Il comitato Libere Cittadine nasce in maniera spontanea a seguito dell’episodio di femminicidio che ha reso vittima la giovane Violeta. Nasce dall’esigenza sentita e condivisa di alcune associazioni del territorio di fermarsi a riflettere e a confrontarsi sul tema della violenza di genere. Le associazioni hanno ritenuto necessario doversi parlare, doversi confrontare non solo sulla necessità istintiva e immediata di stringersi intorno alla famiglia di Violeta, ma anche e soprattutto intorno a tutte quelle donne che, quotidianamente, vivono il dramma della violenza, in un clima di silenzio e di indifferenza piuttosto generalizzato. Il primo passo, dunque, si è concretizzato organizzando la marcia silenziosa dedicata a Violeta in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne. Le Libere Cittadine hanno invitato la comunità a marciare per le strade di Sala Consilina accompagnati solo da un fiore rosso e in silenzio. Un silenzio che ha urlato, più di tutti, il suo dolore arrivando alle orecchie e al cuore dei presenti. La marcia non doveva e non poteva rappresentare una passerella, né un pretesto per inopportune speculazioni. Non doveva essere un evento fine a se stesso e da strumentalizzare, ma un punto di partenza per affrontare in maniera concreta e sistematica la violenza. Al termine della marcia, infatti, ci si è dati appuntamento al 2 dicembre scorso, per condividere insieme le emozioni e i pensieri vissuti, in merito alla storia di Violeta, partendo da ognuno di noi. Domenica pomeriggio, le Libere Cittadine si sono riunite in un incontro aperto a tutti, dove coloro che hanno partecipato, hanno avuto l’opportunità di mettere a confronto i propri pensieri e le proprie emozioni, di raccontare vissuti, di interrogarsi sulle responsabilità personali, istituzionali e comunitarie sottese al consumarsi di tragedie come quelle di Violeta. L’incontro voleva essere anche l’occasione per invitare la gente a non smettere di parlare di Violeta, di pensare agli strumenti giusti per veicolare messaggi di sorellanza, per confrontarsi con il fantasma della paura, della solitudine, di una condizione che sembra senza via d’uscita. Le Libere Cittadine vogliono incontrarsi ancora, vogliono promuovere un risveglio culturale, una coscienza collettiva rispetto al tema della libertà, dell’autodeterminazione della donna in un contesto sociale tendenzialmente violento e stereotipato.
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