10 Novembre 2024 – XXXII Domenica del tempo Ordinario – Donare con il cuore e con discrezione.Breve riflessione di Lucia Garifalos sul Vangelo.
L’attenzione ai poveri, ai bisognosi porta all’incontro con Dio solo quando non c’è ipocrisia, quando non si cerca la glorificazione esibendosi davanti agli altri.
Importante non è il sensazionale, ma il bene dei piccoli gesti, gioiosi e semplici fatti non per farlo sapere a tutti ma in silenzio.
“ Mentre fai l’elemosina non sappia la tua mano sinistra ciò che fa la tua destra ”, considerato una sorta di proverbio ha chiari riferimenti a una citazione tratta dal Vangelo secondo Matteo, fa che la tua elemosina resti segreta. Non cerchiamo la lode dell’uomo, Dio vede anche ciò che è nascosto, legge nel nostro cuore e ci ricompenserà.
La nostra società ci invita sempre più ad apparire e sempre meno ad essere. Tante pratiche esteriori fanno trasparire un’evidente distanza del cuore da ciò che si mostra. Conta farsi vedere, nel donare facciamo calcoli di opportunità aspettando riconoscenza.
Vanagloria, ostentazione, ambizione svuotano di significato vero la vita. Si deve allora adottare un comportamento riservato anche quando si pratica del bene, tenere per sé le proprie intenzioni senza dare sfoggio delle proprie azioni, ciò che alimenta solo la vanità.
Il simbolismo legato alle mani ci deve far riflettere non su cosa facciamo ma perché lo facciamo.
Spesso si legge o si vede sui social gesti di donazione fatti da personaggi famosi che accompagnano il loro dono con operazioni di visibilità che attirano l’attenzione dei “follewers”.
Evitiamo la tentazione della vanagloria nelle nostre buone azioni e guardiamo oltre le apparenze di fatti e persone che spesso ci fanno sbagliare le nostre valutazioni. Il nostro cuore sia vuoto di “ io ” e
pieno di “ Dio ”.
Il passo odierno di Marco ci invita a riflettere sul vero significato della generosità. Ci invita a rivedere come impieghiamo le nostre risorse, siano esse denaro, tempo, attenzione agli altri.
La prima scena del racconto di Marco è affollata di personaggi che passeggiano indossando lunghe vesti preziose. Amano essere ammirati e riveriti.
A questa scena si contrappone la seconda in cui vediamo Gesù, seduto di fronte al tesoro del tempio, che osserva la gente che vi getta le monete. E’ deluso notando che per queste persone l’ingente quantità di denaro versato conta solo per essere ammirati.
All’improvviso una vedova, senza appoggio, senza risorse, offre 2 piccolissime monete, il suo intero sostentamento. La sua offerta è segno della disponibilità a dare non dalla propria abbondanza ma
dal proprio bisogno.
Colpisce sempre la vita di tante donne raccontata nei passi evangelici e oggi questa vedova viene indicata come esempio per tutti noi. Il suo gesto ci suggerisce la via semplice per essere graditi a Dio. Non la quantità fa il dono ma la generosità senza calcolo rendono prezioso anche il poco!
Gesù ci invita a guardarci da chi vuole distinguersi e mostrarsi al di sopra degli altri. Tesse per la vedova l’elogio più bello: agli occhi degli uomini ha compiuto un gesto irrisorio, ma è beata agli occhi di Dio, perché ha donato con il cuore.
Santa domenica in famiglia.