La mia 4^ maratona oltre ad essere cominciata, come le altre tre (Torino, Roma e Amsterdam), con la preparazione fisica e psicologica al momento dell’iscrizione, è segnata anche dalla pressione intervenuta a seguito dell’incertezza della sua effettiva realizzazione.
Viviesorridi, questo è il nome dell’agenzia specializzata in prenotazioni per gare podistiche in tutto il mondo, fornisce informazioni aggiornate in merito al viaggio e consente di tenere sotto controllo la tensione.
Intanto, completo il mio programma di allenamenti che mi dovrebbe consentire di giungere pronto ad affrontare la 4^ fatica podistica sui 42 Km della mia vita. La preparazione non è stata scrupolosa ma adeguata per farmi affrontare con una certa tranquillità e sicurezza la gara.
Dopo infinite pressioni, dentro e fuori dalla famiglia, la mattina del 28 febbraio, insieme a Ginetta, saliamo sul treno diretti a Napoli per imbarcarci alla volta di Malta, sede dell’evento.
Non dovrebbero esserci problemi relativamente all’effettiva effettuazione della gara! Dubbi permangono su chi potrà ritirare il pettorale.
Atterriamo puntuali a Malta e, dopo esserci fatti scannerizzare per rilevare la temperatura, eccoci fuori dall’aeroporto insieme a Noeni e Vittorio dell’agenzia Vivi e Sorridi che ci consegnano i voucher per il transfert per il Victoria hotel. Rapidamente ci ragguagliano sulla situazione logistica e ci danno appuntamento a sabato per la consegna dei pettorali.
Prendiamo possesso della camera e poi scendiamo sul lungo mare di Sliema che pullula di gente e di auto.
Gironzoliamo, come al solito, per trovare un ristorante che ci aggrada e alla fine ci “accontentiamo” di un locale siciliano.
Nel tardo pomeriggio esco per “provare” il terreno di gara sotto le scarpette. Mi allungo per 4 Km in senso antiorario sul lungomare dell’isola e assaporo la bella sensazione di correre tra la gente, incrociare altri podisti che fanno lo stesso: andare a “zonzo” senza badare facendosi ipnotizzare dal sole del tramonto che bacia Il promontorio sul quale si staglia …
Solo quando inverto la direzione mi rendo conto che, a ridosso del muro che sostiene il largo marciapiede, c’è una passerella pedonale costruita sulla roccia che frange le onde del mare.
Il grande basolato modellato dall’uomo e dal mare si allunga verso l’acqua che lo copre e si ritrae: qui un tempo si raccoglieva il sale …
La pista sale e scende seguendo la conformazione delle rocce e si interrompe in prossimità di un fiume che sfocia a mare.
Risalgo sul marciapiede e decido di rientrare in hotel appagato dell’esperienza fatta pregustando la serata che passeremo in un locale sul mare che ho adocchiato durante l’escursione.
Sabato 29 febbraio è la Giornata dedicata al tour turistico. Scegliamo di utilizzare il Maltasightseeing, il bus scoperto che ti accompagna alla scoperta delle città in breve tempo pur dandoti la possibilità di farti un’idea generale di tutto ciò che c’è di bello, storico e culturale della destinazione di una vacanza.
La Valletta, Mosta e Mdina vanno ad incastonarsi sul percepito già nella prima giornata di permanenza a Malta. Il resto lo scruterò correndo la Malta Marathon domenica mattina.
Mare e storia, certamente, fanno vivere l’incontro con l’isola in modo univoco in quanto la posizione strategica che occupa nel Mediterraneo ne hanno fatto un crocevia imprescindibile per ogni popolo che ha retto il governo sul Mare Nostrum: Egizi, Greci, Tomani, Ottomani, Cristiani, Francesi, Inglesi …
La giornata si conclude con una cena frugale è una dormita ristoratrice prima della levataccia che mi aspetta domenica mattina per poter raggiungere il punto di partenza della gara con la navetta.
La levata è alle 5:00 del mattino! Colazione mezz’ora dopo e alle 6:00 salgo sul bus che porterà i primi 50 atleti a Mdina, sul piazzale dove è situato tempio romano.
Siamo al centro di Malta sull’altura che domina a 360 gradi il mondo di sotto. È ancora buio ma l’aurora è il vento insistente preannunciano una bella giornata di sole.
