Nuove responsabilità per Vincenzo De Luca che, conquistata la vittoria alle primarie, punta diritto alla presidenza della Regione. Anche se resta l’incertezza sul suo futuro istituzionale se dovesse essere eletto governatore della Campania. C’è chi ritiene che sarà sospeso e chi no: diversità di opinioni per gli effetti della legge Severino sul vincitore delle primarie in Campania che, se anche perdesse le elezioni, un posto in Consiglio regionale dovrebbe ricoprirlo senz’altro. Di certo resta alla storia la supremazia maturata su Andrea Cozzolino non solo a Salerno e provincia, un monito a chi nel centrodestra dava poche speranze al sindaco decaduto di Salerno. Stoppato il fuoco amico con i voti di preferenza ora De Luca si è dichiarato pronto al confronto anche con quanti da sempre non considera proprio amici. E l’esordio è stato di quelli che non lasciano spazio: il no alla camorra. Ribadito che non intende firmare cambiali in bianco. Comunque sia non ha avuto lo stesso sapore per tutti il successo alle primarie di Vincenzo De Luca: avanza il partito dei sindaci e degli assessori comunali, in caduta libera parlamentari, ex ministro e consiglieri regionali in carica fatta eccezione per Enrico Coscioni che con ogni probabilità capeggerà la lista “Campania Libera” fucina politica del sindaco decaduto di Salerno. Mastica amaro chi aveva puntato su Andrea Cozzolino e fino a poche ore prima del voto di domenica lo aveva accompagnato sul territorio salernitano per fargli ottenere consensi. Così Federico Conte, che puntava alla candidatura a consigliere regionale, ed il padre Carmelo, ex ministro della Repubblica e più volte parlamentare, ora dovranno rifare i conti anche per le le prossime elezioni comunali a Eboli con i nuovi equilibri determinati dalla loro scelta risultata non vincente. Addio Pd per Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano, che puntando su Cozzolino era convinto di ottenere una candidatura per il consiglio regionale nei cui scranni si era seduto con tutor Ciriaco De Mita fino a divenire assessore proprio con l’attuale Governatore in carica Stefano Caldoro.
Futuro all’insegna dell’incertezza per i due consiglieri regionali salernitani in carica Anna Petrone e Donato Pica: la prima già ieri ha invitato “a mettere da parte le polemiche”; mentre il secondo, che con Cozzolino aveva raggiunta una intesa per la ricandidatura, può far valere i risultati positivi nei comuni del Vallo di Diano che, però, sarebbero il frutto dell’impegno di Tommaso Pellegrino, renziano di ferro schieratosi con De Luca ma che nel comune di Sassano dove è sindaco ha registrato più voti per l’europarlamentare. Sconfitto con onore, poichè a Giffoni Valle Piana Cozzolino ha prevalso su De Luca, Paolo Russomando. Ed il fedelissimo di De Luca nel centro picentino, Ugo Carpinelli, zio di Russomando, ha così dovuto commentare: “Come è brutto vincere ma contestualmente perdere in casa propria”.
Rafforza la propria candidatura in consiglio regionale Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, grazie al cui supporto De Luca ha ottenuto risultati bulgari in Cilento. Tanto che Alfieri è pronto a dimettersi da sindaco per lasciare l’eredità ad Adamo Coppola, attuale suo vice al Comune. A sud di Salerno segnano il passo Simone Valiante, parlamentare, e il padre Antonio, in Giunta con Antonio Bassolino governatore, che hanno appoggiato Cozzolino. Mentre per Stefano Pisani, sindaco di Pollica, è pronta la candidatura a presidente del Parco del Cilento. Nella Valle dell’Irno in ascesa Tommaso Amabile, sindaco di Fisciano e pronto a lasciare l’incarico per candidarsi al Consiglio regionale come da intesa con De Luca. Non brilla la stella di Andrea De Simone, già presidente della Provincia ed europarlamentare, schieratosi contro il sindaco decaduto di Salerno. Tra i vincitori delle primarie pure il presidente della Provincia e sindaco di Sarno: se De Luca ha ottenuto una messe di voti alle primarie pure nelle due Nocera, soprattutto ad Angri e anche a Scafati è certamente frutto della azione di Giuseppe Canfora. Blindati per il futuro, a Napoli o Salerno, gli assessori nel capoluogo Franco Picarone, Nino Savastano e Luca Cascone. Così Vincenzo De Luca ed i suoi fedelissimi, oltre a ricucire i rapporti all’interno del Pd e con i partiti moderati, da subito sono impegnati nella scelta di candidati da proporre al Consiglio regionale. Con il primo nodo da sciogliere che riguarda le liste e, di conseguenza, i componenti le stesse. Tre, il numero magico, quelle griffate De Luca: una con il simbolo del Pd, un’altra con la denominazione “Campania Libera” ed una terza, nome ancora da stabilire, in cui troverebbero spazio le aspirazioni dei moderati in rotta di collisione all’interno dei loro partiti. Nella lista del Pd dovrebbero essere schierati i sindaci Franco Alfieri e Tommaso Amabile unitamente a Luca Cascone, assessore a Salerno. Mentre in “Campania Libera” il capo lista dovrebbe essere il consigliere regionale in carica Enrico Coscioni, con la presenza di Nello Fiore scelto direttamente da De Luca. Chi non sarà candidato è Nicola Landolfi a cui il vincitore delle primarie nel centrosinistra, Vincenzo De Luca, riconosce più che mai il ruolo di segretario provinciale del Pd. Mentre si candida a pontiere con i socialisti di Marco Di Lello l’ex assessore comunale nel capoluogo Enzo Maraio. Con la spada di Damocle della Legge Severino che per ora incombe su De Luca e, di conseguenza, chi l’ha votato.