È ben noto che l’ipercolesterolemia sia tra i principali fattori di rischio cardiovascolare, così come è ormai nozione scientificamente comprovata che intervenire abbassando i valori sopra soglia abbia un ruolo cruciale nel far scendere, insieme al colesterolo, il rischio cardiovascolare. La prevenzione primaria gioca un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio e comprende un’azione combinata sui fattori modificabili come gli stili di vita e l’alimentazione.
Nei soggetti a rischio medio-basso, che sono la maggioranza, di solito non è ritenuto idoneo un intervento farmacologico. in questo caso le nuove linee guida della Società europea di cardiologia (ESC) e della Società europea aterosclerosi (EAS) ricordano l’utilità di introdurre nella dieta integratori di comprovata efficacia. Tra questi gli integratori a base di riso rosso fermentato, la monacolina K. Altre sostanze molto utili sono le fibre ed i fitosteroli. Nelle stesse linee guida si consiglia per i pazienti che presentano valori di trigliceridemia elevati l’uso di integratori di acidi grassi omega 3 a dosi più alte rispetto a quelle sinora consigliate. È fondamentale scegliere prodotti con principi attivi di efficacia e sicurezza comprovata da studi clinici e realizzati da aziende che garantiscono la titolazione degli estratti contenuti. Inoltre, un incremento dei valori di colesterolo modesto ma protratto nel tempo per anni può essere dannoso quanto valori molto elevati insorti più tardi. Vale quindi la regola di “prima si interviene meglio è”. Un’altra raccomandazione riguarda l’aderenza alla terapia. Non è corretto interrompere la terapia quando il colesterolo rientra nei valori, per poi riprenderla quando risale. L’approccio appropriato è continuo a lungo termine. Proprio per questo è essenziale selezionare il prodotto giusto.