Dal 2014 l’A.P. S ‘’Maestro Asino’’ opera nel territorio di Capaccio -Paestum attraverso numerosi progetti di onoterapia (terapia con gli asini), dedicati principalmente ad adulti e bambini con disabilità . Un compleanno importante per il presidente dell’associazione, la dottoressa Antonella Chiarelli e tutta la grande famiglia di Maestro Asino. Un contributo attivo e importante che mette in luce e rafforza come il rapporto uomo- animale, a prescindere dalle caratteristiche di ciascuno, sia capace di apportare miglioramenti sotto tutti gli aspetti della vita personale e sociale. L’asino è’ un animale dalle spiccate caratteristiche; è paziente, affettuoso ed eternamente sincero. Di seguito l’intervista rilasciata dalla dottoressa Chiarelli che ci illustra l’exursus di questi anni insieme in compagnia dei suoi amati asini.
1. Come nasce “Maestro Asino”?
L’associazione di promozione sociale “Maestro Asino” nasce coniugando la passione per gli asini con la passione per l’insegnamento, nella consapevolezza che questo animale, oltre a costituire un valido supporto nelle attività didattiche può anche facilitare i rapporti sociali e comunicativi in bambini e persone con difficoltà relazionali.
2. Perché l’asino? Quali sono i vantaggi di interagire con questo tenero animale?
L’asino presenta un duplice aspetto che lo renda idoneo a questo ruolo di facilitatore dei rapporti sociali. Il primo è legato a fattori di carattere fisico e comportamentali: l’asino ha gli occhi grandi con un contorno molto marcato, ha le orecchie lunghe, un pelo morbido che lo rende simile ad un peluche. E’ buffo, lento, ha un andatura barcollante, in presenza di un pericolo non scappa ma si irrigidisce, è curioso;
Il secondo aspetto è di natura simbolica: l’asino è stato da sempre il simbolo dell’umiltà, degli ultimi, degli emarginati, l’asino è un lavoratore instancabile. L’asino è anche il simbolo del riscatto perché benché sia stato, sempre, dall’uomo etichettato come stupido, testardo, ha in realtà dimostrato di sapersi riscattare: in passato, per un ungo periodo è stato un valido sostegno dell’economia familiare sia come mezzo di trasporto sia come mezzo di lavoro. Con l’avvento dell’industrializzazione è stato soppiantato dalle macchine e dai mezzi agricoli tanto che agli inizi degli anni ’90 se ne è temuta l’estinzione. Tuttavia oggi è stato rivalutato è riscoperto come animale d’affezione, per la produzione del suo prezioso latte, per il trekking, per le attività di sostegno alle persone con difficoltà psico motorie.
La relazione con l’asino offre tanti vantaggi, sicuramente favorisce uno stato d’animo positivo: l’asino fa ridere, provoca ilarità, fa esorcizzare i propri difetti, suscita tenerezza. I progetti realizzati dall’associazione “Maestro Asino” hanno come scopo quello di avvalersi della presenza dell’asino per spingere i bambini o persone adulte con disabilità ad uscire da sé, per interagire con questo insolito animale cercando il suo coinvolgimento, prendendosene cura con striglia e spazzola, dandogli da mangiare, portandolo a spasso con la lunghina o cavalcandolo, riscoprendo il contatto con la natura e le nostre origini.
3. Quali sono gli obiettivi principali dei vostri progetti? A chi sono rivolti?
L’obiettivo principale di questi progetti è di riscoprire l’importanza del contatto con la natura ma soprattutto regalare un sorriso a bambini e persone con disabilità che hanno perduto la capacità di sentire e provare emozioni.
4. 10 anni dell’associazione. Dal vostro cassetto dei ricordi quali sono i più vividi? Cosa vi augurate per il futuro?
A dieci anni dalla nascita dell’associazione, la gioia dei bambini e delle famiglie che hanno frequentato la fattoria e partecipato alle nostre attività, ha alimentato la motivazione a portare avanti questo progetto coinvolgendo un numero crescente di amiche e di amici. La sfida che vogliamo vincere è quella di realizzare una sinergia, con le altre associazioni, con le istituzioni, per meglio rispondere alle necessità del territorio promuovendo specifici progetti, con personale qualificato, in favore delle fasce deboli, salvaguardano e valorizzando l’ambiente come spazio da vivere pienamente, nella consapevolezza che l’asino è una parte importante dello stesso.