”.
La vena artistica di Donato è parte di questa costruzione che tende ad emozionarsi per emozionare, come un canto antico che gli fa eco dalle sue opere esposte al “palazzo De Philippis” dove hanno investito le riserve di sogni ancora “giovani” Domenico, Gerardo, Antonio e Daniele e il loro compagni di viaggio.
Sono loro che hanno deciso di smuovere le acque investendo il tempo libero per coltivare memorie anche tramite l’idea di importare “Arte al palazzo” come descrive magistralmente Silvano Saccone.
Ma è Milena Esposito, amica d’altri tempi che ritrovo spesso anche in questi frangenti che agitano le coscienze culturali dei non molti amanti dell’arte e della cultura alle nostre latitudini.
È Milena che ha fatto nascere la casa editrice “Argolibro” aprendo spiragli di cultura in una terra avara con chi tenta di alzare lo sguardo verso la dimensione universale della scrittura.
Qualcosa è potuto accadere a Bellosguardo dove il sindaco ha avviato il recupero del palazzo un tempo residenza della famiglia De Philippis il cui ultimo discendente è stato professore di botanica all’università di Firenze.
In un secondo tempo, il piano nobile è stato dato in gestione ad un gruppo di 4 giovani che tentano di mettere in atto il progetto di traghettare il remoto nel futuro. I giovani sono animati da comuni aspirazioni che non si intersecano con progetti di vita nel Cilento che ancora possono aiutare a costruire una vita che si fonda sul senso di appartenenza che, per altro, già ha fatto strada in altre realtà dell’Italia.
Tutto per non perdere per strada la memoria …
La relazione sulla pittura di Donato è affidata a Silvano Sacconi, storico dell’arte, che ricorda al numeroso pubblico presente che “le opere parlano a chi le osserva” e, siccome Donato Stabile “è un artista globale” che ha inaugurato la sua prima mostra nel 1986, la platea alla quale si rivolge è universale! Ne sono seguite altre 29.
Il suo tratto, completato dai colori, non è mai lo stesso, rassomiglia, piuttosto, all’arte delle avanguardie storiche in perenne evoluzione.
L’artista, nato a Roscigno, dove tuttora risiede, è stato sperimentatore che utilizza materiali poveri, fissando su tela figure in movimento che “danzano” costruendo un’armonia ansiosa.
Ad aprire, accompagnare e concludere la presentazione della mostra “Figur – azione e azioni in figura”, che sarà aperta al pubblico da sabato 10 agosto al 17 settembre 2024, sono stati Antije e Werner due componenti del “quartetto” Walravens
Forse a dare l’idea della complessa figura dell’artista Donato Stabile ci riesce bene Silvano Sacconi che sottolinea i “titoli” delle varie mostre che ha fatto: Terrahaulivigrano, Terragranoneroorobacio, Sensitività … perché sintetizzano pensieri che si rincorrono ma che ritornano al punto di partenza per non perdere per strada la memoria.