Oggi che scrivo questo articolo è sabato 21 marzo 2020 ed è passato giusto un mese dal primo contagiato in Italia. Tutto è cominciato quando Giulio Gallera, l’assessore al welfare della Regione Lombardia comunicò il primo caso confermato di coronavirus in Lombardia, primo di una lunga serie di contagiati e di morti. Fu un 38enne italiano a risultare positivo al test del coronavirus. L’uomo fu ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno, assistito da una equipe dell’Ospedale Sacco di Milano, centro d’eccellenza italiana per le malattie infettive.
Nei giorni scorsi è arrivato pure da noi come un fulmine a ciel sereno questo nemico subdolo ed invisibile ed ha colpito senza pietà anche Vallo di Diano e Tanagro. Mentre scrivo è già salito a 48 il numero totale dei contagi nel Vallo di Diano dall’11 marzo ad oggi, ma se ne prevedono purtroppo altri. Ma la cosa peggiore che fa più sgomento è che c’è stata anche la prima vittima. La notizia l’ha data la mattina del 19 marzo direttamente il sindaco di Caggiano Modesto Lamattina attraverso la pagina facebook di Caggiano.
Queste sono le parole del sindaco:
“19 Marzo 2020
Il nostro quarto giorno di quarantena inizia nel peggiore dei modi.
Questa notte, presso l’ospedale di Polla, non ce l’ha fatta il nostro Don Alessandro.
Questo nemico invisibile colpisce la nostra comunità in modo violento e drammatico.
Ci stringiamo nel dolore a tutta la sua famiglia, in questo giorno della festa del papà ad un padre che perde un figlio.
A tutta la famiglia vanno le nostre sentite condoglianze.
Una perdita enorme per la nostra comunità, che non è solo un numero a livello nazionale.
Che sia da monito, se non vogliamo continuare a piangere vittime, a quanti ancora irresponsabilmente continuano ad uscire malgrado gli ormai infiniti appelli di restare a casa!!
DOVETE STARE A CASA!!!!
Ciao Don Alessandro.
Il Sindaco”
Don Alessandro Brignone, parroco di Caggiano, era risultato positivo al coronavirus il 10 marzo ed era stato ricoverato all’ospedale “Luigi Curto” di Polla, messo subito in quarantena.
Il giovane parroco di Caggiano aveva partecipato al raduno religioso che si è svolto ad Atena Lucana dal 28 febbraio al primo marzo e a Sala Consilina il 4 marzo. Dopo aver manifestato problemi respiratori, era stato ricoverato presso il nosocomio cittadino e sottoposto a tampone che aveva dato esito positivo. Il parroco aveva solo 46 anni ed era sano prima di questa vicenda. È il primo paziente colpito da covid19 che muore nel Vallo di Diano. Don Alessandro era originario del quartiere Pastena di Salerno, e proprio nelle parrocchie della città aveva svolto i suoi primi incarichi da sacerdote.
Il religioso aveva partecipato insieme ad altri fedeli al raduno religioso a cui ha preso parte anche un 75enne di Bellizzi, risultato positivo al coronavirus, deceduto la scorsa settimana a Battipaglia. A seguito del raduno si è sviluppato nel Vallo di Diano un focolaio di covid19. Dopo alcuni giorni di quarantena trascorsi presso la propria abitazione, Don Brignone è stato ricoverato presso l’ospedale di Polla.
Dallo scorso 15 marzo, a causa del forte aumento di casi positivi al coronavirus, quattro comuni del Vallo di Diano, e precisamente Caggiano, Polla, Atena Lucana e Sala Consilina, sono stati messi in stato di quarantena a seguito di apposita ordinanza del governatore della Regione Campania De Luca. Questa mattina è arrivato anche l’esercito a presidiare soprattutto i quattro comuni del Vallo di Diano da cui da alcuni giorni non si può né entrare né uscire.
Queste le parole dell’Arcivescovo di Salerno – Campagna – Acerno, Andrea Bellandi:
“Nella solennità del Suo padre putativo Giuseppe, misteriosamente il Signore ha chiamato a Sè il nostro caro don Alessandro Brignone, parroco di Caggiano. Ricoverato nell’ospedale di Polla, egli non ha superato la notte. Con grande dolore, ma nella fede suscitata da Colui che è risorto, lo ricorderemo tutti oggi particolarmente nella Santa Messa. Non sono ancora noti i particolari delle esequie, che ovviamente dovranno avvenire, come sempre in questo tempo, in forma strettamente privata come stabilito in questo tempo di emergenza. Non manchi il coraggio di andare avanti e di affidamento al Signore”.
Massimiliano De Paola