XXIV Domenica del Tempo Ordinario – 15 Settembre 2024
Nei Vangeli Gesù pone tante domande intorno ai grandi interrogativi della vita. Può questo sembrare strano perché Lui è la risposta esaustiva e conclusiva a tutte le nostre domande. Ma in effetti ci sollecita a deciderci responsabilmente nei suoi confronti; non vuole mai sostituirsi a noi nelle risposte che solo noi possiamo e dobbiamo dare.
Interrogandoci vuole farci aprire alla verità, renderci liberi, stupiti se occorre.
Anche nel passo odierno di Marco Gesù interroga i suoi discepoli. Pone loro due domande. Innanzitutto una su che cosa pensano di lui le folle e poi una seconda su che cosa pensano di Lui loro, i discepoli, coloro che gli sono più vicini.
La prima non è una domanda difficile. Raccontare cosa dicono, cosa fanno gli altri è semplice. Non occorre fermarsi a riflettere. Riflettere prima di rispondere …
Quanti ricordi affiorano nella mia mente! Conta fino a 10 e poi rispondi, mi ripeteva spesso mio padre, con quel suo tono pacato che mi piaceva tanto sentire. Sii sempre però sincera, chiara e concisa. Quante le frasi con un punto interrogativo alla fine che hanno richiesto una mia risposta, quante le domande nel corso degli anni scolastici alla presenza dei professori, quanti gli infiniti “perché” che scaturivano dalla mia innata curiosità, e quante le tante domande più profonde, più difficili, domande poste a me stessa, che non sempre esigevano una risposta immediata e alle quali ho cercato di rispondere non sempre a parole ma spesso con il mio agire, con le mie azioni.
Nessuno parla male di Te, dicono gli apostoli rispondendo alla prima domanda. Per alcuni sei Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri un Profeta.
“Ma voi chi dite che io sia”? E’ questa la domanda-sfida rivolta agli ascoltatori di ogni tempo. Noi compresi. Il senso della domanda non è che cosa sappiamo di Gesù, ma chi è Lui per noi, nella nostra vita.
“Tu sei il Cristo” risponde Pietro. E noi come rispondiamo? Sapremo dare una risposta?
La lettura attenta di questo brano evangelico è un aiuto per sollecitare la nostra coscienza cristiana.
Riflettiamo sulle parole di Gesù che seguono alle sue domande iniziali. Sono parole rivolte a tutti coloro che vogliono essere suoi discepoli.
Pietro e gli altri discepoli dovranno seguire il Maestro sulla via della croce. Gesù infatti parla del suo destino legato alla passione e resurrezione. Morte e resurrezione sono concetti enigmatici, inaccettabili.
Pietro vorrebbe annullare la croce con tutto quello che doveva comportare. La sua reazione è troppo umana, non è in grado di comprendere e accogliere la missione salvifica, si oppone al disegno di Dio come farebbe Satana.
Gesù ancora una volta è costretto a rimproverarlo e a correggerlo mentre elenca le condizioni per essere suoi veri discepoli: appartenere a Lui fino a dare la vita in nome suo; vivere una vita non in forma di possesso egoistico, ma di donazione. Essere disposti a incontrarLo, seguirLo, conoscerLo.
Siamo anche noi disposti a fare ciò?
Riflettendo su “Chi è Gesù per noi”, chiediamoci anche se Gesù riesce a suscitare delle domande in noi e se sappiamo darGli le risposte che si attende. Santa domenica in famiglia