Insieme al presidente del Comitato pro riattivazione tratta ferroviaria Sicignano Lagonegro, Rocco Panetta, abbiamo fatto il punto della situazione odierna: «I riflettori sono accesi su un soggetto sbagliato, vale a dire si sta parlando dell’ennesimo studio di fattibilità e dopo 33 anni dalla chiusura è vergognoso – esordisce – siamo in presenza di una linea ferroviaria che Rfi sa tranquillamente come e quando riattivare con i costi e coi tempi. Parlare di 2milioni di euro per uno studio di fattibilità tra tre mesi commissionato dalla Regione Campania è vergognoso. Il motivo è presto detto: la novità del 2020 è che su input dell’incontro avuto a Vallo della Lucana dalla Fondazione Grande Lucania, il presidente Conte ha acconsentito che le tariffe delle imprese ferroviarie Trenitalia e Italo per i treni ad alta velocità che viaggiano a sud di Salerno siano azzerati. Vale a dire che non pagheranno più una tariffa chilometrica salata sia per il transito che per le fermate, questo significa in concreto che la fermata del Frecciarossa 1000 Sicignano degli Alburni sarà a costo zero e quindi si attende una risposta dalla Regione Basilicata, perché a breve, inizieranno dei lavori su input del senatore Castiello circa l’innalzamento del marciapiede per un idoneo piazzale per la sosta degli autobus di collegamento». Panetta prende fiato e dice: «Occorre dire che i treni ad alta velocità sono a livello di concorrenza e oramai è la fortuna per la riapertura della linea Sicignano Lagonegro e la pessima ubicazione dal punto di vista stradale della stazione di Sicignano. Cosa comporta: l’apertura è necessaria per avere collegamenti con treni regionali che possiede Trenitalia, sottrarre concorrenti, Trenitalia può ottenere soltanto con treni regionali che da Lagonegro Sicignano vadano a Salerno con le garanzie di protezione dei propri viaggiatori. In alternativa è che Trenitalia non ha alcuna possibilità di concorrenza. Quindi la riapertura non è condizionata da eventuale volontà dei sindaci di altro ma è legata al fatto che già oggi circolano 4 treni, due all’andata e due al ritorno per coprire la tratta Taranto Roma ma la Regione Campania non ha messo autobus del servizio sostitutivo in collegamento con la fermata a Sicignano perché vuole favorire la autolinee a lunga percorrenza. Ciò è vergognoso e non deve più accadere. Lo snodo di Sicignano dove transitano treni ad alta velocità e dove già fermano treni ad alta percorrenza e se ne fermeranno altri, il fatto fondamentale è che è indispensabile la riapertura al di là di ogni studio di fattibilità».
Antonella Citro