di Gina Chiacchiaro “Vedere il mondo dalla prospettiva locale, senza perdere la complessità e la dimensione globale” questa la ragione principale del Festival GlocalNews, l’aggiornamento di giornalismo locale e globale organizzato da VareseNews. Quattro giorni intensi dove l’innovazione nel campo dell’informazione è di casa. Stiamo vivendo anni di grandi cambiamenti e di crisi nel settore del giornalismo. Si sente dire che il futuro è nell’informazione locale, ma con lo sviluppo delle piattaforme, tutti i soggetti vengono messi in discussione e allora l’incontro e il confronto è d’obbligo. L’aggiornamento, ove si sono alternati diversi soggetti tra giornalisti, filosofi, architetti dell’informazione, formatori, politici, esperti di data, instagrammer, manager, studenti, imprenditori, comunicatori ed altri, ha cercato di darci momenti di approfondimento tecnico, ma anche filosofico e ci ha portato a considerare come il sistema distributivo delle notizie cambia e con esso cambia anche la nostra percezione delle cose. Oggi l’informazione è sempre più tecnologica e incide sul nostro modo di fare giornalismo, locale e globale sono sempre più connessi e la narrazione dei fatti avviene sempre più con strumenti integrati. La qualità dell’informazione dipende dal modo in cui si fa e diventano fondamentali l’accuratezza, l’indipendenza, la completezza, la legalità e la trasparenza. Intorno a noi c’è un quadro di frammentazione nella distribuzione delle notizie ed emergono aspetti e problematiche importanti: mancanza di identità, di riferimenti deontologici, di archivio e questo spesso ci porta a dubitare della fondatezza della notizia stessa. Giornalismo, però, è anche valorizzare progetti, luoghi e opportunità per i nostri territori. Infatti cultura e ambiente sempre di più viaggiano insieme soprattutto perché i cittadini scelgono di conoscere viaggiando le diverse sfaccettature del nostro mondo: arte, cultura, storia, bellezza del paesaggio nel suo insieme. L’Italia è un immenso patrimonio culturale e ambientale ma dobbiamo evitare che troppi turisti minaccino questi siti di interesse mondiale. Dobbiamo imparare a gestire il turista e ad offrirgli un pacchetto completo che lo guidi nell’apprezzare la bellezza in ogni sua forma. I siti Unesco sono un valore inestimabile, dobbiamo imparare a riconoscerli, a prenderne consapevolezza e dobbiamo fare in modo che essi sappiano raccontare al turista tutta lo loro storia. Quindi professionalità. La Via Francigena, ad esempio, sono 1800km da Canterbury a Roma e migliaia di persone che la camminano. È un itinerario culturale interessante che mette assieme l’aspetto storico e l’attualità. È un fatto urbano e rurale. È fatto di pellegrini e commercianti, laici e credenti. Lo si può vivere da tanti punti di vista. Oggi è di moda camminare, allora valorizziamo il turismo esperienziale. È importante, allora, che nasca collaborazione tra associazioni e siti UNESCO, tra pubblico e privato. Deve crescere la consapevolezza della bellezza tra i cittadini residenti e la capacità di comunicare alle nuove generazioni. Devono essere ascoltate oltre che viste perché è necessario interagire con i residenti. Creare anche momenti di accoglienza dalla popolazione locale per i turisti e poi è necessario il restauro. La Via Francigena sta volando e allora i prodotti turistici per turisti e residenti devono sempre più divenire esperienze da vivere. UNESCO e lentezza come si coniugano? Le cinque terre, ad esempio, lavorano sul vino. Raccontare le storie e interagire con i turisti diventa turismo esperienziale e le guide, ben preparate, sono importanti perché devono sapersi interfacciare con i turisti. Il tema dell’accoglienza si deve sposare con la diversità per esaltare le identità. Noi abbiamo la storia e la proiettiamo nella realtà attraverso la strada che noi percorriamo. Nel caso della via Francigena si percorre la bellezza che dobbiamo tutelare, studiare e promuovere. Gli elementi di forza sono la consapevolezza prima di tutto e poi bisogna attrezzare gli uomini. Creare condizioni economiche per la generazione futura. Far capire ai giovani la bellezza da integrare anche per un futuro di pace. Alla bellezza ci si abitua ma non è scontato che resti in eterna. Partire dal passato, da quello che c’era già. Il web con portale ben organizzato. Calendario di eventi. Continuità sulla comunicazione. Sostenibilità, luoghi, accoglienza è il futuro da percorrere!
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