Eccomi a San Giovanni a Piro, il 4 luglio 2021, dopo un anno di blocco delle gare del Circuito “Cilento di Corsa” per il secondo anno.
Nonostante la scelta di non dare “corso” alle “corse”, alcuni volenterosi organizzatori si stanno impegnando affinché i runners possano ritrovarsi, come un tempo, per confrontarsi sulle strade rese famose da decine di manifestazioni che hanno fatto la storia di questo sport nel Cilento e non solo.
E la più longeva, giunta alla sua 38^ edizione, è proprio della Corsalonga che si corre a San Giovanni a Piro. Per tutti gli atleti partecipanti è stato come tornare a respirare dopo una lunghissima apnea. L’ultimo appuntamento c’è stato due anni fa, nel 2019.
La Corsalonga Sangiovannese è sembra una grande festa anche di partecipazione popolare che accompagna gli atleti blasonati ma anche gli ultimi arrivati. L’ASD Cilento Run, che ha organizzato la gara numero 38, è anche la compagine sportiva la più longeva del Cilento. La gara, che consiste nel correre 9 durissimi km, di cui i primi 5 in salita, che a tratti vede il sentiero diventare quasi verticale, quest’anno è stata riconosciuta “gara di interesse nazionale della Federazione italiana di atletica leggera, livello “bronze”.
Gli atleti, con indosso la mascherina e rispettosi del prescritto distanziamento, poco più di 120, sono stati fatti partire in maniera scaglionata: prima le donne e dopo 60 secondi gli uomini.
Anche io mi sono presentata alla partenza non per correre ma per percorrere al passo il tracciato, come ho già fatto altre volte. Tra i tanti atleti che riscaldano i muscoli in attesa della gara, come sempre, c’è Gerardo Piccirillo pronto ad affrontare da solo la sua personale sfida alla distanza. Oggi affronterà la fatica in compagnia di Antonio Vappiello che l’accompagnerà per i 9 Km al fine di garantirgli ogni tipo di assistenza nei punti più impervi. Anch’io mi preparo ad affrontare questa bellissima camminata individuale e poco dopo la partenza di Gerardo mi avvio, accompagnata per un tratto dal mio compagno di sempre che, dopo avermi salutato, torna indietro per partire insieme agli altri atleti.
Sono partita, mezz’ora prima degli atleti, in compagnia del canto delle cicale, del sole a volte coperto e a volte splendente e della gradita ombra degli alberi che si affacciano sulla strada e regalano un po’ refrigerio. Anche per me si tratta di riprendere la mia personale sfida nell’affrontare i percorsi delle gare del circuito in modo meno impegnativo degli atleti ma con la stessa volontà e determinazione di quanti hanno a cuore lo stare bene impegnandosi in modo consapevole sia fisicamente sia psicologicamente le prove.
Durante le mie passeggiate individuali non sono mai da sola … infatti, sono in tanti gli atleti che vedo passarmi accanto e posso apprezzarne l’entusiasmo accompagnato dalla voglia di superarsi e di superare gli altri concorrenti.
Il primo tratto, come sempre è in salita, è un po’ faticoso e mi sento subito stanca, ma poi, un po’ perché il percorso si fa più pianeggiante, un po’ perché entro nel ruolo del camminatore solitario, un po’ perché l’entusiasmo mi accompagna, carburo e vado avanti pensando meno alla fatica e assaporando di più il piacere di camminare.
Gradualmente arrivo a pochi passi da Gerardo che è davanti a me con Antonio. Decido di unirmi a loro e cominciamo a chiacchierare mentre procediamo lungo il cammino. Insieme sembra che lo sforzo diventa meno faticoso e la strada si fa più leggera. Ma quando la salita che ci porterà in cima al “Colandrea” ricomincia a farsi pesante anche i primi corridori in gara ci raggiungono e ci superano salutandoci e soprattutto spronando Gerardo.
L’arrivo in vetta e la vista del mare racchiuso nell’ampio golfo di Policastro, che si lascia ammirare e fotografare, ripaga lo sforzo fatto nel goderselo. Intanto Gerardo è concentrato sull’obiettivo! Ci anticipa sul cammino, imprime il suo passo all’andatura, sembra non avvertire la stanchezza sul finire dalla salita. La ripida discesa coperta dal sole dalla pineta profumata ci costringe a segnare bene i passi. Anche il gruppone degli atleti si lancia lungo il ripido sentiero come liberati di un peso e ci passa a fianco. Per noi adesso è un po’ più complicato perché dobbiamo puntare bene i piedi a terra nella discesa e allo stesso tempo dare precedenza ai corridori. Intanto i km percorsi aumentano e noi tre ci avviciniamo al traguardo. In fondo alla discesa ci rilassiamo sulla strada che ci porterà davanti alla chiesa di Pietrasanta.
Dopo l’ultimo rifornimento, mancano poco più di 2 Km al traguardo, Gerardo allunga il passo ed anche noi ci sciogliamo nella lunga “volata” finale che ci porterà fino alla scalinata, ancora in salita, che ci immetterà nella parte urbana del tracciato dove la gente incita tutti i partecipanti.
Infine, arriva la soddisfazione che anche questa volta, abbiamo raggiunto il traguardo che, come tutti gli altri, assume un’importanza unica.
Io stessa, per la prima volta, taglio il traguardo come se fossi stata parte attiva della competizione. Lo faccio al fianco di Gerardo che è accolto dall’applauso di tutti gli atleti. Anche io ed Antonio abbiamo goduto di questo momento di “gloria”!
Gina Chiacchiaro