Ciao Giuseppina, presentati ai lettori di Unico e parlaci della tua scelta universitaria.
Sono Giuseppina, ho ventitré anni e studio giurisprudenza all’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna.
Come credo ogni maturando confrontato con la scelta universitaria, ho preso la mia in base a quello che avrei voluto diventare, mi piaceva pensarmi diplomatico o lavorare per l’ONU, quindi il bivio era tra scienze politiche e giurisprudenza. L’ultimo anno delle superiori prendendo parte a due simulazioni accademiche dell’ONU, maturai un forte interessare per il diritto internazionale e quindi decisi di dedicarmi allo studio del diritto.
La scelta dell’ateneo di Bologna non è stata casuale, prima dell’iscrizione all’università, indecisa se studiare all’estero o restare in Italia, decisi di partecipare a delle giornate di orientamento e andai anche a quelle della Scuola di Giurisprudenza di Bologna. Mi piacque molto l’offerta formativa e poi mi suggestionò l’idea di studiare giurisprudenza nella prima università del mondo occidentale, fondata nel 1088 ca, tra l’altro, proprio per lo studio del diritto.
Che ragazza eri ai tempi del liceo?
Ero una studentessa appassionata, studiavo con piacere e mi interessavo molto a quello che accadeva nel mondo, oltre i confini della mia città e del mio Paese. Sono stata rappresentante di classe e rappresentante di istituto, molto spesso prendevo parte a progetti extracurriculari.
Grazie al supporto della mia famiglia e dei miei insegnanti ho avuto modo di fare tante esperienze importanti per la mia crescita, tra cui studiare inglese in Gran Bretagna, fare volontariato all’estero, partecipare come giurata al Giffoni Film Festival, andare in Bosnia con un progetto dell’Unione Europea.
Oltre all’esigenza di prendere parte a esperienze formative che mi aprivano al mondo e mi facevano incontrare coetanei da ogni dove, sentivo in modo impellente anche quella di spendermi per la mia città e creare delle occasioni di incontro e attività interessanti per i miei coetanei, così il mio ultimo anno di liceo fui tra i promotori del Forum dei Giovani di Capaccio. Organizzammo molte attività tra cui un cineforum, un festival di musica e arte e con il circolo di Legambiente delle giornate di volontariato ambientale con ragazzi proveniente vari continenti.
I cinque anni liceali ti hanno formato adeguatamente per gli studi universitari o hai incontrato qualche difficoltà ad integrarti?
Lo studio del liceo scientifico mi ha senz’altro preparata ad affrontare con il metodo adeguato lo studio universitario. Il vero shock per me, un po’ alla Totò e Peppino, è stato scoprire una città a misura di studente con biblioteche, sale studio e un gran fervore culturale. Ovviamente la vita e i servizi in una grande città non possono paragonarsi a quella di paese, ma sono sicura che più sforzi siano necessari affinché Capaccio Paestum possa offrire ai suoi giovani opportunità di crescita e luoghi di aggregazione. Poi le normali difficoltà di chi a diciannove anni va a vivere lontano da casa, su tutte la più simpatica è l’incubo della lavatrice e le ore a telefono con mamma o papà per poi arrivare alla regola aurea sempre a 30° per non sbagliare.
Parlaci della tua esperienza nelle Nazioni Unite.
Sono stata al quartiere generale delle Nazioni Unite a New York lo scorso ottobre per circa un mese in qualità di uno dei due United Nations Youth Delegate dell’Italia, rappresentanti dei giovani italiani presso questa organizzazione internazionale. Il programma è nato per includere i giovani nei processi decisionali dell’ONU, ma ciascuno Stato membro può decidere se aderire, attualmente circa 38 sono i Paesi che includono Youth Delegate nelle loro missioni diplomatiche.
Per l’Italia questo è il primo anno del programma che è organizzato dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (SIOI) in cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Ho avuto l’occasione unica di lavorare con i diplomatici italiani della la nostra rappresentanza presso l’ONU per rappresentare l’Italia e in particolare i giovani italiani durante i lavori della Terza Commissione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Dopo tante simulazioni accademiche, prendere parte ai veri lavori dell’ONU è stata una delle esperienze più formative e importanti che io abbia vissuto, soprattutto per aver potuto negoziare a nome dell’Italia la risoluzione sui giovani e le politiche giovanili e per essere stata scelta per tenere un discorso al Segretario Generale dell’ONU.
Il mio mandato da Youth Delegate comunque sta continuando in Italia con incontri sul territorio per parlare della mia esperienza, qualche settimana fa durante una conferenza sull’associazionismo ho avuto anche modo di parlarne al Liceo Piranesi.
Ogni quanto tempo ritorni a Capaccio Paestum, ti piace quello che ritrovi?
Come molti fuori sede torno a Capaccio Paestum per le vacanze quindi due o tre volte l’anno. Come ti dicevo, sin dagli anni del liceo ho sentito l’esigenza di viaggiare, scoprire luoghi e culture diverse e Capaccio Paestum mi è sempre stata un po’ stretta. A ogni modo, l’essere andata a studiare lontano da casa, seppure non mi permette di vivere il territorio nel suo quotidiano, ha rafforzato il legame che mi lega alla mia terra e alla sua storia.
Mi piace quello che ritrovo? Ritrovo il mare, i templi di Paestum, la buona cucina, la famiglia e gli amici, amo quello che ritrovo! Mi piacerebbe però ritrovare anche un paese che si sforza di più per migliorare, che sa accogliere e che sa creare opportunità per i suoi giovani.
Segui la politica Capaccese?
Cerco di tenermi informata su quanto succede nel territorio. A tal proposito, sono contenta che il Forum dei Giovani si ricostituirà e che a febbraio si terranno le elezioni, invito i giovani studenti e lavoratori del territorio a prendere parte attiva a questo organo che può essere un importante incubatore di idee e progetti per il territorio.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per ora mi concentro sui miei studi e sulle incredibili opportunità che mi si stanno presentando per conoscere più da vicino il mondo della diplomazia e dell’ONU e poi deciderò i miei prossimi passi.
Che consiglio ti senti di dare a chi, proprio in questi giorni, deve scegliere la facoltà e l’università per proseguire gli studi?
Ragazzi ricercate e cogliete le opportunità per scoprire chi siete, non esiste la formula per la scelta universitaria perfetta e probabilmente non esiste un corso di studi assolutamente perfetto per voi, ma non accontentatevi, non scegliete pensando alle aspettative di altri, ma cercate di capire cosa vi appassiona.