Ho conosciuto Rosario Pingaro in occasione della presentazione di un libro scritto da uno dei tanti fratelli di suo nonno Rosario fondatore della Bcc di Capaccio (oggi Capaccio Paestum e Serino), Blas Pingaro emigrato in Argentina dopo la 1^ guerra mondiale edito dalla casa editrice il Grappolo. Da allora non ci siamo mai presi di vista. Ma ogni volta che lo incontro mi aspetto “novità” da lui. Eppure, da quando prendo parte alle gare podistiche le occasioni di incontro si sono moltiplicate.
Ecco perché è utile fare il punto con lui sulla più amata delle sue attività: Convergenze. La società che ha fondato con la quale si appresta a sbarcare in borsa …
Perché un giovane ingegnere con un futuro già segnato decide di andare oltre?
Per fare qualcosa che fosse sua, non ereditata. Per la voglia di mettersi in gioco ed andare oltre il “brodo di coltura” che pure ha avuto una forte influenza. Dopo la mia esperienza in America è nata in quel giovane ingegnere la voglia di creare “valore” immaginando un’azienda propria dove fosse libero di osare.
Quando e come è nata l’idea di avviare un’azienda proiettata nel futuro che ai più era ancora semisconosciuto?
In America mi sono reso conto della direzione in cui andava il mondo. La tecnologia avrebbe soppiantato in toto il vecchio modo di fare impresa e avrebbe generato una domanda diffusa di connessione a prezzi concorrenziali e alla portata di tutti.
Quale è stata la maggiore difficoltà, oltre alla falsa partenza della prima esperienza?
Si fanno degli errori che possono stroncartima anche darti la carica per ripartire facendo tesoro dell’esperienza fatta: in quella esperienza ho intravisto la luce che mi ha guidato in seguito.
Come è stato scelto il nome Convergenze?
Perché esprime in modo immediato il “protocollo” a cui mi sono attenuto fin dal primo momento.
La rete sarebbe entrata in ogni “interstizio” della vita quotidiana della gente: dai servizi telefonici, alla Tv; dalla casa all’automobile; dal calcio alla politica …
Perché hai deciso di abbandonare la forma societaria della Srl per una Spa?
La mia esperienza presso la borsa in America mi ha ficcato in testa la determinazione che bisogna pensare in grande per fare cose importanti ed anche per recuperare il tempo perso con la falsa partenza.
Anche nella ripartenza ti sei fatto accompagnare da soci terzi. Chi sono?
Le quote sono così ripartite: il 25% a me e il 25% a Grazia mia sorella, un altro 25% a Gianluca Mandetta e il resto a Giovanni Prearo. Questa quota è oggi detenuta dalla holding Palladino – Prearo.
In ogni impresa ci sono dei comprimari e dei protagonisti. Col senno del poi, a chi assegneresti la palma di co-protagonista?
Nei primi 5 anni la responsabilità è stata tutta sulle mie spalle (one men show). Già allora, però, avevo ben in mente che la scommessa poteva essere vinta solo se fossi riuscito nell’intendo di far crescere una squadra forte e coesa che marciava verso gli obiettivi indicati. La palma la assegno, oltre ai soci della prima ora, anche a tutti quelli che si sono aggiunti man mano nel corso degli anni, passando 10 a agli attuali 60 dipendenti.
Oltre ad internet e phone, Convergenze è approdata anche al settore energetico e della comunicazione. Perché questa apertura ad ampio raggio?
Gli asset fondamentali si articolano in 8 settori che negli ultimi 3 anni si “autogovernano” generando innovazione che si possono percepire quasi quotidianamente. Questo vuol dire che non può passare tutto per le mani di una persona, infatti, settimanalmente con i responsabili dei vari settori ci confrontiamo per gli indispensabili oltre che utili aggiornamenti.
Quale è stato il fatturato complessi nel 2018 e che incidenza hanno i singoli settori?
Nel 2018 abbiamo superato i 13 Mln di Euro con un utile di 200.000 Euro. La previsione del 2019 è di oltre i 17 Mln con un utile che supererà il milione di Euro. Il margine è molto aumentato a causa della stabilizzazione dei prezzi di produzione dell’energia elettrica. Il 60% dei ricavi sono dovuti al settore energia e il 40% al settore TCL.
Convergenze è anche una società che ha diverse partecipazioni in altre aziende. Perché c’è questa apertura?
In tutto sono 6 le aziende del territorio in cui abbiamo quote di partecipazione per sostenere aziende ed associazioni impegnate a concretizzare idee innovative sul territorio in cui viviamo.
Più concretamente, però, siamo molto attenti ad essere sempre presenti nei progetti che aumentano i punti di scambio di traffico. Convergenze è l’azienda più interconnessa in Italia e, ad oggi, la decima nel mondo.
La vostra prossima frontiera è portare la banda larghissima alle piccole realtà delle aree interne. Come farete?
In questo momento siamo impegnati a completare la posa della fibra in tutto il territorio di Capaccio Paestum. Capaccio Scalo, Laura e Cafasso sono già coperte. A Licinella e Torre stiamo lavorando come siamo impegnati a dare copertura all’area archeologica. Prossimi obiettivi saranno Capaccio capoluogo e Gromola. Mentre a Trentinara a breve faremo i primi allacci alla fibra.
Convergenze è un operatore nazionale. In quante regioni siete presenti e quali saranno i prossimi obiettivi?
Siamo presenti oltre alla Campania e in particolare in provincia di Salerno, in Basilicata, Marche, Toscana, Umbria e, in piccola parte, il Trentino.
È partita la fase operativa dell’approdo alla quotazione in borsa. Quali saranno gli obiettivi che finanzierete con le risorse fresche reperite dal mercato?
Per espandere la rete infrastrutturale per la posa della fibra c’è bisogno di fondi aggiuntivi a quelli reperiti dalle banche non sono sufficienti.
L’obiettivo è reperire risorse aggiuntive per circa 5 Mln di Euro pari a circa il 25% 30% del valore azionario dell’intero capitale che oscillerà tra i 15 ai 25 Mln di Euro. Saranno favoriti gli investitori istituzionali, fondi SGR; una parte sarà destinata anche al retail.La fase di approdo in borsa a Milano e la collocazione dei titoli sarà affidata alla A.C.Finance che è un’azienda giovane ed ha voglia di crescere come Convergenze.
Immagino che la fase di allargamento sarà accompagnata anche dall’inserimento di nuove risorse umane nell’organico aziendale. Che tipo di professionalità dovranno avere i giovani che selezionerete?
Certamente anche se non ai ritmi sostenuti finora. Dopotutto anche la nostra sede, che quando fu acquistata sembrava sovradimensionata, oggi ci sta stretta. In ogni caso da noi ci sarà sempre spazio per programmatori e per talenti da trattenere o da attirare da fuori. Come ci sarà spazio nel settore commerciale e acquisizione clienti. Anche il settore tecnico, soprattutto saldatori di fibra, saranno ben venuti. Accelereremo anche sulla formazione per i nostri tecnici già all’interno per accrescere le competenze di chi finora è stato impegnato come antennista per promuoverli come saldatori di fibra.