Da alcune settimane il quotidiano IL MATTINO sta portando avanti un condivisibile campagna di stampa per fare in modo che Firenze restituisca alla città di Napoli i resti mortali di Don Pedro da Toledo, viceré di Napoli dal 1532 al 1553 per conto di Carlo V d’Asburgo. Don Pedro morì a Firenze dove si era recato per dirimere una delle tante liti tra Firenze e Siena, prima che a Napoli venisse ultimato il monumento funebre che egli stesso aveva commissionato allo scultore Giovanni Merliano da Nola nella Basilica di San Giacomo degli Spagnoli adiacente al municipio. Va ricordato che Giovanni da Nola è presente anche a Teggiano con le straordinarie statue lignee del Compianto sul Cristo Morto, realizzate tra il 1506 e il 1508, che è possibile ammirare nella Chiesa dell’ex convento francescano della SS. Pietà.
Ora che i lavori di restauro della Basilica di San Giacomo degli Spagnoli sono in via di ultimazione Napoli chiede a Firenze la restituzione dei resti di Don Pedro. L’iniziativa del giornale ha ottenuto il placet del nuovo sindaco di Napoli, prof. Gaetano Manfredi, e del mondo culturale cittadino. Allo stato non è dato conoscere la decisione della città toscana.
Ma cosa unisce l’iniziativa napoletana alla città di Teggiano? È presto detto: alcuni anni fa il sindaco di Teggiano, Michele Di Candia, e il delegato alla Cultura, Conantonio D’Elia, con l’ausilio dell’on. Enzo Mattina e dell’Assessore Regionale al Turismo, Corrado Matera, avevano chiesto all’Amministrazione comunale di Napoli di poter trasferire a Teggiano il cippo monumentale in onore di Giovanni Matina presente nel cimitero di Poggioreale. Va ricordato che Giovanni Matina, medico e teggianese doc, ha avuto un ruolo importante nelle vicende legate all’Unità d’Italia per essere stato prodittatore del generale Giuseppe Garibaldi per la provincia di Salerno all’epoca della spedizione dei Mille e, successivamente, Deputato al Parlamento Nazionale.
La Direzione dell’Ufficio Patrimonio del comune di Napoli invitava il Sindaco di Teggiano a farsi promotore di un atto deliberativo di Consiglio Comunale per chiedere il trasferimento del monumento indicando anche la successiva collocazione. Nel maggio del 2019 il Consiglio Comunale di Teggiano deliberava sulla richiesta del manufatto, rispettando tutte le indicazioni; gli atti, compreso il progetto esecutivo, venivano trasmessi al Comune di Napoli. A questo punto il colpo di scena rappresentato dal “niet” dell’assessore Ciro Borriello in quanto, a suo dire, “il Cimitero monumentale rappresenta il risultato di scelte emozionali, culturali e politiche della città di Napoli”. Peccato che buona parte del cimitero è chiusa al pubblico per una frana che ancora non è stata rimossa; molte tombe, statue, cappelle, chiese, sono inagibili. Il busto di Giovanni Matina, circondato da rovi ed erbacce, avrebbe bisogno anche di un attento lavoro di restauro. Durissima la reazione dell’on.le Enzo Mattina, discendente di Giovanni Matina: “Nel decennio della sindacatura del dr. De Magistris la città di Napoli ha visto e subito di tutto e di più; l’avventatezza dell’assessore Borriello, che è giunto all’improntitudine di atteggiarsi a cultore e difensore di storia cittadina, è davvero al di sopra del bene e del male, visto che non sa minimamente il contenuto di quanto gli hanno fatto sottoscrivere”. Comunque, ora che alla guida della città di Napoli c’è un Uomo di cultura quale il prof. Gaetano Manfredi, già Magnifico Rettore dell’Università Federico II, credo che il Comune di Teggiano potrebbe tornare alla carica per chiedere il trasferimento a Teggiano del busto di Giovanni Matina. Riprovarci non costa nulla. Ultima annotazione: il quadro della foto che ritrae Giovanni Matina in camicia rossa si trova nel Municipio di Teggiano. Fu realizzato nel 1864 da Marco De Gregorio. Di ideali repubblicani il pittore napoletano nel 1860 si unì ai Garibaldini e prese parte attiva alla battaglia del Volturno.