Si è tenuta a Cork, in Irlanda, dal 5 al 6 settembre 2016 la seconda Conferenza Europea sullo sviluppo rurale. L’iniziativa arriva esattamente venti anni dopo la prima Conferenza europea (Cork, 7-9 novembre 1996), che aveva posto le basi per la nascita dell’attuale politica di sviluppo rurale. Circa 300 stakeholders provenienti da tutta l’Unione europea hanno preso parte alla seconda Conferenza di Cork al fine di discutere le sfide attuali e future dell’agricoltura e delle aree rurali e individuare opzioni politiche adeguate per fronteggiarle. I lavori della Conferenza sono stati organizzati in quattro workshop (lavoro, crescita e investimenti nella filiera agroalimentare e nell’economia rurale; ambiente rurale, clima e acqua; finalizzare le innovazioni in favore delle esigenze degli agricoltori; sostenibilità rurale) dalla cui sintesi è scaturita la dichiarazione finale sullo sviluppo rurale dal titolo Una vita migliore per le zone rurali.
La dichiarazione finale: 10 orientamenti
Il documento conclusivo della Conferenza è strutturato su dieci orientamenti politici che, nelle intenzioni dei partecipanti, dovranno contribuire a definire una politica agricola e rurale innovativa, integrata e inclusiva. L’analisi dei dieci punti della dichiarazione finale di Cork permette di chiarire quali dimensioni vengono ritenute fondamentali per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura e delle aree rurali; tra queste alcune erano già presenti nella prima dichiarazione elaborata nel 1996 (sostenibilità, diversificazione, approccio integrato e diversificato allo sviluppo, sussidiarietà, iniziative bottom-up, semplificazione,…), mentre altre possono essere ritenute delle novità che dovranno contribuire a garantire un’organizzazione delle future politiche di sviluppo rurale coerente con le rinnovate richieste del consumatore e con la crescente apertura internazionale dei mercati agricoli. Tra le innovazioni più significative che vengono identificate nella dichiarazione finale di Cork 2016 ci sono la necessità di rafforzare le filiere rurali e i network di produzione locali, la lotta ai cambiamenti climatici e il superamento del digital divide nelle aree rurali, temi su cui non vi era ancora piena consapevolezza quando fu scritta la prima dichiarazione di Cork.
Il potenziamento delle filiere rurali e delle reti di produzione locali viene affrontato nella priorità 2, dove si afferma che le filiere locali dovrebbero approfittare delle opportunità di business emergenti collegate all’economia circolare ed essere in grado di rispondere alla crescente domanda di prodotti alimentari salubri, di qualità e ottenuti tramite processi produttivi sostenibili. Le politiche possono contribuire a questo obiettivo attraverso la promozione di nuovi approcci all’integrazione orizzontale e verticale in grado di assicurare relazioni contrattuali trasparenti e favorire l’azione collettiva degli agricoltori. Un’altra novità importante richiamata sempre all’interno della seconda priorità riguarda la necessità di garantire agli agricoltori strumenti di gestione del rischio efficaci.
L’esigenza di incoraggiare azioni in favore del clima viene invece affrontata nell’ambito della sesta priorità. In particolare, dopo aver richiamato l’importanza dell’agricoltura e delle aree rurali in favore della cattura e del sequestro del carbonio si sottolinea l’esigenza di incoraggiare agricoltori e silvicoltori a fornire servizi climatici, a sfruttare il potenziale per la produzione di energia rinnovabile e sostenibile e di biomateriali.
Il digital divide trova collocazione all’interno della terza priorità, dove si afferma che particolare attenzione deve essere prestata per superare il digital divide e sviluppare il potenziale offerto da connettività e digitalizzazione delle aree rurali, elementi che possono contribuire a migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, favorire il ricambio generazionale e soddisfare le aspettative dei giovani in tema di lavoro.
Gli orientamenti politici che definiscono la seconda dichiarazione di Cork sullo sviluppo rurale dovranno trovare una declinazione operativa nelle future politiche di sviluppo rurale, che saranno operative a partire dal 2020 e su cui è indispensabile aprire il confronto fin da subito.
Per saperne di più:
Dichiarazione 2016 di CORH 2.0https://enrd.ec.europa.eu/sites/enrd/files/cork-declaration_it.pdf
https://enrd.ec.europa.eu/sites/enrd/files/timeline-roadmap-2020-2021-v01-s.png?width=1000&height=1000
Ecco cosa è successo in passato:
Indirizzario: file:///D:/Download/indirizzario.pdf
Risorse impiegate: file:///D:/Download/Campania_completa.pdf
Piani finanziari GAL: https://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5401
Biesse