Il Cilento sta riscoprendo la bellezza dei luoghi suggestivi dell’interno, si sta impegnando a valorizzare i suoi borghi e ad esaltare le sue antiche e pregevoli opere architettoniche. Spesso sono le prestigiose rassegne artistiche e culturali a promuovere in questi luoghi un turismo prossimale che consente di scoprire tesori mirabili di cui il Cilento interno è custode: è il caso della minirassegna culturale curata da Luciana Gravina fra le mura dell’ antico Castello Baronale Palamolla di Torraca.
Nel centro storico di Torraca, rigoroso e imponente si erge su uno sperone roccioso l’antico Castello Baronale Palamolla che, recentemente ristrutturato, conserva immutato il suo antico fascino. Torraca, borgo collinare con una vista invidiabile sul Golfo di Sapri, è arroccato intorno al suo maestoso Castello che, severo, con la sua cinta muraria alta e merlata. Passeggiando nel centro storico, gli occhi vengono rapiti dalle mura del Castello, verso cui tutte le strade sembrano voler condurre.
Ad allontanare me e tanti altri dalle più trafficate vie della costa e ad invitarci a scoprire una magnifica bomboniera nacosta fra le colline e il suo fascinoso castello è stata la prestigiosa rassegna culturale curata dalla nota scrittrice, poetessa e critica letteraria Luciana Gravina.
Fra le mura del Castello Baronale Palamolla di Torraca, curata da Luciana Gravina, si è tenuta un’ esposizione d’arte delle opere di Maros: un vernissage impreziosito dalla videopresentazione del critico e storico dell’arte Giorgio Gregorio Grasso; la presentazione del romanzo “La strategia del terrone” di Gianfranco Martuscelli, di cui hanno discusso Luciana Gravina e Marco Costanzo; la presentazione del mio “Mirari”, di cui hanno parlato Luciana Gravina e Francesco D’Episcopo.
Relatori di altissimo profilo hanno accolto e accompagnato gli spettatori in un viaggio fra arte e narrativa, facendo echeggiare la voce forte della cultura entro mura nobili antiche che custodiscono la storia. Visitare per la prima volta Torraca e il suo castello nel contesto di un evento culturale di tal genere non può che aver innescato, in chi Torraca l’ha visitata per la prima volta, il desiderio di tornare; di tornare presto, anche solo per una passeggiata fra i vicoletti del centro storico, per visitare la chiesa, per godere di nuovo della magnifica vista sul mare.
Eventi come questi, ben curati e organizzati in luoghi unici, lasciano il segno, un ricordo dolce e nostalgico che fa venir voglia di tornare. Ad attrarre non è il mare, non è il cibo, non è nulla che rientri nel turismo di massa ma è, ‘semplicemente’, la cultura.
La tanto bistrattata cultura può valorizzare un territorio? Un borgo dell’entroterra può farsi scoprire ed ammirare attraverso, solo, la cultura? Sì, se c’è la qualità dell’offerta culturale, se caparbiamente, di anno in anno, si continua ad investire in cultura.
La cultura genera innovazione: un’innovazione che è un’importante leva per la promozione. La cultura è un tesoro che va al di là dell’intrattenimento: valorizzando un tipo di turismo lento e la qualità, dà valore alla comunità ospitante, rimarcandone l’identità. La cultura è una preziosa occasione per creare esperienze autentiche, esperienze che legano attraverso l’interesse, e fanno affezionare, il visitatore al luogo che li ha ospitati! Importante è che la pianificazione e i canali di comunicazione siano efficaci; e che ogni evento culturale sia il seme gettato per il nuovo, prossimo evento.
In tutta Italia si rafforzano di anno in anno rassegne e festival in paesi e borghi che in questo sviluppo sostenibile, e culturale, hanno fermamente creduto. Coinvolgere il territorio e i suoi abitanti, organizzare programmi autentici che attirino un turismo prossimale e non… sono i virtuosi segreti per esaltare angoli meno noti e dare visibilità a location di grande pregio.
Un tipo di turismo più lento, come può essere quello culturale nei borghi dell’entroterra, non ha i difetti, fin troppo noti, del turismo di massa, e fidelizza i visitatori valorizzando la cultura locale.
Il territorio si nutre dell’economia generata dai sistemi produttivi locali. Raramente però si pensa che un evento, soprattutto se limitato a una manciata di giorni come nel caso di una rassegna artistica o culturale, possa generare concreta economica ad un piccolo borgo. Se questo borgo non si trova sulla costa ma nell’ entroterra ciò sembra ancora più improbabile. Si è soliti pensare che un visitatore giunto in un paese per assistere a una manifestazione culturale si limiterà a consumare qualcosa al bar e poi andrà via, senza portare alcun tipo di vero guadagno. Questo ragionamento è vero solo in parte. Innanzitutto, ci saranno più persone che conosceranno quel luogo, persone che ne parleranno, e che vi torneranno portando amici e conoscenti. E se il turismo prossimale non è un discorso già di per sè sufficiente, basti pensare ai tanti turisti estivi che scelgono di non villeggiare sulla costa, ma nei borghi che sulla magnifica costa si affacciano, luoghi dove poter vivere il Cilento più autentico; magari nei pressi di un antico castello…