Sono in tanti oggi a chiedere a gran voce che i rifiuti “tossici” partiti dalla Campania e destinati allo smaltimento in Tunisia non tornino indietro con gli “interessi” nella regione da dove sono stati impacchettati dentro i container e spediti in Tunisia. I 282 container di rifiuti con destinazione Sousse, in Tunisia, sono partiti dal porto di Salerno dove saranno riportati perché le autorità tunisine li hanno definiti illegali. Nei container ci sono, o dovrebbero esserci, scarti da raccolta differenziata fatta anche in 16 comuni cilentani: Albanella, Castelcivita, Centola Palinuro, Felitto, Giffoni sei Casali, Giungano, Laurito, Montecorice, Ottati, Prignano Cilento, Ruvo del Monte, San Fede, San Mauro Cilento, Stio, Torchiara, Trentinara.
Quindi, il “grido di dolore” di denuncia di Rifiuti provenienti da “altrove” e che si sente da più parte contro la scelta dell’area di Persano, che è un sito militare, come sede di stoccaggio dei container appare fuori “luogo”. Ma lo è ancora di più se si considera che la Regione Campania è la regione che “esporta” più rifiuti di tutte le altre e lo fa in ogni direzione.
Dopo tutto, solo l’indagine approfondita, che sarà avviata e “conclusa” in sei mesi dall’arrivo dei container nel sito militare di Persano, saprà dirci cosa effettivamente c’è nei 282 container.
D’altro canto, se le autorità tunisine avessero trovato ciò che era stato dichiarato dalla SAR, società italiana con sede in Campania, a Polla, non avrebbe chiesto all’Italia di riprenderseli … evidentemente, c’è “qualcosa” che non “quadra”. Ma non tutto quadra se in Tunisia sono state arrestate sette persone tra cui il ministro dell’Ambiente, funzionari della dogana e dell’agenzia nazionale dei rifiuti; inoltre sono indagate altre 11 persone tra le quali il console della Tunisia a Napoli. Si tratta di un affare che ha destato uno scandalo nazionale nel paese nordafricano.
In queste pagine riportiamo le “grida” di alcuni esponenti politici salernitani che gridano allo scandalo. In prima fila ci sono Edmondo Cirielli, deputato di FdI.; Michele Cammarano, consigliere regionale 5 stelle; i sindaci di Serre ed Eboli: Franco Mennella e Mario Conte. Non mancheranno altre prese di posizione sia del presidente della provincia, Michele Strianese, sia di altri sindaci.
Lo stesso presidente della regione Campania, Vincenzo De luca, che pure si è impegnato a svuotare la tenuta di Persano di 4.300.000 tonnellate di ecoballe lasciatogli in eredità dalle precedenti giunte regionali, ha dichiarato che “la questione tunisina riguarda i rapporti tra lo Stato italiano e la Tunisia e non la Regione”. Il suo vice Fulvio Bonavitacola, ha dichiarato che seimila tonnellate di rifiuti stoccati per pochi mesi nel sito militare di Persano non creeranno problemi alla comunità locale: “I container rimarranno a Persano il tempo necessario per analizzare il contenuto e provvedere di conseguenza.
On. Edmondo Cirielli
Questore Camera dei Deputati
Fratelli d’Italia
“Quattro i principali attori di questa assurda vicenda: il ministro dell’Ambiente tunisino, due intermediari e un imprenditore italiano. Quest’ultimo presenta presso gli uffici della Regione Campania un’istanza per poter trasferire in Tunisia i rifiuti prodotti dal proprio impianto, esibendo, in regime di autocertificazione, tutta la necessaria documentazione. La Regione Campania, invece di chiedere informazioni al Ministero dell’Ambiente attraverso il Sisped, si mette in contatto direttamente con il ministro dell’ambiente tunisino, che conferma la veridicità della transazione. A tal proposito, il comportamento del responsabile dell’ufficio regionale andrebbe segnalato all’autorità giudiziaria per fare chiarezza definitivamente su questa scelta anomala. Intanto un’inchiesta tunisina, su corruzione e smaltimento illecito di rifiuti, travolge proprio questo ministro, che viene arrestato. I rifiuti vengono fermati nel porto di Sousse, nel sud della Tunisia. La Tunisia, quindi, obbliga l’Italia a riprendersi questi rifiuti, che tra l’altro sembrerebbero provenire da molti impianti privati, soprattutto napoletani. La Regione diffida l’imprenditore italiano a ritirare questi rifiuti ma declina l’invito perché accusa a sua volta la Regione di non aver rispettato le procedure, appunto il contatto con il ministero dell’Ambiente. Tra qualche giorno questi famigerati rifiuti arriveranno nel porto di Salerno, per poi essere trasportati a Persano, nell’area dell’Esercito”.
Franco Mennella, sindaco di Serre
“Siamo molto preoccupati c’è stata una scorrettezza istituzionale nei nostri confronti. Un’operazione fatta all’insaputa del Comune – afferma Mennella – Serre ha già dato tanto per l’immondizia. Siamo stufi per questa scorrettezza nei nostri confronti. Hanno fatto una cosa sottobanco. Non sappiamo nemmeno che immondizia è considerato che devono fare la caratterizzazione. Sempre a Serre e nella Piana del Sele i rifiuti si devono portare? Faremo le nostre osservazioni per questa scelta scellerata. Dobbiamo scongiurare che venga realizzata. Faremo un consiglio straordinario e inviteremo i sindaci dei comuni limitrofi per avere il loro apporto su questo ennesimo scempio sul nostro territorio. Su questo argomento dobbiamo camminare tutti insieme”
Michele Cammarano Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle:
Abbiamo visitato i luoghi dove verranno stoccati i rifiuti illegalmente spediti in Tunisia. Parliamo di almeno 200 container di rifiuti che arriveranno al porto di Salerno dalla Tunisia e che ora saranno stoccati nell’area militare di Persano, nel Comune di Serre, un’area di grande pregio naturalistico. Ho depositato un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta regionale per chiedere di rendere pubblico il cronoprogramma relativo agli impegni presi, tramite atti regionali, sullo stoccaggio, la caratterizzazione e il trasferimento dei rifiuti provenienti dall’Africa e destinati nel Comune di Serre. Ad oggi non sappiamo cosa ci sia nei containers che arriveranno al porto di Salerno e un approfondimento in merito è stato richiesto anche in sede giudiziaria nell’ambito delle implicazioni legali legate alla vicenda. Con queste premesse, dunque, e con la dolente esperienza della ultradecennale stoccaggio delle ecoballe nel medesimo sito, la chiarezza, la trasparenza e l’efficienza degli organi regionali preposti deve essere massima, nel rispetto prima di tutto della comunità interessata. L’appello è che la Regione Campania restituisca l’area di Persano libera da ogni genere di rifiuto nel più breve tempo possibile”.
Mario Conte, sindaco di Eboli
“”Questo territorio è unito nel respingere fermamente una decisione frutto di una pessima gestione passata sul tema dei rifiuti. La Regione ci ha assicurato che intende cambiare registro e dunque è il momento di dimostrarlo. L’unica destinazione possibile per tutti questi rifiuti è l’inceneritore. Sappiamo troppo bene cosa è accaduto in passato quando si è parlato di stoccaggi temporanei… Sono diventati decennali. Questa volta le popolazioni della Piana del Sele saranno unite nel dire di no.”