Mancano poco più di venti giorni per il Natale e un senso di indeterminazione avvolge i miei pensieri, perché non riesco ad immaginare, come quest’anno saranno le feste natalizie, non perché mi interessano più di tanto, ma solo per la curiosità di vedere quello che succederà con la presenza del virus, durante le nostre giornate di fine anno. Si sente ripetere da più parti, che sarà un Natale diverso e molti parlano addirittura di un Natale triste. A me, francamente, questi discorsi suscitano un poco di ilarità, perché se identifichiamo il Natale con il consumismo più sfrenato, sicuramente sarà un Natale un po’ diverso, considerata la grave situazione economica che si vive in Italia e su questo, però, sono d’accordo fino a un certo punto, perché i regali comunque ci saranno come sempre. Se però il Natale lo vediamo anche come un momento religioso per la nostra anima e come l’occasione più importante dell’anno, per stare nell’intimità della famiglia, penso che non cambierà più di tanto, nonostante le sicure restrizioni che ci verranno imposte, per la minaccia di una terza ondata del Covid. Sarà un Natale sicuramente triste per tutte le famiglie che hanno perso i propri cari a causa del virus, ma per tutti gli altri sarà il solito Natale, con grandi abbuffate e con qualche chilo in più nel fisico. A questo proposito, ricordo sempre che ogni anno ho ascoltato da molti amici il solito ritornello: “speriamo che queste feste natalizie passino presto, perché hanno un po’ scombussolato la nostra vita alimentare, in quanto sono molti giorni che continuiamo sempre a mangiare”. Come si vede, l’uomo non è mai contento nella vita ed ogni occasione diventa buona per manifestare uno stato d’animo, sempre un poco volubile e mai appagato, per cui non ci facciamo troppo domande su come quest’anno sarà il Natale, perché sarà il solito Natale e tutti, come sempre, avremo qualcosa da ridire.
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