‘Quattro miliardi di mq. A tanto ammontano le riserve idriche del Cilento: acqua pura, zampillante e fresca di sorgente! Ne basterebbero “solo” venti milioni all’anno per rifornire d’acqua potabile le case e gli alberghi e per irrigare i molti ettari di terreno destinati all’agricoltura intensiva.’. E’ un fiume in piena il prof. Giuliano Cannata, dell’università di Siena. Mentre parla, illustra, ammonisce, insegna… Chi lo ascolta è un folto pubblico di docenti, dirigenti e alunni convocati ad Agropoli presso l’istituto G.Battista Vico per un convegno sull’uso dell’acqua. ‘In 45 giorni, dal momento in cui la Regione ci autorizza a scavare i due pozzi di Sicignano degli Alburni, siamo in grado di eliminare il problema di approvvigionamento idrico che assillano ancora molti paesi del Cilento, sia quelli costieri sia quelli interni!’ incalza Geppino Cilento, membro del Consorzio Acquedotti di Vallo della Lucania. Solo i docenti ideatori del progetto didattico legato alla diga dell’Alento hanno tentato di fare “argine” al diluvio di parole, dati, proteste che tracimano sul Consorzio Velia e costruttore e gestore della diga dell’Alento. ‘Meglio abbatterla.’ dice tra lo sbalordimento generale, il Prof Cannata. ‘Visto che è inutile sia per l’irrigazione dei campi sia per l’utilizzo potabile.’ ‘Da quanto è in funzione.’ ribadisce Cilento ‘è responsabile del 50% dell’erosione costiera sul litorale di Casal Velino.’ ‘Insomma,’ conclude il prof. Cannata ‘nonostante l’acqua della diga è a norma di legge, ritengo che sia ora di prendere il coraggio a due mani e anche di più, e lasciare che il fiume Alento faccia quello che ha fatto per millenni: arrivi al mare senza intoppi, portando con sé, oltre a sabbia e ciottoli, anche le polemiche che annualmente avvelenano le vacanze di molti che devono farsi la barba con l’acqua minerale. Dall’Ato (Ambito territoriale ottimale), Geppino Parente risponde che la diga avrà ancora un ruolo da svolgere, per quel che concerne l’acqua potabile, in quanto sarà ritenuta una riserva strategica in caso di emergenze idriche che in ogni momento possono determinarsi.
In conclusione, possiamo dire che nonostante i pozzi di Sicignano possano risolvere il problema della quantità d’acqua necessaria al Cilento per tutte le stagioni, vedremo ancora l’imponente sbarramento che sarà una grande cisterna da dove attingere in caso di necessità. Continuino, quindi, i colleghi di Cicerale, Prigano ecc. a svolgere il proprio prezioso lavoro didattico, che tanto interessa ha riscontrato tra i numerosi alunni e docenti che hanno avuto il piacere di apprezzarlo direttamente.