In pompa magna, un po’ come avvenne per la riapertura della “Cilentana” a fine dicembre 2016, è stato questo il modus operandi del Governatore della Campania Vincenzo De Luca e del Sindaco Franco Alfieri di Agropoli. Un’inaugurazione che ha portato all’ospedale civile centinaia di persone, pronte a far festa per questo evento quasi storico che la città ha vissuto dopo quattro anni dalla chiusura dell’ospedale civile di Agropoli. Anche in questo caso si parla di “Impegno mantenuto”, lo stesso slogan che fu usato proprio per la riapertura della Cilentana. Ancora una volta però troppo spesso dei diritti della comunità vengono mascherati quasi da favori che la politica gli concede. I cittadini di Agropoli, come quelli del Cilento, per anni hanno pagato le tasse senza poter usufruire delle basilari condizioni per il diritto alla vita. Molto, comunque, ancora non è cambiato anche se questa nuova, seppur piccola, ripresa dell’ospedale di Agropoli fa ben sperare per il futuro. “Era un impegno che avevamo assunto – ha detto ai microfoni della stampa Vincenzo De Luca – sapete che praticamente l’ospedale di Agropoli era stato chiuso e devo dirvi che è un altro piccolo miracolo. Non era facile nell’ambito di un piano ospedaliero regionale, recuperare lo spazio per l’ospedale di Agropoli. Lo abbiamo fatto, ripeto, non solo perché c’era un impegno che avevamo assunto ma anche perché è giusto, cioè risponde a un’esigenza vera del territorio. Sappiamo ovviamente che c’è un problema, come per tutta la fascia costiera, che riguarda molto il periodo che riguarda primavera/estate. Abbiamo il raddoppio della popolazione e dunque era ragionevole insistere perché Agropoli fosse compreso fra gli ospedali in deroga. Ci siamo battuti per questo risultato, l’abbiamo ottenuto, mi pare un passo in avanti di straordinario valore per la dignità di Agropoli, del Cilento e per la serenità delle famiglie. Abbiamo venti posti letto e credo che per questo autunno faremo il primo esperimento di medicina territoriale, cioè avremo non solo un ospedale significativo ma avremo anche tutta una serie di servizi territoriali che saranno concentrati qui. Davvero una bella giornata per Agropoli ma anche per la sanità campana”. Il tutto, come già annunciato la settimana scorsa, grazie all’approvazione dell’Atto Aziendale dell’ASL Salerno, avvenuta con il DCA n.1/2017, con il quale si è potuto procedere alla riapertura della struttura, a conclusione di lavori di adeguamento e ripristino degli spazi e degli impianti, effettuati con somma urgenza. Il presidio è dotato di 20 posti letto di Medicina Generale e di un Servizio di Pronto Soccorso. I 20 posti letto di Medicina Generale, con relativa dotazione di organico (medici ed infermieri), disporranno dei servizi di supporto, quali Radiologia e Laboratorio Analisi. L’assistenza in Emergenza-Urgenza è organizzata con la possibilità di trasmettere immagini radiografiche al centro hub o spoke più vicino, e di effettuare le principali indagini di laboratorio urgenti direttamente in Pronto Soccorso. La stessa soddisfazione del Governatore De Luca la si legge nelle parole del sindaco Franco Alfieri: “Questa mattina, insieme al Presidente della Regione Vincenzo De Luca e al direttore generale dell’Asl Salerno Antonio Giordano, abbiamo riaperto il Pronto Soccorso di Agropoli. Anni fa, con la sua chiusura, subimmo una sorta di rappresaglia politica dell’allora Giunta regionale di centrodestra. Una pagina davvero vergognosa. Oggi, grazie al Presidente De Luca, uomo abituato a mantenere gli impegni presi e ad una classe politica seria e responsabile, Agropoli e l’intero comprensorio hanno nuovamente il proprio Pronto soccorso, con ben 20 posti letto. Si tratta di un servizio essenziale, grazie al quale restituiamo serenità e dignità a questa comunità. Noi, però, come il Presidente De Luca, non ci adagiamo sugli allori perché vogliamo che l’intero Ospedale sia potenziato per soddisfare il sacrosanto diritto alla salute dei nostri concittadini. Sono certo che anche questo obiettivo sarà centrato perché il Presidente mette al primo posto i bisogni dei cittadini (e non gli aridi numeri, come chi l’ha preceduto). Ed anche per me la dignità della persona viene prima di ogni altra cosa”. Ma se da un lato c’è chi festeggia dall’altro c’è chi invita a mostrare particolare attenzione verso questa situazione. Si tratta dell’Avv. Giovanni Basile, sempre molto attento alle tematiche sociali del territorio: “Non prendiamoci in giro, è importante dire le cose come stanno. Quella di Agropoli sarà una struttura dove le ambulanze non arriveranno, infatti nel caso in cui chiamassimo il 118 i soccorsi sicuramente non ci porteranno ad Agropoli. Quindi servirà solo alle persone che si recheranno di propria spontanea volontà presso il presidio agropolese. Ora quello che chiedo io è: come facciamo a chiamare questa struttura ospedale o pronto soccorso? Soprattutto dopo aver sentito il direttore generale ammettere che non si tratta di 20 posti letto. Inoltre i posti letto sono riservati al day surgery e al week surgery; in pratica parliamo di interventi non urgenti. Di certo ci sarà un qualcosa in più come un laboratorio di analisi o di ragiologia ma la paura è che con questa terminologia che si sta usando ci sia il rischio che un pluritraumatizzato venga portato lì dove non disporrebbe delle cure necessarie. Ripeto, è stato messo un piccolo mattoncino, ma non è una reale risposta all’emergenza sanitaria che Agropoli e il territorio sta subendo”. Parole quasi in totale contrapposizione rispetto a quelle di De Luca e Alfieri, la verità probabilmente la troviamo nel mezzo ma oggi, a ogni modo, non si può non festeggiare per quanto ottenuto nonostante ancora molto si possa fare per la sanità di tutto il territorio.
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