Fin dove è possibile spingersi nel coniugare la cultura, nel suo ampio significato, con il territorio, nell’accezione di socialità, economia e sviluppo? Senza scomodare la “modernità liquida” di Zygmunt Brauman, il quale propone un’analisi accurata dei cambiamenti della società all’inizio del nuovo secolo, è bene iniziare da un punto preciso: la cultura e il territorio rappresentano il binomio perfetto sul quale impiantare le visioni comunitarie, per trasformarle in una crescita compatibile e sostenibile. In quest’epoca, dove tutti sappiamo di tutto, a volte ci sfuggono le informazioni più importanti, indispensabili potremmo dire, per edificare lo sviluppo dei sistemi culturali territoriali, i quali fanno riferimento ad un complesso di insiemi che non solo si sono sviluppati con il trascorrere delle epoche, ma anche attraverso le esperienze, le conoscenze, le storie di vita. Capaccio Paestum, che è città antica così come è città culturale, deve crearsi un nuovo profilo di sistema produttivo locale e ciò lo deve fare, auspicabilmente, facendo ricorso allo spirito culturale, ovvero tutelare il suo soffio vitale di storia e memoria, di arte e monumenti, di immagine e conoscenza. Qui il capitale umano, inteso come l’intera cittadinanza, è un elemento trainante e sostanziale al fine di aumentare le potenzialità territoriali; in quanto la cultura non può e non deve essere intesa come un prodotto usa e getta, anzi è un bene che più si consuma più si rigenera, e deve altresì rappresentare un coinvolgimento istituzionale e sociale, è in questa prospettiva che essa tende ad assumere nuovi ruoli e nuove funzioni.
Capaccio Paestum potrebbe essere, e ne ha tutte le qualità, un laboratorio culturale per la costruzione di benessere e di economia locale, occorre però, al tempo stesso, dare una residenza, un’accoglienza spontanea e sincera ad un nuovo modo di pensare il territorio, coinvolgendo i cittadini e soprattutto le nuove generazioni, le quali attraverso un moderno linguaggio sicuramente sapranno apportare una fresca educazione nell’amare la propria città attraverso la cultura. È una città, Capaccio Paestum, che chiude un anno all’insegna di molte iniziative culturali, rispettando proprio il principio del sistema locale della conoscenza, in quanto la cultura è il nostro passato, il nostro presente ed è anche il domani, è il miglior dono che noi attuali possiamo lasciare alle nuove generazioni; e l’augurio è che si continui su questo percorso, si continui anche se tra mille avversi rivoli, a sostenere e produrre sempre più capitale culturale locale.