Auguri di serenità e pace a tutti. Il suono delle campane a festa infonda in tutti i cuori gioia e speranza di nuova vita, una vita nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà!
Il sepolcro vuoto, la pietra rimossa, il corpo assente: è il mistero della risurrezione che si rinnova per tutti e infonde un significato speciale alla festa odierna. Sulla certezza della risurrezione e della vita per sempre in Gesù si fondano la fede e il culto di noi cristiani. Nella risurrezione trova compimento tutto ciò che il Signore ha fatto e ciò che ha insegnato nella sua vita terrena e inizia una nuova condizione dell’essere uomini che illumina e trasforma il nostro cammino di ogni giorno e apre un futuro diverso per l’intera umanità.
Gesù è Risorto come aveva detto più volte durante la sua vita terrena e con la risurrezione ci indica quello che sarà il nostro destino, il passaggio alla vera vita.
Il modo con cui avviene la risurrezione supera le possibilità della nostra immaginazione e del nostro intelletto. Non esclude smarrimento, perplessità. Da sempre l’uomo punta a trovare prove e risposte nel tentativo di spiegare, di capire. Non è facile credere a ciò che non è tangibile!
“A proposito della Risurrezione” è quanto abbiamo letto ultimamente noi fedeli della comunità di Cannalonga nell’appendice del libro”Ichthy’s, la storia” di Luigi Rossi, nostro parroco, libro proposto agli oltre 30 ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima.
Lo scopo dell’autore è presentare loro Gesù nella concretezza del suo contesto storico, farLo conoscere, sviluppare fiducia in Lui, essere trasformati da Lui; primo passo di un cammino che duri tutta la vita, punto di partenza di una esperienza di vita con Gesù, di un incontro speciale con Lui.
In particolare alla fine del libro l’autore invita a riflettere sul tema della Risurrezione e su come si è consolidata la fede su questo evento ritenuto contrario a ciò che sostiene il pensiero scientifico e che, come evento salvifico è afferrabile solo con la fede.
Accertata storicamente è infatti solo la morte di Gesù e la reazione dei discepoli, i loro mutamenti improvvisi dopo la sua morte. Da impauriti, pieni di dubbi, divennero promotori instancabili della risurrezione e delle apparizioni del Risorto, fino all’accettazione delle persecuzioni e del martirio.
Chi non crede nella risurrezione sostiene le seguenti motivazioni:
- – Le contraddizioni riscontrate nel racconto degli evangelisti (le contraddizioni invece provano che il racconto non è stato concordato. Ogni evangelista ha testimoniato l’evento soprannaturale in base a come lo ha vissuto.);
- – Il ruolo centrale delle donne nell’annuncio del Risorto (le donne, che non abbandonarono il Signore neppure nelle ore tragiche della morte, e che a quei tempi erano emarginate, ritenute testimoni non credibili, furono le protagoniste privilegiate della Pasqua, le prime chiamate ad annunciare la salvezza);
- L’ipotesi di suggestione collettiva che avrebbe coinvolto centinaia di testimoni (la scienza medica non conosce però nessun esempio di allucinazioni collettive);
- Il corpo rubato, tentativo da parte dei sommi sacerdoti di bloccare l’evento della Risurrezione (tale ipotesi avvalora invece la verità che la tomba era effettivamente vuota).
Sono questi una serie di motivazioni controproducenti per chi non crede nella Risurrezione. Non possono servire ai negazionisti per avvalorare le proprie teorie.
Riflettendo su tutto ciò, leggiamo in questa settimana i capitoli del Vangelo che parlano di Gesù Risorto e meditiamo sul messaggio pasquale che risuona nel nostro cuore:
Cristo è Risorto! Alleluia. La sua presenza da “Vivo” fra noi da’ un senso ultimo alla nostra vita anche quando tutto può sembrare perduto.
Santa domenica di Pasqua in famiglia.