Mercoledì 10 ottobre alle ore 18:00 si è tenuto un evento presso Linee Contemporanee dal titolo “Design tra passato e futuro: una conversazione con Francesca Molteni e Francesco Meda”.
Linee Contemporanee quest’anno ha compiuto 70 anni di attività e lo showroom (nato nel 1948 nel centro storico di Salerno, dal 1964 in Via Parmenide 39) ha ricevuto un restyling a firma della Molteni & C. sotto la direzione creativa di Vincent Van Duysen che ha trasformato in un chiaro grigio caldo il bianco assoluto di pareti e soffitti che ha contraddistinto, su indicazione di Dino Gavina, gli interni dello showroom negli ultimi quattro decenni. Un allestimento ad hoc farà dialogare gli arredi dei Maestri come Gio Ponti con i nuovi prodotti di Francesco Meda.
La giornata dedicata alla cultura del design, è stata aperta da un’introduzione del presidente della Delegazione Campania ADI Associazione Disegno Industriale Andrea Jandoli, con interventi del presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. della provincia di Salerno Pasquale Caprio e del presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno Michele Brigante.
Francesco Meda, illustrerà recenti progetti, primo tra i quali la collezione di sedute Woody del Salone del Mobile 2018. Designer per Molteni & C., Dada, Kartell, Tod’s etc., è stato insignito nel 2016 con il Premio Compasso d’Oro per i pannelli fonoassorbenti Flap progettati assieme ad Alberto Meda.
Francesca Molteni con il progetto QallaM ha ricevuto il Premio dei Premi per l’Innovazione della Presidenza della Repubblica Italiana e la Menzione d’Onore del Compasso d’Oro nel 2014. Ha di recente firmato la regia per i lungometraggi Amare Gio Ponti, Il Potere dell’Archivio: Renzo Piano Building Workshop e SuperDesign (che verrà proiettato nello showroom Linee Contemporanee) di cui si riporta la sintesi:
SuperDesign (regia di Francesca Molteni, Italia 2017, 62’) mette in evidenza le figure guida del movimento radicale italiano dal 1965 al 1975, quali Pietro Gilardi, Archizoom Associati, Studio 65, Studio A.R.D.I.T.I., Lapo Binazzi, Superstudio, Ettore Sottsass, Guido Drocco e Franco Mello, Ugo La Pietra e Gianni Pettena. Attraverso rare immagini di archivio, interviste ai designer pionieri e ai collezionisti, ripercorre e approfondisce la storia degli iconici capolavori includendo immagini di spazi interni, locali notturni, case private e ristoranti. «Il film parla della genesi e del significato di alcuni progetti dell’immaginario radicale», racconta Francesca Molteni in un’intervista a IconDesign, «una storia non ancora scritta di anti-design, o forse semplicemente un’altra storia di design. Era un momento di turbolenza positiva anche a livello artistico. E possiamo intravedere questo virus radicale nei nostri intervistati. Il movimento ha fatto i suoi passi nell’Italia negli anni Sessanta, attraversata da un’ondata di violenza politica, ma allo stesso tempo un luogo estremamente creativo». Il radical design italiano rappresenta un momento importante nella storia del design internazionale ed è tuttora fonte d’ispirazione per progettisti e artisti contemporanei che dialogano con l’industria.