Da una scuola di merito e seria che ripropone apprendimento e impegno, a quella dell’obbligo scolastico vincolante l’erogazione del reddito di cittadinanza
Valditara ha in testa una scuola seria, una scuola che ripropone apprendimento e impegno. Fra gli ingredienti indispensabili a rendere questi risultati vi è l’autorevolezza dei docenti. Vanno rispettati tutti, docenti, studenti e cose. E’ necessario quindi ripartire da una scuola fondata sulla serietà per superare la degenerazione avviata col ’68. Il Ministro Valditara ha fortemente spinto per l’approvazione di un emendamento che vuole invogliare tanti a concludere, per il loro bene, il percorso scolastico interrotto. L’obbligo scolastico viene quindi reso vincolante per l’erogazione del reddito di cittadinanza. Il RDC sarà erogato anche in base alla iscrizione e alla frequenza di percorsi di formazione. “..Prima di ricorrere a una misura meramente assistenziale è necessario restituire a questi ragazzi il diritto allo studio che per i motivi più diversi è stato loro negato. Oggi in Italia sono circa 140mila i giovani sotto i 30 anni che percepiscono il reddito di cittadinanza e che hanno solo la licenza di scuola elementare (o nemmeno questa) o la licenza di scuola media…”
Valditara ha in testa una scuola seria, una scuola che ripropone apprendimento e impegno. Fra gli ingredienti indispensabili a rendere questi risultati vi è l’autorevolezza dei docenti. Vanno rispettati tutti, docenti, studenti e cose. E’ necessario quindi ripartire da una scuola fondata sulla serietà per superare la degenerazione avviata col ’68. Le contestazioni e la cultura del ’68 hanno rimosso l’autorità e hanno fornito unica immagine il messaggio che parte dalla cattedra e le congetture dei discenti “Il distorto approccio culturale della liberazione da ogni limite, secondo Valditara, ha creato le premesse per la degenerazione della scuola di cui oggi cogliamo i frutti”. In tale contesto necessita una scuola di merito, una nuova idea di scuola, vecchia quanto la sua identità. “E’ la sola cosa, asserisce Valditara, che consente di fare della scuola un luogo di realizzazione personale e valorizzare i talenti individuali dello studente”. Chi sbaglia paga, questa idea, a dire di Valditara, deve essere ripristinata, senza margine a bulli e vandali. Il Ministro Valditara, a questo proposito, ebbe a dichiarare in una intervista, a cura di Parbuoni, al Secolo d’Italia, che l’ego di chi sbaglia è limitato e chi sbaglia deve essere costretto a sanzione. «Lo studente che perseguita un compagno, aggredisce un insegnante o devasta la propria scuola deve prendere coscienza del proprio errore. La sanzione serve a far capire al bullo che il suo ego ha dei limiti, coincidenti con il rispetto degli altri. La sospensione emargina e non promuove l’autocritica. I lavori socialmente utili sono formativi, rafforzano il patto di legalità che vuole che chi sbaglia, paghi. Pulire ciò che si è sporcato, imbiancare le aule, prestare assistenza agli anziani, servire pasti alla mensa, sono sanzioni necessarie. “La sanzione ovviamente va modulata secondo il comportamento deviante. Il concetto sessantottino della scuola come liberazione da ogni vincolo, di orientamento neomarxista, teorizzata da Herbert Marcuse, ha dato un duro colpo al merito, al rispetto del docente e al livello qualitativo della scuola”. In questa scuola tutta da rimodellare alla luce di un sano merito tanti giovani non completano il percorso d’obbligo. Il Ministro Valditara ha fortemente spinto per l’approvazione di un emendamento che vuole invogliare tanti a concludere, per il loro bene, il percorso scolastico interrotto. L’obbligo scolastico viene quindi reso vincolante per l’erogazione del reddito di cittadinanza. Dire reddito di cittadinanza vale a dire garanzia di sussidio economico mensile. Un sussidio strettamente dipendente al numero di componenti della famiglia, che va da un minimo di 400 a un massimo di 840 euro mensili. Vengono obbligati i componenti disoccupati maggiorenni, fino a 64 anni, ad effettuare un percorso di reinserimento lavorativo. E’ destinato ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 9360 euro annui. Il nuovo Governo Meloni ha, comunque, portato diverse novità in tema reddito di cittadinanza. L’attuale nuova maggioranza si è da sempre dichiarata contraria a questa misura di sostegno sociale. Poco prima di Natale è stato approvato l’emendamento del gruppo Lega in Commissione Bilancio alla Camera. Si tratta precisamente dell’emendamento Lega Valditara, finalizzato a garantire il reddito ai giovani compresi nella fascia tra i 18 e i 29 anni che si iscriveranno a scuola per completare l’obbligo di legge. “Il mio obiettivo è fornire a tutti i ragazzi gli strumenti per realizzarsi, costruendo un valido progetto di vita, ha dichiarato Valditara. Si tratta di un provvedimento in cui credo fortemente, grazie a un gioco di squadra è stato mantenuto l’impegno preso con i cittadini. E ancora aggiunge il Ministro dell’Istruzione e del Merito: “Come ho chiarito nelle scorse settimane, questa proposta è ispirata ad alcuni principi che ritengo imprescindibili per la formazione dei nostri giovani. Prima di ricorrere a una misura meramente assistenziale è necessario restituire a questi ragazzi il diritto allo studio che per i motivi più diversi è stato loro negato. Oggi in Italia sono circa 140mila i giovani sotto i 30 anni che percepiscono il reddito di cittadinanza e che hanno solo la licenza di scuola elementare (o nemmeno questa) o la licenza di scuola media. Molti di loro non hanno completato l’obbligo scolastico: è una situazione di illegalità che priva queste persone degli strumenti idonei a garantire loro un’autentica realizzazione personale e professionale. Dal 1° gennaio, chi richiede il RDC dovrà svolgere un percorso di formazione. Da ministro ho l’obiettivo di far sì che tutti i ragazzi possano affrontare il mondo con entusiasmo e preparazione, costruendo un valido progetto di vita. Voglio infine ringraziare l’on. Sasso e tutti i parlamentari della Lega: sono certo che questa sintonia ci consentirà di realizzare grandi risultati come quello di oggi, nell’interesse di tutti i cittadini”. L’approvazione dell’emendamento a prima firma Rossano Sasso (Lega), a partire dal 2023, vincola l’erogazione del reddito di cittadinanza per i ragazzi, nella fascia di età sopra indicata, al completamento della scuola dell’obbligo. E’ una buona idea quella di ricondurre tra i banchi tanti giovani, servirà per intraprendere utili percorsi educativi e formativi. Tanti in età giovanile, fra i 18 e i 28 anni, mancano dell’assolvimento dell’obbligo scolastico. E’ sicuramente, secondo il Ministro Valditara, una condizione di riconfermata illegalità che, fra l’altro, impedisce a molti di usare idonei strumenti a garanzia di un’autentica realizzazione personale e professionale.
elgr