“È incredibile che Deputati, Senatori, il Presidente De Luca, Assessori Regionali, Amministratori Locali, ecc. si lamentino OGGI perchè sono stati DISATTENTI ed INCURANTI di quanto prescritto dall’Ordinanza del Presidente De Luca n.27 del Aprile 2020 http://www.regione.campania.it/…/docum…/ordinanza-27-def.pdf. Fatto da me segnalato all’epoca, su FB. Infatti hanno consentito che i posti di blocco dell’Esercito fossero ATTIVI fin a tutto il 14 Aprile(Martedì) e NON fino al 13 Aprile (Lunedì in Albis) come prescritto dall’Ordinanza n.27. La loro convinzione era basata su quanto prescritto dall’Ordinanza, a firma di De Luca, la n.26 del 31 Marzo 2020, emanata a seguito di richiesta di PROROGA del Sindaco di Sala Consilina per ULTERIORI 15 giorni. Da qui l’errata convinzione di avere raggiunto i 30 giorni consecutivi di ZONA ROSSA per avere diritto ai benefici, come scritto nella relazione del Decreto Legge, per i Comuni di Sala Consilina, Atena Lucana, Polla e Caggiano. Nell’emendamento che sarà presentato per la modifica di questo punto del Decreto Legge, NON bisogna citare, quale requisito, i 30 giorni consecutivi di ZONA ROSSA, altrimenti i 4 Comuni del Vallo di Diano saranno di nuovo ESCLUSI. Conoscere per governare (Luigi Einaudi), altrimenti, come nell’Emergenza Covid-19, bisogna: “Stare a casa”, è il lungo post scritto dal dottor Rocco Panetta sul suo profilo Facebook. Una riflessione che ha lanciato per far riflettere sull’attuale stato delle cose nel Vallo di Diano dove intanto i sindaci sono in polemica proprio per questo documento che li escluderebbe dal provvedimento. “I problemi nascono con l’ordinanza n. 27 del 3 aprile scorso con la quale è stato fissato il termine del 13 aprile per una serie di ordinanze – dice Panetta – tra queste, c’era anche l’ordinanza di proroga della zona rossa per il Comune di Sala Consilina, Atena Lucana, Polla, Caggiano e Auletta. Il termine originario era del 14 aprile, in pratica è stato anticipato di un solo giorno al 13. Non si capisce bene il motivo però. Io ho segnalato all’epoca il fatto sui social ma nei fatti per il giorno 14 aprile sono rimasti su questi comuni i posti di blocco dell’esercito e anche i blocchi sulle strade secondarie cosa che non doveva accadere a seguito dell’ordinanza n.27 del 3 aprile. In concreto oggi ci ritroviamo con un decreto legge che fortunatamente doveva essere convertito in sede parlamentare, per cui i parlamentari potranno intervenire con un emendamento, in cui in un primo testo i benefici erano stati dati anche ai comuni per i quali la zona rossa era stata fatta per un tempo di almeno 30 giorni consecutivi”. “Ebbene, con il termine del 13 aprile, noi che abbiamo che la zona rossa dei comuni di Sala Consilina, Atena Luca, Polla e Caggiano, Auletta è durata 29 giorni anziché 30 giorni perché i giorni si contano ogni 24 ore – continua Panetta – il primo giorno dell’ordinanza emessa giorno 15 marzo, da giorno 16 al 13 aprile si contano 29 giorni e non 30 qualora fosse rimasto il termine originario poi cambiato dal Governatore De Luca. Meno male che sia avvenuta questa rettifica in gazzetta ufficiale che ha emergere il problema. I sindaci dei comuni interessati dalla zona rossa avevano fatto finta di non sapere che il termine dell’ordinanza era il 13 e non il 14 aprile quindi erano convinti di aver raggiunto i 30 giorni”. “Se non ci fosse stato questa rettifica in cui veniva cancellata del tutto la zona rossa, il decreto legge sarebbe stato convertito nel testo originario e quando sarebbe stato il momento di chiedere i benefici, il Ministero dell’Interno che, avrebbe dovuto amministrare i 200milioni euro destinati ai comuni delle zone rosse di tutta Italia, avrebbe messo una legge che recita voi avete 29 giorni e non 30 così non vi tocca un centesimo, a questo punto si può rimediare grazie a questo depennamento del comma per cui in sede parlamentare non si deve richiedere un emendamento la riposizione tal quale del periodo di tempo di 30 giorni – conclude – ci sono due possibilità: o eliminare il periodo temporale di zone rosse o mettere un periodo di durata di almeno 28 giorni altrimenti questi 4 comuni del Vallo di Diano resteranno senza alcun beneficio economico. Ne beneficerebbe così solo il comune di Ariano Irpino e il Vallo di Diano ancora una volta rimarrebbe a bocca asciutta”.
Antonella Citro