La Dieta Mediterranea è un modello che esclude il dominio delle multinazionali dell’agro industriale, visto che nel documento di candidatura è scritto testualmente : “la Dieta Mediterranea è caratterizzata da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio”. In coerenza con questi principi il nostro lavoro vuole essere una strategia articolata ed altamente innovativa di qualificazione della produzione agro-alimentare, centrata sull’utilizzo ottimale degli strumenti di garanzia della qualità (rintracciabilità, etichettatura, certificazione tramite riconoscimento di provenienza, marchi Doc, Dop IGP) e sull’incremento del valore aggiunto dei prodotti di qualità tipici della Dieta Mediterranea. Tale strategia mira altresì a contrastare i fenomeni di contraffazione dei prodotti di qualità che hanno purtroppo costituito un effetto “collaterale” dello sviluppo esponenziale della produzione di merendine e di surrogati nel settore con gravi conseguenze in termini di rischio per la salute pubblica e per tutti i consumatori.
Imprese alimentari multinazionali, controllando l’intero ciclo alimentare, dalla produzione alla raccolta, dalla lavorazione alla commercializzazione dei prodotti, condizionano di fatto la nutrizione del pianeta: decidono cosa coltivare e, attraverso la pubblicità, che cosa consumare. Un sistema che ha concentrato nelle mani di poche multinazionali il controllo sui fattori produttivi ed ancora peggio, sotto la minaccia della fame nel mondo, incontra resistenze sempre minori per l’utilizzo di OGM.
L’Associazione per la Dieta Mediterranea Ancel Keys di Pioppi, sostenuta da oltre 50importanti ricercatori e scienziati di Università sparse intutto il Mondo, che costituiscono il Comitato Scientifico Internazionale Ancel e Margaret Keys Pioppi 2009, porterà avanti le ricerche sull’utilità e il benessere della Dieta Mediterranea per una vita più sana e longeva e si adopererà a diffondere una alimentazione mediterranea moderna ecosostenibile a difesa soprattutto della sua biodiversità, creando una nuova Piramide Alimentare del XXI secolo, rispettando le linee guida dell’O.M.S. di Ginevra, a cominciare dal consumodi sale(massimo 5 gr al giorno), per la riduzione dello zucchero,e per l’abolizione del bianco dalla tavola, soprattutto le farine raffinate e invogliando al ritorno delle farine e quindi alla pasta integrale ed al rispetto dei cicli naturali delle stagioni.
Il cibo ha perso di sacralità ed è stato definitivamente derubricato a mero bene di consumo. Così prevalgono le logiche legate alla globalizzazione e sul mercato vince chi sfrutta di più i fattori produttivi ed è quindi in grado di garantire prezzi bassi o bassissimi, anche a scapito della qualità e del rispetto per la natura. Dell’incremento vorticoso di allergie alimentari, infatti, abbiamo sempre più conferme dalle indagini epidemiologiche solo negli ultimi dieci anni le forme di intolleranze alimentari sono raddoppiate tra la popolazione e questo, secondo la gran parte del mondo scientifico, in larga misura è da attribuire alla scarsa qualità del cibo che ingeriamo, all’utilizzo sempre più indiscriminato di pesticidi e sostanze chimiche in agricoltura e all’impiego da sempre tanto discusso di organismi geneticamente modificati (OGM). E come dimenticare poi le patologie correlate ad un eccessivo consumo di cibo (obesità, ipertensione, diabete) che colpiscono soprattutto nei Paesi occidentali, i cui pesantissimi effetti economici e sanitari sono sotto gli occhi di tutti.
Stili di vita scorretti e cattiva informazione stanno minando alle fondamenta una dieta sana ed equilibrata come quella mediterranea, universalmente apprezzata per completezza e varietà, di cui noi meridionali siamo i fautori.
“Nutrire il Pianeta: Energia per la vita” è stato il motto dell’esposizione universale che l’Italia ha ospitato dal 1 Maggio al 31 Ottobre 2015; il più grande evento mai realizzato su alimentazione e nutrizione, cibo sano e agricoltura sostenibile, con un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, più di 140 Paesi e organizzazioni internazionali coinvolti, oltre 20 milioni di visitatori. Una manifestazione imponente che per sei mesi ha fatto di Milano e dell’Italia una vetrina mondiale.