di Oscar Nicodemo
Il comune di Capaccio Paestum, il Consorzio di Bonifica e la Banca di Credito Cooperativo avranno, nella prossima primavera, il loro ineluttabile appuntamento elettorale. Da considerare, innanzitutto, che per quanto riguarda il rinnovo dell’amministrazione comunale non si tratta di una scadenza naturale, per cui, qui, si prospetta il ricorso alle urne nel maggio-giugno 2016, considerate le continue e paradossali tensioni politiche alimentate da un’ex fetta di maggioranza, snaturata in un’opposizione piuttosto ostile.
In pratica, in un futuro che è prossimo da arrivare, la popolazione di uno dei territori più sintomatici del mezzogiorno avrà la possibilità di ridisegnare o confermare una governance, la cui importanza politica e strategica le conferiscono dimensioni di grande responsabilità civile. Resta abbastanza evidente, infatti, che la vita amministrativa del Municipio, le attività del Consorzio e la politica sociale ed economica della Banca hanno fatto la storia contemporanea di uno straordinario pezzo di sud, costituendo le agenzie fondamentali intorno alle quali si sviluppa l’economia e il progresso della collettività locale. E se per il rinnovo del Consiglio municipale verranno chiamati in causa i soli abitanti di Capaccio Paestum, per quello relativo al Consorzio e alla BCC saranno interessati anche gli elettori di tanti comuni limitrofi, tra i quali Roccadaspide, Altavilla, Albanella, Giungano, Agropoli e Trentinara.
Capaccio Paestum, dunque, al centro di un interesse territoriale di grande rilevanza ed influenza, che passa, necessariamente, attraverso la politica ed il suffragio del voto, determinante ai fini di un qualsiasi progetto di rilancio. Ecco, perché, le qualità individuali ed umane incluse dal termine “governance” rappresentano prerogative irrinunciabili per assurgere ad un ruolo di guida. In un’azienda pubblica, più che in una privata, occorre che i dirigenti si assumano con decisione le proprie responsabilità, facendo valere competenze e senso etico, privilegiando il merito e riconoscendo i percorsi virtuosi. Diversamente, nessuno può mettersi in testa di andare a fare il consigliere comunale, il deputato al Consorzio e l’amministratore alla BCC senza correre il rischio di arrecare danno al territorio e alla comunità, elargendo, in una percentuale variabile, il proprio contributo al regresso. I tempi e le condizioni che si vivono sono tali che nessun luogo al mondo, meno che mai il nostro, può permettersi il “lusso” di avere persone sprovvedute e culturalmente trascurabili a sovrintenderne il destino. Quello che l’amministrazione di un comune, di una Consorzio di bonifica e di una BCC possono fare per la comunità dell’area di competenza risulta basilare per poter aspirare al miglioramento generale. Pertanto, si auspica il coinvolgimento (politico) di uomini e donne capaci, al servizio di una concezione funzionale di pubblica utilità e di un’idea vincente di sviluppo. Siamo nel 2015, ed è il momento di affidarsi all’intelligenza degli uomini e delle donne, non alla loro spasmodica voglia di occupare posti di interesse e visibilità. Chi non ha il coraggio, oggi, di cercare di cambiare le modalità del comando, snellendole e ammodernandole, domani avrà da recriminare sull’arretratezza che contorna l’esistenza dell’ambiente in cui vive. Contenuti culturali e slanci innovativi prendano il posto di una provinciale politica di conservazione del potere! È un auspicio. Da qui a diventare desiderio collettivo ce ne passa.
Appena un cenno di analisi dei tre enti, come avviene in questo spazio, non porta necessariamente a critiche dettagliate e a congetture che hanno la pretesa di esaurire l’argomento. Intorno all’operato dell’amministrazione condotta da Italo Voza, persona intellettualmente onesta, si può discernere più sul posto al sole del suo entourage e delle guerre intestine di una maggioranza nevrastenica, che di decisioni avventate vere e proprie. Fatta eccezione per le sfere geodetiche (una bruttura ideologica e materiale non indifferente) e sperando che la centrale a biomasse in zona Sabatella-Sorbella risulti, ormai, un’idea abbandonata, si ha la sensazione che il sindaco abbia cercato di amministrare in maniera diligente ed operativa.
Mentre, la politica sociale ed economica della BCC di Capaccio Paestum, presieduta da Rosario Pingaro, sta perseguendo una strada che si invocava da anni e da più parti: eventi culturali di buona fattura, un’attenzione specifica al mondo della scuola e l’apertura del microcredito per le piccole e medie imprese ne stanno facendo una compagine particolarmente attiva sul territorio.
Del Consorzio di bonifica di Paestum, invece, lo sfidante di Enzo Fraiese, presidente in carica, si presenta carico di un’energia vitale che è conseguenza dell’età e di una predisposizione all’innovazione. Ettore Bellelli, infatti, giovane imprenditore, appare decisamente proiettato verso una competizione in cui non si risparmierà.
Una cosa è certa: le tre agenzie continueranno a rappresentare il triangolo economico e sociale attraverso cui si esprimono le potenzialità di un territorio tra i più variegati e attraenti della regione.