Con l’arrivo dei primi raggi anche il piazzale è già gremito dai colori delle divise dei podisti che si rincorrono in caroselli tracciando scie colorate, mai le stesse …
Il vento fa cambiare i miei propositi in merito all’abbigliamento: sotto la maglia da gara della Sporting Calore, calzo una maglietta a maniche lunghe per proteggermi dal vento.
Alle 7:25 lo starter fa la prima chiama per invitare gli atleti sotto l’arco di partenza. In pochi minuti la folla si ritrova compattata in un unico corpacccione pronto a scattare.
La partenza è in discesa! In poco tempo il serpentone si addentra nella vicina Rabat e la attraversa in tutta la sua lunghezza. Anch’io mi faccio trasportare dall’entusiasmo e mi lancio sul pendio su cui è il tracciato dei primi 6 Km.
Giunti a valle, siamo indirizzati su strade extraurbane con auto in ogni dove; quelle protette sono del tutto fuori dal “mondo”!
Controllo il cronometro e mi rendo conto di aver esagerato e mi metto ad un passo più adatto all’obiettivo alla mia portata.
Sono pochi gli Italiani che mi scorrono a fianco, anche se il livello internazionale della gara è garantito dalla presenza di atleti provenienti da ogni dove.
Al 12* Km mi accodo al Safety Run che conduce il gruppo che chiuderà a 4:15′. Dopo un Km li lascio andare e mi metto in attesa del prossimo “treno”: 4:30′ che mi raggiunge alla fine di una discesa che segue uno strappo in salita che ha già ridimensionato le mi ambizioni.
Ci provo fino al 22* Km ma poi cedo di schianto e torno a più miti consigli: cerco un passo resiliente e mi lascio trascinare dai compagni di viaggio che vivono la loro gara nei 200 m più avanti o più indietro.
Su una ennesima salita che conduce ad un cavalcavia, mi chiama Ginetta per sapere come va … sono al 30* Km e la rassicuro. Prendo anche coscienza che il grosso è fatto! Devo solo avere pazienza e aspettare che il passare del tempo mi porti a quota “37” Km e giocarmela nel finale che, di solito, mi rende più arzillo.
E così è … quando entrò nel centro abitato di La Valletta e si comincia a veder un po’ di vita, faccio l’ultimo rifornimento a mi metto alla caccia dei miei compagni di viaggio che ho già etichettati come possibili “prede” da superare. Allungo lentamente e subito vedo l’effetto che fa. Nella ricorsa sono aiutato dai partecipanti alla Half Marathon che da una decina di Km viaggiano con noi.
Il porto canale di La Valletta va aggirato per intero, per cui vedo sulla via del ritorno, sull’altra sponda, un folto gruppo di atleti che corrono con un passo lento e appesantito.
Aumento ancora un po’ sento che è il momento di spendere le residue energie che ho. La vista del lungo mare che porta all’arco dell’arrivo e gli incitamenti di chi cammina a ritroso dopo aver finito la gara fanno il resto …
Purtroppo, sento tirare il tricipite destro! L’adrenalina dice di andare, la ragione consiglia di fermarsi.
Una decina di passi è un paio di sorpassi mi inducono a riprendere la corsa. Il ritmo non è quello di prima. Sento lo speaker che sotto l’arco detta i tempi dell’arrivo. Riesco a correre ma non a forzare. Qualcuno che avevo lasciato indietro si fa coraggio e mi sopravanza. Anch’io arrivo al traguardo. Agguanto qualcosa da bere, prendo la medaglia, mi copro con il telo anti vento, incrocio Ginetta che è oltre le transenne …
Mi siedo su una panchina di fronte al mare con il sole che scalda senza dover pagare pegno al vento di tramontana che ci ha inseguito per l’intera mattinata. Intanto che Ginetta va a recuperare lo zaino consegnato la mattina a Mdina mi godo la bella sensazione del “successo”.
Lentamente ci dirigiamo all’hotel Victoria dove siamo scesi al nostro arrivo a Malta.
Una doccia, un po’ di riposo e poi di nuovo sul lungomare est dell’isola a godere del mare che scivola sulle saline preistoriche che oggi sono un luogo magico dove chiunque può assaporare il sapore del mare baciato dal sole.